29 nov 2008

Il pianeta degli alberi di Natale


Il pianeta degli alberi di NataleAutore Rodari Gianni; Munari Bruno
Prezzo di copertina € 15,50


Dati 2008, 142 p., ill., rilegato
Editore Einaudi Ragazzi


Einaudi Ragazzi prosegue la riedizione dei classici di Gianni Rodari illustrati da Bruno Munari, due tra i massimi "fantasisti" della letteratura italiana per ragazzi. Ritorna ora in libreria "Il Pianeta degli alberi di Natale", una favola a cavallo tra la fantascienza, l'utopia e i mondi alla rovescia tanto amati da Rodari. In questo romanzo, un bambino, portato nello spazio da un vascello spaziale mascherato da cavallo a dondolo, incontra degli alieni che, liberati dal lavoro grazie alle macchine, vivono in un "pianeta della cuccagna" e si dedicano solo a scienze, arti e politica. Ma cosa vogliono questi spaziali da lui? Se agli occhi smaliziati di un adulto la trama può sembrare, a tratti, semplicistica, va detto che il libro affrontava temi assolutamente rivoluzionari per l'epoca e attuali ancora oggi, come l'idea che i bambini debbano prepararsi fin da piccoli diventare i governanti del mondo di domani, ma senza perdere la vivacità, la spontaneità e la capacità di essere amici di tutti.

Il pianeta degli alberi di Natale

Dove sono i bambini che non hanno
l’albero di Natale
con la neve d’argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
nel Pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.

Che strano, beato pianeta…
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.

Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l’ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d’argento
che si dondola al vento.

In piazza c’è il mercato dei balocchi.
un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
ti fa l’inchino e dice: “Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore…”

Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s’intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c’è.

Un bel pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste…
Ebbene, se non esiste esisterà:
che differenza fa?

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