19 dic 2010

Capodanno 2011 a Verona con i Sonohra

I Sonohra in concerto a Verona a Capodanno 2011!
Luca e Diego dal vivo nelle loro città di origine venerdì 31 dicembre gratis a partire dalle ore 22.30 in Piazza Brà a Verona. Ottima occasione per vedere il gruppo live in quel di Verona! Prima di questo bell’evento i fratelli veronesi hanno partecipato ieri anche alla maratona televisiva RAI di Telethon, dove si esibiranno con il nuovo singolo “There’s A Place For Us” esattamente sabato 18 dicembre. Quindi da non perderli in una delle piazze più belle della città scaligera e siamo sicuri che daranno il meglio essendo questa la loro “patria”.http://www.concertionline.com

18 dic 2010

Le tradizioni europee a Natale

Oggi le singole cucine del vecchio continente tendono a recuperare gli antichi sapori e le migliori materie prime e a unirli a nuovi gusti, spesso a nuovi ingredienti e a cibi provenienti da altri Paesi, esotici.
Non si può però prescindere dalla storia e dalle tradizioni, che rispecchiano la cucina di ogni singolo Paese, per raccontare le feste di Natale a tavola in Europa, dai Paesi scandinavi alla Germania, dall’Austria alla Russia, dalla Francia alla Spagna. In Svezia (www.visitsweden.com) i grandi preparativi vengono riservati allo smörgåsbord, la cena della vigilia che comincia con antipasti a base di aringhe marinate, salmone, polpettine, gratin di patate e acciughe (Janssons frestelse) e l’immancabile maiale che è presente in tavola anche il giorno di Natale: prosciutto cotto al forno, piede di porco in gelatina e salsicce in grande quantità.

Secondo una tradizione che dura dal Medioevo si passa poi al lutfisk, baccalà macerato per una settimana in acqua e soda e condito con panna, besciamella o burro fuso. Tutte le portate, anche quelle del pranzo natalizio, sono accompagnate dal vörtbröd, pane dolce preparato con mosto di malto. La cena termina con i pepparkakor, biscottini speziati con zenzero, cannella, cardamomo e chiodi di garofano, a forma di cuore, abete o maialino; e il dessert tradizionale, un budino di riso con latte e cannella, che nasconde secondo un’antica usanza una mandorla portafortuna. E’ lo stesso dessert che chiude il pranzo di Natale in Norvegia (www.visitnorway.it), dove le portate principali sono a base di pinnekjøtt, agnello affumicato e stufato. Anche qui c’è l’abitudine di mangiare carne di maiale, soprattutto salsicce e prosciutto marinato e bollito con salsa di mirtilli rossi, e il classico baccalà.

Tra i dolci spiccano i biscotti alla melassa, alla panna e all’avena, le cialde e il kransekake, formato da ciambelle sovrapposte di panpepato con mandorle e glassa. Il prosciutto è presente anche sulle tavole della Finlandia (www.visitfinland.com): in questo caso però è arrosto e si accompagna a diversi piatti di pesce. Qui il pranzo di Natale prevede tortine di funghi, porri ed erbe aromatiche, patate e salmone marinato con salsa di barbabietole. Come dessert vengono serviti i ginger snap, croccantini allo zenzero con una crema alle fragole. Come in Svezia anche in Danimarca (www.visitdenmark.com) il pasto più importante è la cena del 24 dicembre, quando tutta la famiglia si ritrova ad assaporare oca o anatra farcita con mele e prugne snocciolate oppure l’arrosto di maiale cucinato con dadini di pancetta croccanti.

Tra i contorni abituali ci sono il cavolo rosso in agrodolce e le patate caramellate. Il pranzo di Natale, invece, è un semplice buffet freddo con gli avanzi del cenone, gli smørrebrød, tartine di pane imburrato ricoperte di carne, salmone e verdure e una crema di riso e latte (julegrød), che ormai è diventato un tradizionale dessert con una mandorla portafortuna, riso, panna montata, vaniglia e sciroppo caldo. Nelle tavole danesi non mancano mai i biscotti di marzapane, i kleiner, frittelle di farina, burro, uova e limone, gli œbleskiver, frittelle coperte di zucchero o marmellata, i brune kager, pane di zenzero coperto di noci tritate, i pebernødder, biscottini con cannella, zenzero e noce moscata. La Danimarca è il Paese della birra e a Natale si produce la Julbryg con una gradazione alcolica tra i quattro e i sei gradi, ma nel periodo delle feste si prepara soprattutto il gløgg, un vin brulé con acquavite, uva sultanina, mandorle, zenzero e chiodi di garofano.

E’ servito bollente ed è indispensabile per riscaldarsi dal gelo invernale. A tavola, in Inghilterra (www.visitbritain.com/), non mancano mai l’oca e il tacchino arrosto, ripieni di cipolle, mele e i classici cavolini di Bruxelles e le patate arrosto con le salse. Il pranzo di Natale termina poi con mele al forno con zucchero a velo, il tradizionale Christmas pudding, storico e antico budino, e i mince pies, dolcetti rotondi a base di mele, uva sultanina, marmellata di albicocche, strutto e succo di limone, che si degustano con il vino dolce. In Scozia (www.visitbritain.com/it) il tradizionale pranzo di Natale prevede brodo di pollo con verdure e salmone come antipasto, tacchino arrosto con cipolla e salvia, salsicce con patate arrosto, carote e cavoli di Bruxelles.

Per dessert sono immancabili il pudding di Natale e una crema a base di whisky. In Francia (it.franceguide.com) il pranzo di Natale, che si chiama reveillon, il risveglio, varia da regione a regione e prevede ostriche, salsicce, prosciutto al forno, pollo arrosto e dolci decorati con figure di zucchero che ricordano Gesù Bambino. Il cenone più ricco si prepara in Provenza, dove la tradizione vuole che vengano preparati sette piatti di magro, a base di verdura e pesce, e 13 dessert, il numero dei commensali dell’Ultima Cena secondo la tradizione cattolica. Tra questi ci sono i Calissons d’Aix, biscotti ricoperti di glassa con mandorle e scorze di melone e arance candite, e i “quattro mendicanti”: mandorle, noci, nocciole e frutta secca, simbolo dei quattro ordini monastici.

In Spagna (www.spain.info/it) il pasto principale a cui dedicare tutte le energie è il cenone della vigilia, quando si assaporano tacchino o cappone. La farcitura di questi piatti varia a seconda della regione in cui ci si trova: in Galizia si usano le castagne, nelle Asturie le mele e in Catalogna l’uva passa, le prugne e i pinoli. Ma in ogni menu natalizio ci sono anche l’arrosto di maiale, possibilmente il maialino da latte, morbido e croccante, il capretto e il pesce al forno con contorni di patate, cavolo rosso e carciofi. Ultimamente si usa abbinare il pesce al salmone affumicato e soprattutto ai frutti di mare cucinati in tanti modi diversi. La cena termina con i polverones, dolci di pasta frolla con mandorle, anice e cannella, torrone alle mandorle – il più famoso è quello di Jijona con miele, noci tritate e cannella - e l’immancabile spumante spagnolo, il cava, o un bicchiere di buon sherry, il Jerez Manzanilla.

Per il cenone in Germania (www.germany-tourism.de), che deve finire rigorosamente prima di mezzanotte. si prepara un piatto di brodo di carne o pesce, semplice e leggero. Dopo la messa e la Krippenspiel, la rappresentazione della nascita di Gesù da parte dei bambini, si fa ancora un piccolo e veloce spuntino ma la vera festa comincia a mezzogiorno del 25 con un ricco menu a base di oca o anatra arrosto, accompagnate da un passato speziato di mele. Sono i dolci i veri protagonisti delle feste tedesche e tra tutti quelli più famosi sono il Lebkuchen, torta speziata al miele, e lo Stollen, originale di Dresda, un panetto a base di mandorle, frutta secca, canditi, uva sultanina e zucchero, la cui forma ricorda Gesù Bambino avvolto nelle fasce.

A differenza della Germania in Austria (www.vacanzeinaustria.com) si festeggia soprattutto la sera del 24 dicembre con una cena di magro. Nel menu sono d’obbligo la carpa fritta, specialità di Vienna, e una semplice zuppa come si usa nelle vallate alpine. Il pranzo del 25 dicembre, invece, è basato soprattutto su anatra e oca cotte al forno. Immancabili sono i dolci, alcuni dei quali vengono persino appesi sull’albero di Natale: biscotti alla cannella, alla vaniglia, al cocco, al cioccolato e alle mandorle, meringhe e montagne di frutta secca. Buonissimo è il Kletzenbrot, una specie di plumcake a base di frutta secca, tipico delle Alpi tirolesi.http://www.ansa.it

I Saturnali per il solstizio d'inverno

I Saturnali sono un ciclo di festività della religione romana, dedicate all'insediamento nel tempio del dio Saturno e alla mitica età dell'oro; si svolgevano dal 17 al 23 dicembre (periodo fissato in epoca imperiale da Domiziano).

I saturnali avevano inizio con grandi banchetti, sacrifici, in un crescendo che poteva anche assumere talvolta caratteri orgiastici; i partecipanti usavano scambiarsi l'augurio io Saturnalia, accompagnato da piccoli doni simbolici, detti strenne.

Durante questi festeggiamenti era sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi, e come questi potevano comportarsi; veniva eletto, tramite estrazione a sorte, un princeps -una sorta di caricatura della classe nobile- a cui veniva assegnato ogni potere. In realtà la connotazione religiosa della festa prevaleva su quella sociale e di "classe". Il "princeps" era in genere vestito con una buffa maschera e colori sgargianti tra i quali spiccava il rosso (colore degli dèi). Era la personificazione di una divinità infera, da identificare di volta in volta con Saturno o Plutone, preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti.

In epoca romana si credeva che tali divinità, uscite dalle profondità del suolo, vagassero in corteo per tutto il periodo invernale, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche. Dovevano quindi essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore nonché indotte a ritornare nell'aldilà, dove avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva.

Si trattava insomma di una sorta di lunga "sfilata di carnevale" (perché a tale festa sono riconducibili i saturnalia e tutti i riti agrari successivi).

L'equivalente greco del dio romano Saturno era Cronos. Esisteva una variante al mito che vedeva in Saturno il dio di una mitica Età dell'Oro. Scacciato da Giove si diceva avesse spostato il suo regno in un luogo che, Greci prima e Romani poi, chiamavano "Isole Beate".
http://it.wikipedia.org

Da sempre il Natale si festeggia a tavola e quest’usanza sembra avere radici antichissime che risalgono addirittura all’epoca romana, quando si celebravano i Saturnali, feste in onore di Saturno, divinità dell’agricoltura e dell’abbondanza, per il solstizio d’inverno. All’epoca si preparavano grandi banchetti e si placava il dio Saturno che vagava per tutto l’inverno, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche, offrendogli del cibo affinché tornasse nell’aldilà. Oggi la tradizione vuole che alla vigilia e per il giorno di Natale si prepari una tavola imbandita a festa con il servizio buono di piatti, di posate e di cristalli, con la luce delle candele e con le migliori ricette tramandate di madre in figlia, diverse in ogni regione, in ogni città, persino in ogni vallata.http://www.ansa.it

Un albero di Natale da 11 milioni di dollari

Abu Dhabi si concede un Natale ricco, anzi ricchissimo, a cominciare dall'albero: con 11 milioni di dollari di decorazioni per un abete alto 13 metri si aggiudica il primato dell'albero più ricco del mondo. Lo spettacolare abete è collocato nella hall dell'Emirates Palace, un hotel di lusso da ben sette stelle.

"Penso sia un record'', ha detto durante la cerimonia di inaugurazione il direttore dell'hotel Hans Olbertz precisando di avere intenzione di contattare il comitato che presiede il Guinness dei primati per avere il certificato. L'abete, in effetti, non è decorato con le solite palline colorate ma fungono da sfere extra lusso, 181 tra diamanti, perle, smeraldi, zaffiri e altre pietre preziose.
Questo è il terzo anno che il lussuoso albergo celebra il Natale con la presenza di un albero ma ''quest'anno volevamo fare qualcosa di diverso''.

Nessuna preoccupazione che i musulmani possano risentirsi: ''Questo è un paese molto liberale'', ha commentato il direttore. L'Emirates Palace non è nuovo a iniziative originali: a febbraio aveva lanciato la proposta di un pacchetto per un soggiorno di una settimana a 1 milione di dollari inclusi maggiordomo, macchina di lusso con autista e aereo privato. Lo scorso maggio, l'hotel aveva installato un "distributore d'oro", ossia un apparecchio che permetteva di acquistare lingotti d'oro seduta stante. Con questo albero da Guinness si prepara un Natale degno di Paperon de' Paperoni.
http://www.tgcom.mediaset.it

17 dic 2010

Minestra di cardi....Natale in Abruzzo

Minestra di cardi

1kg e 500gr di Cardi,
2 Uova,
3 Cucchiai Olio D'oliva,
2 Spicchi Aglio,
20 Gr Burro,
1 Limone e 1/2,
4 Fette Pane Casereccio,
Sale,
Pepe

Pulite i cardi eliminando le foglie esterne, dure e filamentose, quindi riducete i gambi teneri a tocchetti lunghi 8-10 cm. Staccate la peluria presente sulla superficie dei gambi, raschiandoli con la lama affilata di un coltello. Man mano che pulite i pezzi di cardo, metteteli a bagno in una terrina colma d'acqua acidulata con il succo di un limone, per evitare che anneriscano. Pulite rapidamente anche il cuore del cardo, togliendo la parte legnosa che lo ricopre, tagliatelo a pezzetti e mettete anch'essi nella terrina. In una grossa pentola portate ad ebollizione abbondante acqua salata e acidulata col succo di mezzo limone, quindi tuffatevi i cardi. Lasciate riprendere il bollore, coprite il recipiente con un coperchio e fate cuocere per 30 minuti a calore moderato, dopodichè scolate i cardi e sgocciolateli bene. Fate soffriggere l'aglio in un tegame con l'olio e il burro caldi, per 3-4 minuti a fuoco vivo, poi eliminatelo e mettete nel recipiente i cardi. Lasciateli insaporire per alcuni minuti, mescolando con un cucchiaio di legno, quindi bagnateli con tre bicchieri d'acqua calda e salateli. Portate ad ebollizione, unite le due uova sbattute a parte con sale e pepe, mescolate e lasciate rapprendere a fuoco dolce. Nel frattempo, tagliate a dadini il pane e fatelo abbrustolire nel forno. Distribuite i crostini ottenuti sul fondo di una zuppiera, versatevi sopra la zuppa fumante e servite.

http://www.ricettepercucinare.com

Pagnottelle di Natale dell’Argentario...Natale in Toscana

Pagnottelle dell’Argentario



Ingredienti:
1 kg di farina,
1 kg di fichi secchi,
1 kg di mandorle sbucciate,
400 gr di uva passa,
1/2 kg di noci,
1/2 kg di nocciole,
100 gr di pinoli,
buccia d'arancia tagliata a dadini,
100gr di marmellata,
aroma di cannella,
50 gr di lievito di birra.

Preparazione:
Tagliate a pezzetti i fichi secchi, fare a dadini la buccia d'arancia.
Esecuzione: Stemperare il lievito di birra in acqua tiepida ed impastarvi metà della farina formando così un panetto, o praticargli un taglio a croce e lasciarlo lievitare in un luogo tiepido coprendolo con un panno. Quando il panetto avrà raggiunto il doppio del suo volume porlo in una grossa terrina, lavorare la pasta molto bene aggiungendo via via tutti gli Ingredienti e la rimanente farina. Quando il tutto è amalgamato dare all'impasto la forma di una grossa pagnotta indi cuocere nel forno caldo a 180°.
http://monteargentariogrosseto.blogspot.com

Cosa si mangia a Natale in Italia?

In Trentino-Alto Adige, terra di frontiera, la cucina è mitteleuropea ma con grandi influenze venete e del resto d’Italia.
I giorni dei banchetti natalizi si chiamano Grossfleitschtage, i giorni della macellazione, dedicati al piacere e all’istinto della gola, ma per prepararsi al grande pranzo è necessario almeno un giorno di digiuno. La vigilia dunque è virtuosa ma a Natale ci si può sbizzarrire tra una montagna di krapfen a base di farina di castagne e semi di papavero e di canederli bianchi con il brodo di manzo o con la zuppa e salsicce. Il pranzo prevede soprattutto carne di maiale, secondo la tradizione, affumicata e fresca, e i grandi arrosti misti con le patate.

E’ un giorno di lusso il Natale, come dimostra anche la pasticceria che abbonda, trionfante, sulle tavole altoatesine: cornetti ai pinoli, pasticcini all’anice, stelle alla cannella, gli zelten, panforte con frutta secca e candita, e il dolce natalizio per eccellenza, il weihnachtsstollen, con frutta candita e rum. Il pane fatto in casa è il cibo più consumato: sulla mensa altoatesina compaiono insieme allo speck profumato e al burro, il pane di segale e quello di grano saraceno, il pane d’orzo e quello profumato ai sei cereali. La cucina del Friuli-Venezia-Giulia, semplice e antichissima, si svolge tutta intorno al fogolàr, al caminetto, dove la cottura dei cibi è lenta e profumata dal legno e dalle erbe di montagna. Fagioli, polenta e rape sono alla base dei piatti friulani, modesti e per lo più cotti alla brace, che coprono un mosaico di sapori e di influenze diverse. Eccelle su tutti, però, il delizioso e profumato prosciutto San Daniele.

In Veneto ogni zona e ogni città hanno un proprio pranzo di Natale: a Burano il grasso dei cefali vieni usato per condire la minestra di riso e fagioli che si mangia alla vigilia; a Verona, oltre al classico pandoro, si impasta il Nadalin, dolce soffice e leggero a forma di stella; nel trevigiano, infine, compare sulla tavola l’oca arrosto con mele e castagne. Carne di maiale, in affettato e fritta, pasta – tajarin - con i tartufi, cappone e bagna cauda, formaggi e fritture dolci dominano le tavole in Piemonte, mentre in Lombardia il panettone, il Pan di Toni, trionfa su ogni tavola insieme ai tortellini, al cappone e alla mostarda di Mantova che accompagna i bolliti.

La cucina della Liguria mette in tavola la carne del tacchino e i ravioli – soprattutto a santo Stefano – o i maccheroni di Natale, penne lisce in brodo di cappone con trippa e luganega. I tortellini in Emilia e i cappelletti in Romagna sono un classico della tradizione natalizia, mentre a Parma, “città sensuale e fantastica”, come la descrisse Guido Piovene, per la vigilia si preparano i tortelli alle castagne, la manica di frate - pasta imbottita – e il merluzzo fritto con pinoli e uvetta.

In Toscana c’è di tutto: le pagnottelle dell’Argentario, in Maremma, fatte di pasta di pane con fichi secchi, uvetta, pinoli, noci e mandorle, e consumate con il Vin Santo. Il panforte di Siena, ricco di mandorle e canditi, è un dolce tradizionale che si è diffuso in tutta Italia e che risale a un’antichissima ricetta legata alla santa notte.

La ricca e varia cucina delle Marche propone per le feste il cappone in galera, una specie di paella a base di pesce che i marinai cucinavano a bordo il giorno di Natale illudendosi che fosse cappone. La tradizione è rimasta, oggi rivisitata con deliziosi molluschi. E’ molto elaborata ma è gustosissima per il Natale in famiglia la zuppa di cardi, tipica dell’Abruzzo, piatto antico e semplice che viene servito con il vino rosè doc abruzzese Cerasuolo: è a base di carne di vitello macinata, parmigiano, fegatini di pollo, cardi, uova, burro e brodo di pollo. Il menu nel Lazio è decisamente poco leggero, come dimostrano il capitone tipico della tavola romana e l’anguilla marinata o l’aringa affumicata degli antipasti proposti a Rieti e nella sua provincia. Qui si mangiano anche gli spaghetti alle alici e un grande piatto di fritto, composto da filetti di baccalà, broccoli e mele.

In tavola, da queste parti, c’è un tripudio di baccalà in agrodolce, anguilla arrosto e dolci per lo più ripieni di panna e crema. Anche in Puglia è tutto un trionfo di pesce - specie frutti di mare crudi, in particolare ostriche -, di spaghetti al sugo di grongo, di capitone alla brace e di baccalà sott’aceto. Qui, nei banchetti natalizi, non mancano mai la verdura cruda e fresca, le mandorle tostate, le noci e i fichi secchi, i taralli, le paste, i mostaccioli, le cartellate, dolci al miele, oltre all’immancabile pasta con cime di rapa.

L’anguilla in umido e alla brace è un classico anche tra le specialità natalizie in Sicilia, piatti anticipati dagli arancini di riso, dove il banchetto è un rito, una cerimonia, la cui preparazione dura intere giornate e occupa tante mani. In Campania il Natale vede in tavola capitone fritto, struffoli, coviglie al caffè e l’insalata di rinforzo, soprattutto di scarola imbottita, e il vitello ai capperi, presente in tutto il Sud. Nella cucina della Sardegna anche a Natale trionfa sempre il pane in infinite versioni. Tutti conoscono il pane carasau o carta musica, ma le varietà sono tantissime: la cozzala ai ciccioli di maiale, la sfoglia pistoccu dell’Ogliastra, il pane dolce alla ricotta di Cagliari e le focacce di Baunei. Il Natale di Cagliari unisce i piatti di pesce, soprattutto l’anguilla, a quelli di carne come il porceddu e l’agnello al limone o al finocchietto. Ma c’è anche la gallina ruspante ripiena di uva passa, uova, noci, cannella, zafferano e pangrattato.

Accanto ai dolci ci sono anche i formaggi, come in Barbagia, regno dei ravioli ripieni di formaggio, appunto, patate lesse, menta ed erba selvatica. Qui il maialino, piatto tipico sardo, viene arrostito sul fuoco a legna di leccio e ginepro o cotto allo spiedo e bagnato con l’acquavite. Gli uomini agli spiedi e le donne ai fornelli, secondo tradizione, e tutti insieme a tavola con sette portate - nott’e is sette cenas - a onorare il Natale.

http://www.ansa.it/


Ricette di Natale Abruzzo: Timballo di scrippelle, Tacchino alla canzanese, Minestra di cardi, Zuppa imperiale, Lu rintrocilio, Tacchinella in brodo, Calcionetti fritti, Ferratelle, Parrozzo.

Ricette di Natale Basilicata: Minestra di scarole, verze e cardi, Baccalà lesso con peperoni cruschi, Strascinari al ragù di carne mista, Calzoncelli.

Ricette di Natale Calabria: Pesce spada alla ghiotta, Macco, Spaghetti ccu niuro ri sicci, Tiella, Pignoccata al miele, Pitta 'mpigliata, Calcionetti fritti, Ferratelle, Scrippell.

Ricette di Natale Campania: Insalata di rinforzo, Minestra maritata, Capitone al forno, Broccoli alla monachina, Scarole imbottite, Baccalà fritto, Pizzette di acciughe e di baccalà, Pastiera, Struffoli, Paste reali, paste di mandorla, Roccocò, Mustaccioli, Raffioli.

Ricette di Natale Emilia Romagna: Cappelletti/tortellini in brodo, Bollito misto, Pan speziale, Spongata.

Ricette di Natale Friuli Venezia Giulia: Brovada e muset con polenta, Trippa con sugo e formaggio, Cappone, Gubana, Presnitz.

Ricette di Natale Lazio: Fritti misti di verdure, Pasta e broccoli in brodo d'arzilla, Spaghetti cacio e pepe, Pasta al tonno, Capitone marinato, Cappelletti in brodo di cappone, Gallina ripiena, Nociata, Pangiallo.

Ricette di Natale Liguria: Natalini in brodo, Tacchina arrosto, Cappone lesso, Fritti nell’ostia, Scorzonera e radici fritte o in insalata, Sanguinaccio, Latte dolce fritto.

Ricette di Natale Lombardia: Tortelli di zucca, Tacchina ripiena, Casoncelli, Panettone.

Ricette di Natale Marche: Stoccafisso all'anconetana, Vincisgrassi, Fritto all’ascolana, Oca in porchetta, Cappelletti in brodo di cappone o di gallina, Carne lessata nel brodo e/o fritto misto di carne, Fristingo, frustingo, frostengo, pistingo, bostrengo, Miacetto, Pizza de Nata’.

Ricette di Natale Molise: Zuppa di cardi, Pizza di Franz in brodo caldo, Baccalà arracanato, Calciuni.

Ricette di Natale Piemonte: Vitello tonnato, Agnolotti gobbi astigiani-albesi ai tre arrosti, Gran bollito misto, Torrone d'Alba.

Ricette di Natale Puglia: Fritti, Vermicidde con sugo di pesce, Capitone in umido, Capitone arrosto, Orecchiette, Sciusciello, Agnello, tacchino, o capretto allo spiedo, Cappone al forno, Cartellate.

Ricette di Natale Sardegna: Salsiccia, pecorino e olive a schibeci, Culurgiones de casu, Ricotta con miele, Seadas al miele.

Ricette di Natale Sicilia: Sfincione, Pasta con le sarde, Agglassato, Buccellati di Enna, Mustazzoli, Cubbàita.

Ricette di Natale Toscana: Crostini di fegatini, Cappelletti in brodo, Arrosto di faraona, Panforte o panpepato, Cavallucci, Ricciarelli.

Ricette di Natale Trentino: Canederli, Capretto al forno, Strüdel, Zelten.

Ricette di Natale Umbria: Zuppa di castagne e ceci, Minestra di cardi, Strengozzi al ragù, Faraona alla ghiotta, Maccheroni con miele e noci, Pampepato

Ricette di Natale Valle D'Aosta: Mocetta in crostini al miel, Lardo con castagne, Crostini con Fonduta e Tartufo, Zuppa alla Valpellinentze, Pere a sciroppo.

Ricette di Natale Veneto: Baccalà alla vicentina, Pasticcio di tagliatelle, Anitra ripiena, Pandoro di Verona
http://www.dgmag.it

VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

 Tutta la magia del Natale a Viterbo. In una bellissima dimora del '400 potrai trovare La casa di Babbo Natale. Potrai visitare La Fabbr...