31 dic 2008

Buon anno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


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Buon 2009 a tutti voi: amici o conoscenti o semplici visitatori!!!AUGURI!!!!!!

Natale in Australia


Ciò che colpisce osservando dall'esterno le tradizioni natalizie australiane

è la totale adesione alla cultura anglosassone, benché sia trascorso ormai molto tempo dall'arrivo nel quinto continente dei pionieri inglesi protestanti, avvenuto nel XVIII secolo. Sebbene il Natale cada in Oceania nella stagione estiva, non si è verificato negli anni alcun aggiustamento alle esigenze di un clima e di un ambiente nuovi. Certamente, oggi, lo scambio culturale avvenuto per la presenza nell'isola di una gran varietà di gruppi etnici fa sì che ognuno viva il Natale secondo le tradizioni della cultura di provenienza, ma è paradossale verificare come i bambini, che non conoscono la neve se non in fotografia o tramite la televisione, affidino i propri sogni ad un Santa Klaus che arriva con la sua slitta trainata dalle renne, e che la colazione di Natale, consumata magari al riparo di un ombrellone, preveda invariabilmente un menù ricco e sostanzioso, più adatto al rigido inverno europeo, e in tutto uguale a quello anglosassone. Unica variante all'etichetta natalizia inglese è la macedonia di frutta, sempre presente sulle tavole di festa australiane, che pone fine al pranzo del 25, questo, per la sua ricchezza, è un vero tormento per i bambini, costretti a ritardare il bagno al mare. Alcuni australiani di origine tedesca si sono riuniti in un comitato che reclama un nuovo calendario per il Natale. Come tutti i migranti afflitti dalla nostalgia, propongono di spostare le celebrazioni e le vacanze natalizie in giugno, durante la stagione invernale, per far vivere ai loro figli la la stessa atmosfera che hanno conosciuto da bambini. Non riescono infatti a capacitarsi di come sulle spiagge, molto spesso, accada di vedere giungere Babbo Natale in canoa. Un'ulteriore tradizione mutuata dall'Europa dove è però oggi quasi scomparsa è il Boxing day, festeggiato il 26 dicembre. Si tratta di una giornata dedicata agli amici, con i quali si organizza un picnic o si assiste a qualche competizione sportiva; il nome di questa insolita festa si riferisce alla tradizionale lotta esistente tra chi chiede e chi è costretto a dare la Christmas box, mancia natalizia. Nella vecchia Inghilterra, usava che tutti partecipassero alla preparazione del dolce di Natale per eccellenza, mescolando a turno l'impasto durante la sua lenta permanenza sul fuoco ed affidando ad esso uno speciale desiderio. C'era poi anche chi ­e l'uso vive ancora in Australia - vi nascondeva dentro un ditale in argento, a garanzia della felicità coniugale, una carta da gioco e una monetina, che recassero fortuna e ricchezza. Una fetta del pudding, inoltre, era sempre destinata ai figli degli emigrati, perché anche nelle colonie potessero godere e tramandare gli usi della famiglia. La ricetta originale prevedeva nell'impasto anche carne ed era cotto nel grasso di bue, operazioni oggi omesse dalla maggior parte dei cuochi.

V.Odierno


Natale in Asia


Tutte le civiltà celebrano il Natale delle proprie divinità

ed il ciclico rinnovarsi del tempo; molto spesso queste ricorrenze prevedono momenti di riunione familiare e d'integrazione dell'intero gruppo sociale, coesione che il più delle volte si realizza in sontuosi pasti collettivi, alla preparazione dei quali concorrono le donne di tutto il vicinato. La festa più importante del lunario cinese è il Capodanno, che cade intorno al 28 gennaio del calendario solare. I festeggiamenti durano una settimana, e comportano vari fuochi, scambi di doni e riti propiziatori che coinvolgono soprattutto i bambini, i quali affidano al nuovo anno i migliori propositi mettendo sotto il cuscino un sacchettino rosso. È di antica memoria l'idea che vuole che ogni cosa, animata o inanimata, sia provvista di uno spirito proprio; nelle famiglie tradizionali, dunque, particolare riguardo sarà rivolto alle innumerevoli divinità che governano la vita quotidiana, dal dio delle pignatte e delle padelle a quello dei coltelli, geni che garantiscono il funzionamento e facilitano l'uso dei vari oggetti. La gerarchia implicita in questo complesso mitologico dà al dio della cucina e del focolare un posto di assoluta preminenza e non vi è casa in cui, rintanata in una nicchia scavata sopra il camino, non vi sia una sua immagine. Alla fine dell'anno, la sacra effige, ormai annerita dal fumo degli incensi, viene bruciata; con questo atto, si segna il momento in cui il dio sale in cielo, al cospetto della divinità suprema, per fare il resoconto circa vizi e virtù di tutti i membri della famiglia. Allo scopo di conquistarne l'indulgenza, gli si rivolgono offerte alimentari e si allestiscono pasti nel segno dell'abbondanza. Affinché nel suo rapporto annuale sia dolce nei confronti dei familiari di cui conosce ogni recondito aspetto dell'animo - dall'alto del suo canto, sul camino, veglia notte e giorno sulla casa ed i suoi abitanti - , gli si offrono dolci mielati, ma, se si teme che possa parlare a sproposito, magari rivelando qualche peccato che il dio sommo non gradirebbe, sarà bene rimpinzarlo di dolci collosi e compatti, che gli impediscano di aprir bocca. In tal caso, potrà soltanto annuire col capo alle domande rivoltegli e dare così l'impressione che tutti si siano comportati per il meglio. Tra i tanti piatti che colorano la mensa d'inizio anno (come i nidi di rondine o i bachi da seta fritti) si nota la testa di maiale intera semplicemente bollita, accompagnata da salse speziate e agrodolci. L'eccezionalità della preparazione è sottolineata dal fatto che solitamente carni e verdure si presentano in tavola tagliate a pezzi e mai interi. In questo caso, è l'interezza della vivanda a marcare la differenza tra tempo ordinario e quello festivo, separazione ugualmente suggerita dalla presenza dei pani ricchi. I nomadi tibetani preparano per la stessa ricorrenza un pane intrecciato composto di quattro rotoli di pasta fritti nell'olio che, con il suo colore dorato, è considerato un alimento di lusso, simbolo di prosperità: esso ha il potere di allungare la vita a chi lo assaggi. Anche in Giappone si attende il Capodanno per stare insieme. Al contrario di quanto accade in Occidente, gli ultimi giorni dell' anno si dedicano alla famiglia. Infatti, se ormai tutti i giovani, specie nelle città, festeggiano il Natale secondo l'uso statunitense (anche qui non manca la corsa agli acquisti, la calza di Santa Klaus e gli alberi dalle luci colorate), il Capodanno è festa sia civile che religiosa. Qui la ricorrenza è anticipata di circa un mese (rispetto alla Cina), così da farla coincidere con la fine dell'anno solare. L'ultima notte di dicembre è d'uso recarsi al tempio (la tradizione riguarda sia la religione buddista che quella scintoista), dove, a turno, si batte una grossa barra metallica posta in una struttura all'interno del giardino sacro. La casa viene addobbata con festoni e decorazioni di bambù e rami di pino che servono a tenere lontani gli spiriti maligni; esse vengono disposte davanti alla porta d'ingresso, sui due lati. Al mattino del primo dell'anno si indossa il kimono più bello per recarsi di nuovo al tempio, dove si lanciano dei soldi in un' arca di legno e si prega dio perché conceda un nuovo anno ricco di felicità. In casa, più tardi, ci si riunisce per partecipare al pranzo "più rumoroso": la pietanza servita in quella ricorrenza consiste infatti in tagliolini che vanno tradizionalmente trangugiati con grande rumore per dimostrare quanto siano apprezzati. Questo piatto, conosciuto come soba, è tipico del Capodanno, tanto che,secondo un detto popolare, mangiare la soba equivale ad entrare nel nuovo anno. Il dessert è una sorta di budino preparato con degli azuki (fagioli di soia) bolliti a lungo e zuccherati, nel quale si intingono i caratteristici mochi, palline di riso bianco presenti sempre sulla mensa festiva. Per il divertimento dei bambini, si modellano i mochi a forma di omini di neve, e li si dota di una testa fatta con un' arancia. Il periodo di vacanza termina il 7 gennaio (come in Europa). In quel giorno, ci si prepara a riprendere il ritmo di sempre con un pasto estremamente sobrio: il riso delle sette erbe. Si tratta di un riso bianco bollito con sette erbe selvatiche, tra cui primeggia il daikon. Questo piatto offre l'occasione per trascorrere una giornata in campagna, alla ricerca degli ingredienti per prepararlo, ma sono sempre più numerosi quanti preferiscono sostituire le erbette e le radici della tradizione con sette diverse verdure da acquistare più comodamente in città.

V.Odierno


Natale in Africa



In molti Paesi africani, la coesistenza di culture religiose diverse ha dato vita ad interessanti incontri.

Ad esempio, in Nigeria, si celebrano le principali feste delle religioni presenti in misura maggiore. Così, per Natale, le famiglie si riuniscono attorno agli anziani e tutti i conoscenti, senza far distinzioni tra i culti, sono invitati a partecipare alla cena della vigilia. In quella sera, vige infatti l'abitudine di lasciare aperto l'uscio di casa per far sì che chiunque si senta il benvenuto. La tradizione vuole che ci si scambi regali, spesso consistenti in cibi sia crudi che cotti. Ogni famiglia riceve ed offre molto più cibo di quanto in realtà se ne consumi, e questa abbondanza è considerata di buon augurio. Oltre ai doni alimentari, corre l'uso di donar vestiti, specie se i destinatari sono dei bambini. Nei giorni che precedono il Natale sono le ragazze che vanno di casa in casa, ballando e cantando accompagnate da tamburi. Usano annunciarsi con un biglietto in cui specificano il giorno in cui si esibiranno. Le danze proposte variano in base all'appartenenza etnica dei vari gruppi, come pure i canti, sempre composti nelle lingue locali. Dal 25 in avanti, invece, è la volta degli uomini di esibirsi lungo le strade. Con i volti coperti da grosse maschere di legno, raffigurano vari personaggi legati al costume locale. Si dividono in due gruppi: maschere danzanti, dall'aspetto umano, e maschere dall'aspetto più inquietante, temute da tutti e soprattutto dai bambini. Le stesse maschere possono comparire anche in altri periodi dell'anno, sempre però legate a particolari eventi, come in occasione di funerali o altri momenti critici. Le maschere, in tutte le culture, sono oggetti che racchiudono in sé una grande potenza; in esse nulla è casuale. Già nell'atto di fabbricazione si esegue un preciso rituale, tramandato di generazione in generazione da artigiani specializzati ognuno nella costruzione di un particolare tipo. In passato, la tradizione prescriveva che soltanto chi avesse scolpito la maschera potesse indossarla. Quest'idea, comune anche nel folklore europeo, era dovuta alla convinzione che il legno inciso avesse il potere di captare il fluido che lega l'uomo al mondo vegetale e al ciclo cosmico e che l'incisore, proprio per il suo lungo contatto con la materia, fosse in grado di avere un dialogo privilegiato con le potenze evocate. Anche nell'indossare e personificare le maschere nelle danze ad esse legate si seguono norme tradizionali. Esse sono attive sino alla fine dell'anno; l'ultima notte, con vari strumenti, girano per le strade facendo un gran chiasso e si interrompono solo alle luci del primo dell' anno, giorno in cui le città sembrano deserte per il silenzio assoluto. Mentre il presepe è una tradizione importata solo di recente, l'albero è presente nelle celebrazioni natalizie africane già dai primi tempi delle missioni. Inutile però pensare al classico abete europeo... La decorazione più frequente, in casa come in chiesa, consiste in un intreccio di rami di palma, spesso disposti a formare un arco, su cui vengono applicati dei grandi fiori bianchi che sbocciano sotto Natale. I fiori, bellissimi, non vengono coltivati; sono generalmente i bambini che, al mattino della vigilia, tra non poche difficoltà (si tratta di piante rampicanti dalle spine lunghe diversi centimetri), escono per raccoglierli. Chi invece desidera avere delle decorazioni più durature, che abbelliscano la casa almeno fino a Capodanno, opta per uno dei tanti alberi artificiali presenti sul mercato nelle più diverse fogge, oppure arricchisce con nastri colorati e luci un piccolo banano. La sera della Vigilia si segue una grandiosa fiaccolata che ha luogo dopo la messa di mezzanotte e che è caratterizzata dai canti religiosi cristiani, quasi sempre in inglese. La notte trascorre in compagnia fino al mattino, quando si comincia ad allestire un pranzo abbondantissimo: più famiglie si riuniscono per ammazzare un animale (un agnello, una capra, una pecora o almeno un pollo). I due ingredienti che non possono mancare al pasto principale del giorno di Natale sono la carne (cucinata in umido) ed il riso bianco; ad essi si accompagnano altri cibi che appartengono alle tradizioni familiari e non sono specifici delle feste di fine anno.


Lenticchie di capodanno

Lenticchie di capodanno



Ingredienti600 gr. lenticchie piccole secche
battuto di cipolla, sedano, carote
olio
concentrato di pomodoro
brodo di dado


PreparazioneLasciate a bagno le lenticchie per una notte. Fate un bel soffritto con il battuto (abbondante) e l'olio d'oliva, aggiungete le lenticchie e allungate con il brodo caldo. Quando il brodo si è consumato la prima volta, mettete un po' di concentrato. Fate cuocere così, aggiungendo brodo e assaggiando ogni tanto per verificare la consistenza delle lenticchie (cuociono circa un'oretta).

Tradizioni e superstizioni di Capodanno

Il Capodanno è tradizionalmente considerato il giorno di transizione,
la notte in cui tutto è permesso ma soprattutto la serata che sarà il modello per le 364 successive. Perchè quindi non tentare una strizzata d'occhio alla fortuna riesumando alcune vecchie tradizioni, enogastronomiche e non solo? Le abitudini nel Bel paese si tramandano da anni e "servono" a garantire fortuna e prosperità per il nuovo periodo che arriva.

LE LENTICCHIE
Prime tra tutte le immancabili lenticchie che, da nord a sud, arrivano puntuali simboleggiando l’abbondanza e il denaro. Ogni lenticchia è, infatti, rappresentazione di una moneta e quindi più ne mangeremo e più soldi avremo. Anche lo zampone e il cotechino sono divenute il simbolo dell’abbondanza viste anche le caratteristiche super nutrienti della carne di maiale. Mangiare queste due pietanze a capodanno promette un anno ricco e fortunato. Anche chiudere la cena con uva e frutta secca è garanzia di un anno prospero: "chi mangia l'uva per Capodanno -recita un antico proverbio- conta i quattrini tutto l'anno".

IL VISCHIO
Sempre nella notte di capodanno non dimenticate di appendere del vischio sulle porte per allontanare gli spiriti maligni da casa, e se gli spiriti sono già dentro non c'è da preoccuparsi, basterà arieggiare una stanza buia poco prima dello scoccare del nuovo anno. Attenzione, però, in contemporanea è indispensabile aprire le finestre anche in una stanza illuminata per accogliere nelle mura domestiche gli spiriti del bene.

I SOLDI
Se l'idea di trascorrere la mezzanotte fuori casa vi tenta ricordate di non uscire mai a tasche vuote: tutte le monetine che avrete con voi si moltiplicheranno nell’anno nuovo. Sempre a proposito del denaro mai negare un prestito chiesto a Capodanno: i soldi prestati torneranno, infatti, centuplicati


A Novelda, nella Spagna orientale, si raccolgono i grappoli d'uva Vinaloppo. La tradizione vuole che alla mezzanotte del 31 si mangino gli acini di 12 grappoli. Il rito promette fortuna e un desiderio esaudito nel corso dell'anno.

"Chi mangia l'uva per Capodanno conta i quattrini tutto l'anno",
così recita un antico proverbio. Questo perché cogliere l’uva nel periodo invernale
significava avere avuto un raccolto ricco.

Mai negare un prestito di denaro chiesto a Capodanno:
il denaro prestato torna indietro centuplicato.

29 dic 2008

Poesie anno nuovo

di Gianni Rodari
O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?
Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;.
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;
controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr'ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.
Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.

L'anno nuovo

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

Filastrocca di capodanno

Filastrocca di capodanno ,
fammi gli auguri per tutto l'anno .
voglio un gennaio col sole d'aprile ,
un luglio fresco , un marzo gentile ,
voglio un giorno senza sera ,
voglio un mare senza bufera ,
voglio un pane sempre fresco ,
sul cipresso sempre fresco ,
che siano amici il gatto e il cane ,
che diano latte le fontane .
se voglio troppo dammi niente ,
dammi una faccia allegra solamente.

Nuovo annodi Madre teresa di calcutta

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?
Sorridetevi
gli uni gli altri ;
sorridete a vostra moglie ,
a vostro marito ,
ai vostri figli ,
alle persone con le quali lavorate ,
a chi vi comanda ;
sorridetevi a vicenda ;
questo vi aiuterà a crescere nell'amore ,
perchè il sorriso è il frutto dell'amore ".


Il Primo Giorno dell'Anno
di Pablo Neruda

Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.
Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli...
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.

28 dic 2008

Canzone della Befana

La Befana


Sono andata a cercare notizie su inernet della Befana ed ho trovato la sua storia, le sue filastrocche…Anche notizie su come viene festeggiato il 6 gennaio nel mondo…ma andiamo per ordine….


Il termine Befana deriva da Epifania che significa “apparizione”, “manifestazione”.
La sua storia parte da quando i re magi si persero nel loro cammino verso Betlemme, ad un tratto videro una casetta, andaro a bussare ed aprì loro una vecchina che gli indicò la strada.

Ma dopo un po’ la vecchina si rese di avergli dato le indicazioni sbagliate, allora gli corse dietro. Ogni casa che trovava bussava per chiedere se li avessero visti e ad ogni bambino che apriva la porta lei gli regalava dei dolcetti. Da qui iniziò la tradizione della Befana che porta la notte tra il 5 e il 6 gennaio dolcetti ai bambini e solo nel medioevo la si rappresentò a cavallo della scopa come una streghetta.

Ci sono altre versioni della storia della Befana:
Quando mancavano pochi giorni al 6 di gennaio, la Befana, con la promessa dei doni e con la minaccia del carbone, teneva in pugno tutti i bambini che cercavano di essere più buoni e promettevano mari e monti ai loro genitori.
Per molti bimbi l'arrivo della Befana era anche un'occasione per fare un po’ i conti con la propria coscienza: la vecchia Befana,severa anche se in fondo molto buona, costringeva tutti a pensare a lungo al proprio modo di fare e comportarsi, e ingiungeva solennemente di correggere i propri difetti. Certi bambini molto impazienti, fin dal giorno prima avrebbero voluto sapere quello che la Befana avrebbe loro portato, ma saperlo con così tanto anticipo era impossibile.
Allora cercavano di prevederlo con degli oroscopi di loro invenzione che si chiamavano "indovinelle" .
Andavano in cucina e spazzavano dalla cenere un angolo del focolare, quando la legna messa ad ardere era ben scoppiettante. Poi adagiavano in quell'angolo pulito,due foglie di ulivo bagnate di saliva, incrociandole l'una sull'altra e dicevano:"Indovina indovinello, che vieni una volta all'anno, dimmi quello che ti comando".
Detto questo, quei bambini facevano tutte le domande che desideravano fare:
"Arriverà la Befana? Cosa porterà, dolci? giocattoli? vestiti? Tante cose? poche? niente? Cenere e carbone?"
Le foglie appoggiate alla piastra rovente del focolare, ad un certo grado di calore facevano un bel salto, con tanti scoppiettii: voleva senz'altro dire che la Befana sarebbe stata generosa e avrebbe esaudito tutti i desideri espressi. Se invece le foglie si muovevano piano piano,era segno che la Befana sarebbe stata poco generosa e che non avrebbe esaudito tutti i desideri dei bambini.
Ma se le foglie fossero bruciate senza muoversi, certamente era segno che la cenere e il carbone erano assicurati.
I bambini fantasticavano molto sui doni della Befana e domandavano sempre tutto quello che avevano desiderato durante l'anno: bambole, trenini, cavalli a dondolo, tricicli e biciclette e spesso chiedevano alla Befana cose che essa non poteva e non voleva concedere loro.
La Befana, come già sappiamo amava la semplicità ed era molto parsimoniosa, non le piacevano gli sprechi e le esagerazioni. I doni che preferiva fare erano cose povere,arance, mandarini, fichi secchi e castagne, datteri, torroncini, melograni e uva passa, biscotti fatti in casa, specialmente quelli a forma di uccellini, cavallucci, pupattole.
Fra i suoi regali non mancavano mai calzerotti colorati, guanti e sciarpe di lana calda: certo la Befana doveva avere una memoria formidabile per ricordare, di anno in anno, tutto quello di cui i suoi piccoli amici avevano bisogno.
In un paesetto sperduto in una stretta valle di montagna, la Befana portava ai bambini una bella corona di castagne e mele, fatta proprio come le corone del rosario delle nonne: al posto delle avemarie c'erano le mele, e al posto dei padrenostri, c'erano le castagne.
Invece del crocefisso c'era un'arancia o un mandarino. I bambini si mettevano quella corona al collo e cominciavano a mangiare. Ma la nostra Vecchia sapeva bene quanto ai bambini piacessero i giocattoli e poi amava tanto far felici gli altri.
Così, oltre alle cose utili, ai dolci e ai frutti, lasciava nella calza, quando poteva, anche alcuni giochi. Di paese in paese, talvolta alla Befana piaceva fare qualcosa di speciale, di diverso.
C'era un piccolo villaggio dove ai bambini che ormai si erano fatti grandicelli , la Befana lasciava tra i doni anche una patata o una cipolla. Con quel segno la Befana voleva dire loro che ormai si erano fatti grandi e l'anno dopo non sarebbe più tornata.
La vigilia dell'Epifania, nelle grandi città frequentate dalla Befana, venivano fatte delle fiere in suo onore, dei bei mercati pieni di bancarelle che presentavano ogni ben di Dio, dolci, e giocattoli a non finire. I bambini che avevano la fortuna di abitare in quelle città, andavano alla fiera con i loro genitori e girando fra le bancarelle si facevano un'idea di quello che avrebbero potuto chiedere alla Befana.
In quei mercati,talvolta, improvvisamente si vedeva passare una vecchiaccia un po’ stracciata che sembrava scappare via, cercando di confondersi tra la folla. I bambini intimoriti si rifugiavano nelle pieghe delle gonne delle loro mamme, per non vedere.
Era la Befana quella? Forse sì ,rispondevano le mamme. Come mai così in anticipo? Chissà!
Tornati a casa un po’ spaventati da quella apparizione inaspettata, i bambini promettevano di essere da allora in poi solamente buoni e presa penna e calamaio scrivevano una bella letterina alla Befana, piena di grandi promesse e con la richiesta di quei doni che avevano visto alla fiera.
Poi non restava che sperare che la Befana passasse a ritirare le loro ordinazioni, per lasciare nelle calze il mattino dopo quanto era stato richiesto.
Chi, invece non aveva fiere e mercati dove andare, la letterina alla Befana l'aveva spedita già da un pezzo.

Ma nel mondo come festeggiano il 6 Gennaio?In Spagna il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto e corrono a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchier d' acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da da mangiare e una scarpa .
In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui i Re sfilano per le vie cittadine su dei carri riccamenti decorati.

In Francia, invece, nel giorno dell' epifania si usa fare un dolce speciale, all' interno del quale si nasconde una fava.

Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.

Il dolce si chiama "gâteau des Rois" ("dolce dei Re").

Il dolce era diviso in altrettante porzioni quanti erano i convitati, più una.

Questa porzione supplementare, chiamata "la parte del Buon Dio" o "la parte della Vergine", era destinata al primo poverello che si sarebbe presentato.

Per molto tempo, l'Epifania fu più importante del giorno del Natale.

Questa tradizione ha portato al costume di fare del seme nascosto nel dolce un vero oggetto da collezione: dal fagiolo secco al seme dorato in oro a 24 carati, se ne trovano per tutti i gusti. Al Museo di Blain sono conservati più di 10.000 semi, e ogni anno si organizza una fiera per collezionisti. Esiste persino una rivista dedicata all'argomento.

In russia La chiesa ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio.

Secondo la leggenda i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka ,una simpatica vecchietta.


In Germania questo è il giorno della venuta dei Re Magi.

Spesso i preti e i chirichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche Verso o intonano una canzone sacra. Le persone di religione cattolica si recano in chiesa, a messa, ma in Germania il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come solito e i bambini vanno a scuola.


In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni.

Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale.

Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.


In Ungheria il giorno dell' epifania i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.


In Romania la festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.





23 dic 2008

Eventi di fine anno in Italia

Spettacoli ed eventi musicali a Roma per le feste di fine anno
nell'ambito della manifestazione ''Roma citta' Natale. Una festa unica al mondo''.
Appuntamento centrale sara' lo spettacolo dei fuochi di Capodanno al Pincio. Quest'anno sara' organizzato, nella cornice del Colosseo, un concerto con la rockstar Gianna Nannini.
Dalle 23.30 la Nannini presentera' i suoi maggiori successi conducendo gli spettatori alla mezzanotte per poi continuare il suo concerto fino a notte inoltrata.
Sul palco, allestito su via dei Fori Imperiali, l'artista sara' accompagnata dalla sua band composta da Giacomo Castellano e Davide Tagliapietra alle chitarre, Hans Maahn al basso, Stephan Ebn alle tastiere, Peter Wrba alla batteria.

Prima della cantante senese, saranno i toscani Baustelle, gruppo di culto dell'indie rock italiano, a scaldare il pubblico.
Il loro concerto iniziera' alle ore 22.00.
In contemporanea con il concerto al Colosseo, il X Municipio della Capitale ospitera' il concerto di Capodanno a Cinecitta'.
Alle 21.30 la serata prendera' il via con il gruppo "Radici Nel Cemento".
Alle 23 sara' la volta di Giuliano Palma & The Bluebeaters.
Non solo. Sono previsti, infatti, anche altri appuntamenti musicali.
Si inizia con ''Amore 09'', festival internazionale di musica dance ed elettronica.
Giunta alla quinta edizione, il festival si svolgera' il 31 dicembre alla Nuova Fiera di Roma, dalle 21 alle 8.

Il cast artistico di ''Amore 09'' e' ricco di nomi conosciuti a livello mondiale tra cui spiccano Sven Vath, John Digweed e Ricardo Villalobos.
Il 31 dicembre alle ore 17 e il primo gennaio alle 18, nella Sala Santa Cecilia l'Orchestra Roma, Sinfonietta diretta da Karl Martin presentera' il Gala viennese, una serata speciale con celebri brani della tradizione sinfonica.


MILANO
La seconda capitale d’Italia non è da meno per i festeggiamenti che propone la notte di Capodanno. L’imbarazzo della scelta si presenta tra feste in discoteca o quelle in piazza. Nelle discoteche, tutte attrezzate, si prepara una notte da brivido. Al Tocqueville il Capodanno 2009 è “Moulin Rouge”, con spettacoli tutta la notte, e la possibilità del cenone. Al Limelight ospite speciale James Zabiela accompagnato dai dj. All’Hollywood c’è l’”Hollywood Imperial Hotel”, al Rolling Stone 12 ore di musica non stop. Il Loolapaloosa si trasforma dalle 21.30 in un lussuoso boudoir di colori con sexy ballerine e tonnellate di dollari. Allo Shocking Club sono di scena, dalle 23, i dj Bruno Bolla, O Bek, William Valloti, Beppe Gioia, performance di Anja j, Regina, Chandelier Motel Ballet. Doppio appuntamento al G lounge con il capodanno Milano-New York e doppio brindisi. Musica brasiliana e atmosfere di Rio al Ripa 90, che propone anche un mix dei più grandi successi 70/80. Musica “urban” ai Magazzini Generali, e dalle 22.30 concerto live dei Club Dogo, preceduti dagli Huga Flame. Capodanno a tema “anni ‘30” al The Club.
Per chi invece sceglie la piazza e un capodanno meno costoso – i prezzi nei locali per i cenoni sono alti – c’è la performance live, in piazza Santo Stefano, dei Lost e Frankie Hi Nrg. In piazza del Cannone arriva l’evento 'Burn', dalle 22.30, che vedrà alternarsi abili deejay e band internazionali per tutta la notte tra hip hop, rock/punk e Mondosettanta. Musica anni Sessanta, ritmi latino americani e cori gospel al galà di Capodanno del Palalido. Per chi vuole passare l’ultimo dell’anno a teatro, c’è l’appuntamento al Ciak con lo spettacolo 'Non ce ne importa niente', con le sorelle Marinetti. Teo Teocoli, invece, festeggerà l’arrivo del 2009 sul palcoscenico del Teatro Nuovo con il suo nuovo show.

TORINO
Capodanno in piazza Castello nella Torino capitale mondiale del Design 2008. Un grande party urbano con istallazioni, musica, luci e workshop nel segno dell’arte. Tante mostre “aperte” al dialogo, ma anche laboratori per realizzare borse con materiali di recupero, per una festa che parte dalla mattina e prosegue fin oltre la mezzanotte. Tanta musica dalle 21, dedicata al nuovo sound dei Balcani, con il Prinsen Paulista (Norvegia), dj residente del Parkteatret, uno dei più noti Club di Oslo. Dalle 23 e oltre la mezzanotte, si prosegue con il concerto dal vivo “Danza a Sud”, con 11 musicisti sul palco e due ensemble musicali - Electroacustic Tomato Ensemble e In Cupa Trance – che daranno vita alla band Ninco Nanco e suoneranno tarantelle d’autore, pizzichi e tamburiate, oltre a arie d’opera rivisitate. Direttore del “super-ensemble” Danza a Sud sarà il napoletano Mario Conte. E fino alle 2 del mattino, per concludere in bellezza la serata, musiche di Etienne de Crecy Live (Francia), uno dei dj del movimento collettivo denominato “French Touch”. Tutta la festa sarà illuminata da un impianto del light designer torinese Luca Baraldo, che permetterà di vestire la piazza valorizzandone gli allestimenti e, allo stesso tempo, le architetture. Inoltre, grazie a un sistema di maxi schermi, il pubblico potrà vedere da ogni punto della piazza il palco. Alla mezzanotte, i fuochi d’artificio si mischieranno alla performance di De Crecy per una pista da ballo immensa.
Non solo festa in piazza, sotto la Mole, ma anche teatro con lo spettacolo “Peter Pan, il musical“ al Teatro Colosseo. Per il 31 dicembre e il 1 gennaio è in programma la kermesse della produzione italiana che racconta le avventure del personaggio creato dalla penna di J. M. Barrie. 25 artisti, accompagnati dalle musiche di Edoardo Bennato, porteranno gli spettatori attraverso la magia dell’Isola che non c’è, tra coreografie emozionanti e le suggestioni del volo.

GENOVA
Festa collettiva in piazza a Genova, come da tradizione. Dalle 22, luci e colori accompagneranno i genovesi e i turisti per i festeggiamenti del 2009. In tutti gli angoli della città, da De Ferrari fino alla rimodernata Galleria Mazzini ai nobili affreschi di Palazzo Ducale che, fra le altre iniziative, fa da sfondo al Capodanno dei bambini. Passando per San Lorenzo, piazza delle Erbe e il resto della città vecchia, si arriva al teatro naturale del Porto Antico, tra musiche e balli multietnici e da tantissime animazioni spettacolari. Grande evento previsto per questa festa sarà il concerto di Lorenzo Jovanotti, che si esibirà al Porto Antico per uno show gratuito per lanciare il capoluogo ligure quale capitale dei diritti e del rispetto per l’ambiente.

VENEZIA
La città romantica per eccellenza festeggia il Capodanno 2009 con un avvenimento decisamente romantico: un bacio collettivo, nel segno del jazz. Torna infatti “Love 2009”, che lo scorso anno ha portato in piazza 60mila persone che si sono baciate in piazza San Marco, proprio allo scoccare della mezzanotte. Per questa seconda edizione nella città lagunare, il bacio in piazza si sdoppia. Da San Marco a Mestre, in piazza Ferretto, con un altro grande bacio collettivo, dove condurrà la festa Andrea Pellizzari, con Joe T. Vannelli come dj, insieme allo spettacolo di cabaret del duo “Café Sconcerto”. A Venezia, invece, prima e dopo la mezzanotte, insieme ai fuochi d’artificio, dopo il bacio all'unisono partirà una colonna sonora romantica denominata proprio "Love 2009". Sul palco saliranno ospiti che porteranno la loro testimonianza sull’amore, accompagnati dai conduttori Doug Jack e Jessica Polsky. Evento, quello di Venezia, che lo scorso anno è stato premiato con il prestigioso “Best Event Award”, e che conferma Venezia come città di pace e fratellanza tra le persone e i popoli. Si inizia alle 22 con la musica e l’intrattenimento. Alla mezzanotte precisa, il grande ed enorme bacio all’unisono, un benvenuto al 2009, brindisi, spettacolo pirotecnico e danze romantiche.
Atteso più che mai il Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice che, dalla riapertura nell'anno 2004, vedrà il ritorno sulla scena dell’orchestra e del coro del teatro veneziano di Georges Prêtre, che fu protagonista a Venezia del concerto del 2005 e che lo scorso anno è stato invitato, a dirigere il Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker nella sala del Musikverein di Vienna.

FIRENZE
Ventaglio di proposte per il Capodanno sull’Arno, a Firenze. Per la classica, una serata di festa, “Golden Opera”, con tre celebri opere: “Rigoletto” e “La Traviata” di Giuseppe Verdi e “La Bohème” di Giacomo Puccini.
La festa sotto le stelle parte da Firenze, in piazza Santa Croce, con il concerto gratuito dalle 23. per quest’anno, il Maestro Giuseppe Lanzetta dirigerà l’Orchestra Filarmonica del Teatro lirico Europeo che avrà il piacere si suonare musiche di Strauss, Verdi, Bizet. Musica live al mercato di Sant’Ambrogio, e anche in Piazza Santo Spirito dove si sta organizzando una grande serata grazie alle Associazioni dei commercianti locali. La mattina del 1 gennaio saranno invece i giovani musicisti della Scuola di Musica di Fiesole a tenere un concerto che avrà luogo alle 11,30 presso il Teatro del Maggio Musicale con ingresso gratuito.

RIMINI
Per la notte di San Silvestro, Rimini è stata scelta per il programma natalizio condotto da Carlo Conti e che andrà in diretta sulle reti Rai. Dal centro di Marina Centro, si alteneranno Gloria Gaynour, i Pooh con i loro successi, Tony Hadley degli Spandau Ballet, la carica del funk all'italiana di Simona Bencini dei Dirotta su Cuba, Paola e Chiara, Cristina D'Avena, Alan Sorrenti, i Sonhora. Per gli amanti del teatro che vogliono trascorrere un Capodanno alternativo, due appuntamenti da non perdere assolutamente: Il Musical “A Day With A.R.T. Family”, il musical sui pattini con i migliori artisti mondiali, e l’”Aida” di Verdi. Nelle tante discoteche, feste fino a notte fonda, per tutti i gusti musicali.

NAPOLI
Appuntamento fisso a Capodanno sono i concerti gratuiti nelle piazze principali di Napoli come in Piazza del Plebiscito. Dove, appena rientrato dal Messico, si esibirà Daniele Silvestri per un grande evento gratuito; prima di lui, saliranno sul palco i Capone&BungtBangt, un gruppo di percussionisti partenopei che utilizzano strumenti ricavati da materiali riciclati, oltre alla cantante napoletana Maria Nazionale. In piazza non canterà Peppino di Capri, che invece sarà al Palapartenope tutti i suoi più grandi successi.
Non solo musica rock, ma anche arte e classica. Agli scavi di Pompei per giovedì 1° gennaio, a partire dalle 11, nella Palestra dei Gladiatori a ridosso dell'Anfiteatro, il 2009 sarà inaugurato dal concerto del maestro Umberto Aricò. L'evento sarà caratterizzato da una performance dal vivo di un duetto composto da mandolino, chitarra acustica e voce solista. Inoltre, si può approfittare dell’ingresso gratuito e dell’apertura straordinaria, lo stesso giorno, dei siti archeologici di Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia e Boscoreale. Dopo il successo dello scorso 25 dicembre si replica quindi per Capodanno con i consueti orari di visita dalle 8,30-17,00 (ultimo ingresso 15,30). Continuano per tutto il periodo delle feste le iniziative dedicate ai bambini; ai piccoli visitatori viene donato il calendario didattico di Caius che racconta la vita quotidiana degli antichi Pompeiani. Inoltre, è possibile visitare 'Le Stagioni dell'antica Pompei: L"Inverno’, percorso dedicato alle piante e ai frutti augurali del mondo antico, (Orto Botanico degli Scavi di Pompei e Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tutti i bambini riceveranno in omaggio presso l'Orto Botanico un libro-gioco e il 31 dicembre e il 6 gennaio anche una piccola sorpresa.

PALERMO
Tra le architetture arabe, bizantine, normanne, barocche e rinascimentali, la città offre un appuntamento a piazza Politeama, dove saranno organizzati concerti e dove si potrà mangiare e bere gratuitamente. Saltato, per uno sciopero proclamato da alcune sigle sindacali, il concerto al Teatro Massimo Bellini di Nicola Piovani.

NORD ITALIA
Tante le proposte in diverse città, e tutte differenziate per luogo e tipo di tradizione. A Bergamo, capodanno a teatro con uno spettacolo di Antonio Albanese al Palacreber di Bergamo. A Savona, alla Darsena, anche quest’anno si ripete la tradizionale festa sul mare, che da piazza d’Allaggio raccoglie tante persone che decidono di festeggiare San Silvestro in maniera inusuale. Passeggiando tra bar, ristoranti, discoteche e pizzerie, dalle 22.30 fino al 2009 ci saranno dei concerti, poi il brindisi di rigore e i fuochi d’artificio proiettati dall´adiacente Fortezza del Priamar. Ingresso libero a tutta la manifestazione. Tanta musica per le strade della città dei fiori. Il Capodanno a Sanremo vedrà tanta musica e fuochi d'artificio, e di nuovo spazio alla musica con i concerti nelle piazze e nel centro storico della Pigna.
Per chi ama l’alta quota, ecco un modo di festeggiare in maniera inusuale il Capodanno: i rifugi alpini. Non più luoghi spartani, ma tante strutture accoglienti, numerose in Valle d’Aosta. Nel programma ci sono le passeggiate con gli sci e con le racchette da neve, incontri con guide alpine e naturalistiche, attività ludiche come la gara in gommone sulla neve e la costruzione di un igloo di ghiaccio e, ovviamente, il brindisi sotto le stelle. Nella chic Cortina si può festeggiare il Capodanno sulla neve, con gli ottimi prodotti della tradizione locale tirolese.

IL CAPODANNO È BELLO PERCHÉ VARIO
Tante feste anche nei locali gay e lesbo in tutta Italia. Si parte da Roma, dove al Classico Village, Bearsinrome e Orsi organizzano un Capodanno “very animal”. Musica di tutti i generi e animazione piccante. Spectacular New Year’s Eve Party alla discoteca Euphoria Qube, con il team del Muccassassina in collaborazione con il Salvation di Londra. Milano non è da meno, con il grande party al Billy per festeggiare l'inizio del nuovo anno in collaborazione con i locali di Parigi, e anche l’evento “Waiting 2009, Countdown Together” al Binariouno. Molto economica sarà la festa del Bears King e Company club uniti per salutare il 2009. A Brescia, il Trap organizza un Capodanno Magnum, con giochi, attrazioni e buona musica. Divertimento fino al mattino anche all’Outlimits Disco di Paderno Franciacorta in provincia di Brescia e alla Sauna Splash club nel comune di Desenzano del Garda. Per i festaioli della notte Torinese il Disco Chalet Les Folies Scandal, farà scorrere fiumi di champagne per festeggiare l'anno nuovo. Anche il Veneto propone importanti eventi per la notte di San Silvestro. Serata disco e un grande buffet al Romeo’s Club di Verona, mentre nei dintorni, allo Skylight Disco di San Bonifacio una meravigliosa festa di Capodanno. Alive Scandal show al Flexo Club in Padova. Per gli amanti delle sorprese, serata al Virgo Discoclub di Genova, con grandi premi e cotillons. Altri party per la notte del 31 dicembre in Emilia Romagna alla Sauna Steam di Bologna con l’evento oppure a Parma con il Capodanno all’Eden dell’ Extreme Discopub. Rimini, patria del divertimento, ci propone il New Year’s Eve, The ultimate club experience al Classic Club. A Firenze festa al Fabrick, il grande party del nuovo anno che inizierà alle 23.00 fino alle 6.00. Nel Sud dell'Italia, un grande party con i fiocchi al Pegaso’s Circus di Catania.

CAPODANNO GASTRONOMICO NELLA PENISOLA
Per un Capodanno all’insegna del gusto e della tradizione culinaria, nove città turistiche propongono una degustazione del 12 formaggi vincitori del concorso 'Grolla d'Oro-Formaggi d'Autore-Il miglior Formaggio d'Italia 2008'. Prima del cenone, con l’aperitivo, nelle principali piazze di nove città turistiche – Capri, Taormina, Gallipoli (Lecce), Roma, Roccaraso (L'Aquila), Cortina (Belluno), Livigno (Sondrio) e Milano – si potranno assaggiare i gustosi caci. Organizzata da Caseus Montanus, in collaborazione con gli enti locali di promozione turistica e di sviluppo delle produzioni tipiche. "Si tratta di una iniziativa - ha spiegato Gerardo Beneyton, presidente di Caseus Montanus - che tende a far conoscere al grande pubblico le eccellenze lattiero casearie italiane che con le Grolle d'oro sono entrate nell'olimpo dei nostri gioielli agroalimentri".

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