18 dic 2010

I Saturnali per il solstizio d'inverno

I Saturnali sono un ciclo di festività della religione romana, dedicate all'insediamento nel tempio del dio Saturno e alla mitica età dell'oro; si svolgevano dal 17 al 23 dicembre (periodo fissato in epoca imperiale da Domiziano).

I saturnali avevano inizio con grandi banchetti, sacrifici, in un crescendo che poteva anche assumere talvolta caratteri orgiastici; i partecipanti usavano scambiarsi l'augurio io Saturnalia, accompagnato da piccoli doni simbolici, detti strenne.

Durante questi festeggiamenti era sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi, e come questi potevano comportarsi; veniva eletto, tramite estrazione a sorte, un princeps -una sorta di caricatura della classe nobile- a cui veniva assegnato ogni potere. In realtà la connotazione religiosa della festa prevaleva su quella sociale e di "classe". Il "princeps" era in genere vestito con una buffa maschera e colori sgargianti tra i quali spiccava il rosso (colore degli dèi). Era la personificazione di una divinità infera, da identificare di volta in volta con Saturno o Plutone, preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti.

In epoca romana si credeva che tali divinità, uscite dalle profondità del suolo, vagassero in corteo per tutto il periodo invernale, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche. Dovevano quindi essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore nonché indotte a ritornare nell'aldilà, dove avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva.

Si trattava insomma di una sorta di lunga "sfilata di carnevale" (perché a tale festa sono riconducibili i saturnalia e tutti i riti agrari successivi).

L'equivalente greco del dio romano Saturno era Cronos. Esisteva una variante al mito che vedeva in Saturno il dio di una mitica Età dell'Oro. Scacciato da Giove si diceva avesse spostato il suo regno in un luogo che, Greci prima e Romani poi, chiamavano "Isole Beate".
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Da sempre il Natale si festeggia a tavola e quest’usanza sembra avere radici antichissime che risalgono addirittura all’epoca romana, quando si celebravano i Saturnali, feste in onore di Saturno, divinità dell’agricoltura e dell’abbondanza, per il solstizio d’inverno. All’epoca si preparavano grandi banchetti e si placava il dio Saturno che vagava per tutto l’inverno, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche, offrendogli del cibo affinché tornasse nell’aldilà. Oggi la tradizione vuole che alla vigilia e per il giorno di Natale si prepari una tavola imbandita a festa con il servizio buono di piatti, di posate e di cristalli, con la luce delle candele e con le migliori ricette tramandate di madre in figlia, diverse in ogni regione, in ogni città, persino in ogni vallata.http://www.ansa.it

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