24 apr 2009

1° Maggio Festa dei lavoratori

La Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Più precisamente, con essa si intende onorare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.

L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all' Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialista ed anarchico - suggerirono come data della festività il primo maggio.

Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.

L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.

La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.

In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.

1890: 1 maggio, per la prima volta manifestazione simultanea in tutto il mondo

Il 20 luglio 1889 il congresso costitutivo della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise che "una grande manifestazione sarebbe stata organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente i tutti i paesi e in tute le città, i lavoratori avrebbero chiesto alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore".
La scelta cadde sul primo Maggio dell'anno successivo, appunto per il valore simbolico che quella giornata aveva assunto.
In Italia come negli altri Paesi il grande successo del 1 Maggio, concepita come manifestazione straordinaria e unica, indusse le organizzazioni operaie e socialiste a rinnovare l'evento anche per 1891.
Nella capitale la manifestazione era stata convocata in pazza Santa Croce in Gerusalemme, nel pressi di S.Giovanni. La tensione era alta, ci furono tumulti che provocarono diversi morti e feriti e centinaia di arresti tra i manifestanti.
Nel resto d'Italia e del mondo la replica del 1 Maggio ebbe uno svolgimento più tranquillo. Lo spirito di quella giornata si stava radicando nelle coscienze dei lavoratori.

1891: la festa dei lavoratori diventa permanente

Nell'agosto del 1891 il II congresso dell'Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza. D'ora in avanti il 1 Maggio sarebbe stato la "festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà".

Il primo maggio durante il fascismo

Nel nostro Paese il fascismo decise la soppressione del 1 Maggio, che durante il ventennio fu fatto coincidere il con la celebrazione del 21 aprile, il cosiddetto Natale di Roma. Mentre la festa del lavoro assume una connotazione quanto mai "sovversiva", divenendo occasione per esprimere in forme diverse (dal garofano rosso all'occhiello, alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alla riunione in osteria) l'opposizione al regime. Il 1 Maggio tornò a celebrarsi nel 1945, sei giorno dopo la liberazione dell'Italia.

1947: L'eccidio di Portella della Ginestra

La pagina più sanguinosa della festa del lavoro venne scritta nel 1947 a Portella della Ginestra, dove circa duemila persone del movimento contadino si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino delle libertà, mentre cadevano i secolari privilegi di pochi, dopo anni di sottomissione a un potere feudale. La banda Giuliano fece fuoco tra la folla, provocando undici morti e oltre cinquanta feriti. La Cgil proclamò lo sciopero generale e puntò il dito contro "la volontà dei latifondisti siciliani di soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori".
La strage di Portella delle Ginestre, secondo l'allora ministro dell'Interno, Mario Scelba, chiamato a rispondere davanti all'Assemblea Costituente, non fu un delitto politico. Ma nel 1949 il bandito Giuliano scrisse una lettera ai giornali e alla polizia per rivendicare lo scopo politico della sua strage. Il 14 luglio 1950 il bandito fu ucciso dal suo luogotenente, Gaspare Pisciotta, il quale a sua volta fu avvelenato in carcere il 9 febbraio del 1954 dopo aver pronunciato clamorose rivelazioni sui mandanti della strage di Portella.

Il primo Maggio oggi

Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione delle abitudini hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema. E' diventato un appuntamento anche il tradizionale concerto rock che i sindacati confederali organizzano in piazza San Giovanni a Roma

Fonti: http://www.lomb.cgil.it/home.php http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

22 apr 2009

Festa del 25 Aprile

Il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcavano in Sicilia al comando del generale George Patton.
Era l’inizio della liberazione d’Italia, come disse il generale Eisenhower, per “ristorare l’Italia come nazione libera”.
Tutto cominciò con la presa di Pantelleria, poi, nell’arco di un mese, le forze anglo-americane liberarono l’intera isola, giungendo a Messina il 17 agosto.

Il 3 settembre l’ottava armata inglese di Montgomery sbarcava in Calabria, sei giorni dopo gli americani al comando del generale Clark prendevano terra a Salerno.

Il 1° ottobre Napoli viene liberata, ma la linea Gustav, all’altezza di Montecassino, blocca l’avanzata alleata fino alla primavera del ‘44.

A giugno l’avanzata alleata libera Roma, ma è ancora arrestata dal secondo poderoso baluardo difensivo tedesco, la linea Gotica.

Solo nella primavera del ‘45 la linea cade, la Toscana è libera e le truppe alleate irrompono nel Nord Italia.

Il 21 aprile le truppe del generale Alexander entrano a Bologna, nei giorni successivi gli Alleati raggiungono Milano, Genova, Venezia.

E trovano le città già liberate dalle truppe partigiane del Comitato di Liberazione Nazionale.

Nelle città la popolazione insorge contro le truppe d’occupazione nazista e contro i fiancheggiatori fascisti.

I tedeschi sono in rotta verso i valichi alpini e a Dongo, sul lago di Como, Mussolini viene catturato dai partigiani.

Una ventina di righe servono solo a ricordare la cronaca della Campagna d’Italia, ma non rendono conto delle sofferenze e dei dolori patiti in quegli anni dalla popolazione civile.

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.
http://www.leggievai.it/

12 apr 2009

L'uovo di cioccolato più grande d'Europa


L'uovo di cioccolato più grande d'Europa è stato rotto questa mattina in un centro commerciale della Capitale Euroma2. L'uovo da 2.500 chili, alto 6 metri, è stato distrutto a martellate e il ricavato della vendita del cioccolato fondente andrà in beneficenza per l'emergenza terremoto in Abruzzo

10 apr 2009

Storia della Colomba di Pasqua

Il racconto più suggestivo riguardo alla nascita della colomba è un aneddoto legato alle vicende guerresche di re Alboino. Proprio nel il giorno di Pasqua del 568, il sovrano longobardo adunò l'assemblea del popolo in armi, e, in quell’occasione, venne deliberato l'attacco all'Italia. A Pavia, per inviare il messaggio di una sottomissione pacifica, gli assediati avrebbero fatto recapitare da alcune bellissime fanciulle al condottiero un pan dolce dalla forma emblematica di colomba. Sappiamo che la città cedette alla stretta longobarda ma pare anche che Alboino promise di rispettare gli uccelli rappresentati dal dolce, simbolo di pace, in segno di indulgenza, e che mantenne la parola anche dopo aver saputo che “Colomba” era altresì il nome di tutte le ragazze ambasciatrici! Un lieto fine adatto alla storia di un dolce che, anche nella cultura cattolica ha assunto un significato positivo: com’è scritto nella Bibbia, infatti, fu proprio una colomba, con un ramoscello d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il diluvio universale per testimoniare la riconciliazione fra Dio e gli esseri umani.La mitologia della colomba include anche altre vicende favolose ma, quel che è certo, è che il dolce si diffuse a partire dai primi del 1900 sulla spinta creativa di un’azienda ancor’oggi nota, con l’intento di dedicare un dolce lievitato alla Pasqua che fosse alla stregua del panettone natalizio.( http://it.msn.com/)


A Milano, Pavia e dintorni vi è una suggestiva leggenda che viene tramandata insieme ad un antica usanza di consumare a Pasqua una colomba di pane dolce in onore e ricordo di San Colombano. Si narra che al suo arrivo in città, attorno al 612, l'abate irlandese venne ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un suntuoso pranzo. Gli furono serviti numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, benchè non fosse di venerdì, rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di precetto quale quello pasquale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane bianche, come le loro tuniche monastiche. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e che poi decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano, ma questa fu un altra storia. Però la colomba bianca divenne anche il simbolo iconografico del santo, ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. (http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale)



L’ “invenzione” della Colomba è però legata anche ad un’altra leggenda che si fa risalire alla Battaglia di Legnano, nel 1176, vinta dai comuni Lombardi contro Federico Barbarossa, imperatore di Germania.

L’ idea del dolce sarebbe venuta ad un condottiero del Carroccio, che avrebbe fatto confezionare dei pani a forma di colomba in omaggio ai tre volatili bianchi, simbolo di protezione suprema, che durante la battaglia si erano posati sopra alle insegne lombarde decretandone anche la vittoria. (http://www.giallozafferano.it/)

9 apr 2009

Pasqua tra riti e tradizioni

Italia che vai, Pasqua che trovi.


Processioni, sacre rappresentazioni, sfilate di carri e balli: la Pasqua italiana si tinge di mille colori riscoprendo le proprie tradizioni e radici. Ogni evento è tuttavia accomunato da un medesimo senso di partecipazione popolare e da grandi emozioni, dovute alla spettacolarità delle manifestazioni. Tra radici cristiane e folklore l’Italia festeggia la resurrezione di Gesù in mille modi differenti, tutti da scoprire e da vedere. Ecco, da Nord a Sud, le manifestazioni più curiose ed interessanti.

Nord ItaliaA Mantova il giorno del Venerdì Santo si tiene l’Ostensione dei Sacri Vasi, che vengono esposti alla venerazione dei fedeli sull’altare maggiore della Basilica di Sant’Andrea. Nel corso della serata invece ha luogo la processione in cui i reliquiari vengono portati dal Vescovo di Mantova. I Sacri Vasi contengono alcune gocce rapprese di sangue ritenuto appartenente a Gesù, mescolate a terriccio. Secondo la tradizione la sacra reliquia venne portata a Mantova da San Longino, il soldato romano che trapassò con la lancia il costato del Redentore.


Nel giorno di Pasqua invece a Forni Avoltri, in provincia di Udine, si svolge il Lancio des cidulos, che consiste nel lancio delle rotelle di legno arroventate sul fuoco. Rito propiziatorio di origine celtica, il lancio è legato alla fertilità. Sul Colle di Tops domenica viene acceso un grande falò da cui i giovani coscritti lanciano le rondelle di faggio infuocate.
A Genova invece una delle usanze tipiche, tramandate fino ai giorni nostri, è quella di visitare gli altari addobbati presso le chiese. Gli altari, conosciuti col nome di Casacce, venivano spesso decorati con fiori e fini broccati; nel diciassettesimo secolo i festeggiamenti pasquali furono curati in modo particolare, creando processioni di grande spettacolarità ed impatto visivo. Era tradizione che gli altari addobbati venissero visitati in numero dispari, uso che è rimasto sino ai giorni nostri, e che ogni anno tutti i fedeli osservano scrupolosamente recandosi presso le suggestive chiese del centro storico. Da non perdere è la tradizionale processione serale del Giovedì Santo che, dal XV secolo, si svolge su percorsi ben precisi con soste nella Cattedrale e in sei Chiese del Centro Storico.

Sempre in Liguria, ma in provincia di La Spezia si accende gioved sera, e poi tutte le sere fino al 1 maggio, al cadere del tramonto, la "Pasqua luminosa di Manarola": opera di Mario Andreoli, che da una quarantina di anni ha creato anche il celebre "Presepe di luci".



Centro ItaliaAlle ore 21 di venerdì si svolge a Bracciano (Roma) la XXXIV edizione de “La Passione di Cristo”, organizzata come sempre dal Rione Monti, con la partecipazione di almeno 150 personaggi. La parte teatrale si svolge all’interno della Caserma “Enrico Cosenz”. La crocifissione ha poi luogo sul bastione del Castello Odescalchi, a 15 metri d’altezza con suggestivi giochi di luce. Uno spettacolo emozionante.
Nel suggestivo scenario dei sotterranei di Palazzo Orca a Città della Pieve, Perugia, domenica e lunedì vengono rappresentati invece i Quadri Viventi, ossia le scene della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.


Grissina, in provincia di Firenze, anche quest’anno diventa teatro della Rievocazione Storica del Venerdì Santo, le cui origini risalgono al XVII secolo. Un corteo storico di circa 500 figure in costume fa da cornice alla Via Crucis. La rievocazione è apprezzata per la sua spettacolare raffinatezza scenica, la quale è stata segnalata da illustri persone del mondo dell’arte come il maestro Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi e Carla Fracci.
Sempre a Firenze è però degno di nota anche lo Scoppio del Carro, che consiste nello spettacolare innescamento di un razzo a forma di colombina da un carro. I fuochi erano considerati fiamme sacre da distribuire al popolo come simbolo pasquale di vita nuova.

Sud ItaliaA Procida (Na) una spettacolare processione dei Misteri, strutture alte 3-4 metri e lunghe 7-8 costruite nelle settimane precedenti dai cittadini con cartapesta, gesso, foglie e legna. Prima della processione però c’è il Corteo degli Incappucciati, 12 confratelli della congrega dei Bianchi, che scortati da un centurione, impersonano gli apostoli.
A Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il giorno di Pasqua si celebra la tradizionale festa dell’Affruntata, che dà il via a tutte le festività religiose dell’anno. La rappresentazione, di grande impatto emotivo, è mirata a rievocare l’incontro tra la Beata Vergine e il Cristo Risorto.

In Sicilia a San Fratello (Me) dal mercoledì al venerdì santo prende vita la più antica, ma anche più inconsueta, festa del dramma popolare in Italia. I giovani del paese impersonano i giudei con vestiti appariscenti e corrono all’impazzata per le vie facendo un gran baccano con trombe e tamburi. Si tratta di una specie di esorcismo collettivo per scacciare il male. Lo stesso avviene ad Adrano nella Diavolata e a Prizzi nel Ballo dei Diavoli.

Mentre in Sardegna ad Alghero si tiene la processione di Las Cerques, in cui la statua della Madonna dei Sette Dolori vaga di chiesa in chiesa per cercare il Figlio. Sempre nella città sarda il venerdì è possibile vedere il Desclavament, in cui la statua del Cristo deposto viene portata per le vie della città illuminate dai farols, fiaccole rosse portate dalle donne. Tutti riti che esprimono le profonde radici nella cultura catalana.

http://www.tgcom.mediaset.it/

5 apr 2009

Colorare le uova con colori naturali

Arriva la Pasqua e ci mettiamo a decorare e regalare le uova.
L’uovo simboleggia la vita e la rinascita, la Pasqua coincide con l’inizio primavera. Meno male che abbiamo conservato qualche usanza divertente anche se un po’ pagana. Qui vi spiego come tingerle con colori naturali, in modo che poi si possano mangiare senza alcun pericolo. Ci sono dei coloranti alimentari che hanno colori molto accesi e che non sono tossici. Però li devi buttare nell’acqua ed è finito il gioco. Con i colori derivati dai vegetali invece, potrete divertirvi con i vostri bambini e pastrocchiare attendendo la magia.


BLU: mettete 1/2 cavolo rosso in 1/2 litro d’acqua, bollitelo per 30 minuti, estraetelo e lasciate raffreddare il liquido di cottura. Immergete le uova sode a temperatura ambiente per 3 minuti.
GIALLO: bollite le uova in acqua a cui avrete aggiunto due bustine di zafferano.
VIOLA: bollite le uova in acqua rafforzata da un pestato di mirtilli.
ROSA: bollite le uova insieme a pezzetti di barbabietola rossa (meglio se grattuggiata).
ROSSO: preparate un decotto di buccia di cipolla rossa, facendola bollire per almeno 30 minuti. Filtrate il decotto e lasciatelo raffreddare. Immergete le uova a temperatura ambiente, cuocetele a fuoco lento e toglietele dopo 10 minuti di bollitura.
VERDE: come sopra, preparate un decotto di spinaci.

Se volete le uova monocrome immergetele semplicemente; se invece volete delle striscioline, applicate qualche giro di elastico.

Se vi sentite particolamente creative, create delle “riserve” alle vostre uova, applicando sul guscio ben lavato foglie o petali dopo averli immersi in po’ di albume (che farà da collante) e legate il tutto con un rettangolino di garza o di collant nuovo. In questo modo la parte coperta dalla fogliolina non verrà colorata e resteranno dei disegni bellissimi.
http://www.donnamoderna.com/

VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

 Tutta la magia del Natale a Viterbo. In una bellissima dimora del '400 potrai trovare La casa di Babbo Natale. Potrai visitare La Fabbr...