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12 dic 2018

Natale alla Casa Bianca (Christmas at the White House)



Con l'aiuto di 150 volontari provenienti da 29 stati, Melania Trump ha riempito la Casa Bianca di decorazioni natalizie, tutto progettato da lei personalmente.

Il tema ufficiale di quest'anno è Tradizioni consolidate nel tempo.


Più di 40 alberi rossi di topiaria circondano il colonnato orientale come parte delle decorazioni natalizie della Casa Bianca. 



La casa di marzapane della Casa Bianca mostra l'intera distesa del National Mall a Washington, DC


L'ornamento di Natale ufficiale della Casa Bianca del 2018.


 

L'albero di Natale più brillante è al Rockefeller Center


Il 14 novembre è stato innalzato il puntale più brillante al mondo! E' stato fissato in cima all'abete rosso, alto 72 piedi del Rockfeller Center di New York.


Progettato dal famoso architetto Daniel Libeskind, l'abbagliante Swarovski Star comprende 3 milioni di cristalli Swarovski adornati su 70 spigoli triangolari. Il topper da 9 piedi e 4 pollici, retroilluminato a LED, è stato illuminato durante l'86a cerimonia del Rockefeller Center Tree Lighting il 28 novembre .

10 dic 2018

UN ALBERO MUSICALE DA RECORD

Immagine tratta dal calendario
Il 7 dicembre di ogni anno a Gubbio, nel corso di una manifestazione pubblica, viene acceso l'albero di Natale più grande del mondo.

Inoltre, lungo gli stradoni del Monte Ingino, sono state installate alcune unità audio autonome, ognuna composta da due altoparlanti, un amplificatore, un convertitore di flussi audio ed un sistema wireless di connessione ad internet.

Tutte le unità audio si collegano simultaneamente ad internet prelevando dalla sorgente remota le musiche di Natale: e il percorso lungo gli stradoni del Monte Ingino che attraversano le mille luci multicolore dell’Albero diventa ancora più magico…



5 dic 2018

Girotondo di Natale 2018


L'idea di fare un girotondo natalizio partì da Adry ed Elisea nel lontano 2003! Sono già passati 15 anni! Allora esistevano solo le mailing list, qualche gruppo e le community di messenger. Dal 2005 il testimone passò a Soleyada che ha curato l'organizzazione fino al 2016 facendo le veci delle fondatrici e dallo scorso anno invece me ne occupo io. Questo evento ha permesso a tutti noi di conoscere e ammirare la bravura di tanti appassionati di grafica e del Natale e di stringere nuove amicizie.Grazie poi all'apertura del gruppo "Girotondo di Natale" siamo riusciti a formare una vera comunità di appassionati del Natale e dal 2014 abbiamo anche il gruppo di Facebook!

Nella home natalizia di ciascun sito che parteciperà deve essere visibile il logo del girotondo linkato a questa pagina: http://www.ilcantucciodelledonne.com/AvvioNatale-girotondo.htm e l'elenco dei partecipanti.

Ecco i siti che hanno aderito finora:


  1. DanyGraphic http://danygraphic.altervista.org/Natale/by_DanyGraphic.html
  2. Angelapercaso http://www.angelapercaso.net/natale/index.html
  3. Antonella http://www.ilcantucciodelledonne.com/AvvioNatale.htm
  4. Sianna https://natale-sianna.blogspot.com/
  5. Marcella http://inachisme61.altervista.org/Natale/index.html
  6. Lucia http://www.tiraccontounastoriablog.com/natale/girotondo-di-natale-2018/
  7. Rosaria http://natalenelcuore.altervista.org/natale/girotondonatalizio.html
  8. AnnaMaria http://annamariagraphic.altervista.org/girotondo_di_natale/girotondo_di_natale_2018.htm
  9. Antony http://www.tony52f.altervista.org/
  10. Angela http://www.vanottaci.altervista.org/bimbo/natale 18/primapagina/paginainiziale.html
  11. Soleyada http://www.soleyada.it/natale/natale.html
  12. Beatrice http://graphicsbeatrice.altervista.org/PaginaNatalizia1.html

16 nov 2018

Il Natale di Martin di Tolstoj


La casa di Martin di Tolstoj

In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati... Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All'improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L'indomani mattina Martin si alzò prima dell'alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!-  rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera-  rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po' di pane e della zuppa. - Mangia, mia cara, e riscaldati -  le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: -  Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. -  È un po' liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti benedica.
-  Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un'ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava. Dopo un po', vide una donna che vendeva mete da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all'altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Martin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina - gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
- Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato - disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
- Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all'orecchio: - Martin, non mi riconosci?
- Chi sei? - chiese Martin.
- Sono io - disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.

Significati ed uso di alcune piante a Natale

Il vischio di Natale

il vischio è la pianta natalizia più ricercata, perché è anche la più rara. Dal momento che non affonda le sue radici nella terra, ma vive in modo aereo (in realtà è una pianta parassita, che vive cioè a scapito di un'altra pianta), gli antichi le attribuirono virtù curative. Tali virtù le furono attribuite proprio per il fatto che si riteneva si nutrisse di aria pura.

L'agrifoglio e il pungitopo

L'agrifoglio e il pungitopo sono ritenuti dalla tradizione cristiana come piante resistenti al male grazie alle loro foglie dure e spinose. Le loro bacche sono così divenute il simbolo del Natale.

Il ginepro

Il ginepro, secondo la tradizione, avrebbe protetto Maria mentre era in fuga dai soldati di re Erode e sarebbe anche la pianta il cui legno venne usato per fabbricare la croce di Gesù. Nell'antichità si riteneva che le sue bacche avessero il potere di risparmiare gli uomini dai morsi dei serpenti. Essendo poi il serpente simbolo del demonio, al ginepro venne attribuito anche il potere di tenere lontano dall'uomo il male e il peccato.

Il biancospino a Natale

Il biancospino germoglia nei giorni di Natale e fiorisce a Pasqua. Segna quindi con il suo ciclo vitale le tappe più importanti dell'anno liturgico cristiano. Si tramanda che il primo biancospino nacque a Glastonbury, in Inghilterra, dal bastone di san Giuseppe d'Arimatea.

13 nov 2018

Ghirlanda con tappi di sughero

Ghirlanda con tappi di sughero








Prendere dei tappi di sughero ed unirli  tra loro con colla o spago per formare una ricca ghirlanda natalizia da completare poi con nastri colorati, pungitopo, rami di pino e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.
Occorrente:
colla a caldo
tantissimi tappi di sughero
spilli
stoffa
qualche pigna, bacca, ginepro, rametti vari
centimetro
sagoma di polistirolo


12 nov 2018

Concerto di Natale in Vaticano



José Feliciano, Dee Dee Bridgewater, Anastacia, i cantautori Edoardo Bennato, Ermal Meta, Raphael Gualazzi, Giovanni Caccamo e altre due voci femminili italiane, quelle di Elisa e di Alessandra Amoroso saranno al centro della prossima edizione del tradizionale Concerto di Natale in Vaticano, sul palco dell'Aula Paolo VI, il prossimo 15 dicembre, in onda su Canale 5 il 24 dicembre in prima serata. Nel cast anche il flautista Andrea Griminelli e il suonatore del flauto di Pan, Gheorghe Zamfir, oltre all'astro nascente Mihail, con la partecipazione straordinaria di Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero.

Gli artisti si esibiranno in espressioni della tradizione musicale natalizia e in brani evergreen di ogni genere, dal rock al pop, dal jazz al gospel, dal soul alla lirica.
Anche quest'anno, accompagnato dall'Orchestra Universale Sinfonica Italiana diretta dal maestro Renato Serio, con la collaborazione del maestro Stefano Zavattoni, ci sarà il coro statunitense New Direction Tennessee State Gospel Choir. Il complesso vocale che accompagnerà i solisti sarà quello dell'Art Voice Academy, mentre le voci bianche saranno quelle del Piccolo Coro Le Dolci Note diretto dal maestro Alessandro Bellomaria.

Il 26° Concerto di Natale in Vaticano è promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica della Santa Sede, a favore della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes e di Missioni Don Bosco Valdocco Onlus. Sostiene due progetti per due campi profughi, in Iraq e in Uganda.
(ANSA)

Mercatini di Natale Napoli 2018

Mercatino di Natale al Museo di Pietrarsa


(ANSA) - Dal 2 al 21 dicembre la magia e le suggestioni del periodo delle feste rivivranno attraverso i Mercatini di Natale Napoli 2018.
    Gli organizzatori, per la prima edizione dell'iniziativa, hanno scelto come insolita cornice i viali del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, a cavallo tra Napoli e Portici, gestito dalla Fondazione FS Italiane.
    Casette di legno, melodie degli artisti di strada e delle street band, luci e colori natalizi, sapori e profumi dell'area Food con la presenza dei principali produttori di eccellenze dell'enogastronomia campana, offriranno ai visitatori l'opportunità di un percorso unico tra immaginazione e realtà.
    Un evento da vedere, vivere e gustare che, coniugando cultura, tradizione e storia con l'atmosfera del Natale, è dedicato a grandi e piccini.
    La visita ai Mercatini sarà anche occasione per scoprire il patrimonio storico-culturale del Museo, luogo simbolo della storia delle ferrovie italiane. L'intera area museale, che si estende su una superficie di circa 36mila metri quadrati, è composta da sette padiglioni ottocenteschi affacciati sul Golfo di Napoli al cui interno è custodita una collezione unica costituita da 55 veicoli, tra locomotive a vapore ed elettriche, carrozze, "Littorine", cimeli ferroviari, modellini di treni e il grande plastico "Trecentotreni" lungo 18 metri.
    Saranno presenti numerosi espositori (artigiani, ristoratori e produttori della enogastronomia campana) ospitati in caratteristiche casette di legno, decorate e illuminate a festa nell'area "gallery street". Le luminarie faranno brillare l'intero Museo in un'atmosfera magica. Tutti gli ingredienti giusti per vivere il Natale sotto il segno della tradizione in una cornice tanto insolita quanto suggestiva.
    Ai più piccoli sarà consegnato il passaporto per accedere al magico mondo del Natale, dove sarà possibile imbucare la letterina dei desideri nella carrozza postale. Lungo il percorso, avranno accesso alla fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale e al "treno volante". Tra le attività più attese ci sarà la presentazione delle locomotive che hanno trainato il "Polar Express".
    La parola d'ordine sarà divertimento, nel segno della magia: elfi, giocolieri, personaggi delle fiabe e Babbo Natale cattureranno l'attenzione dei piccoli che potranno assistere a rappresentazioni teatrali e musicali, partecipare a laboratori creativi, consegnare direttamente le proprie letterine dei desideri, stringere la mano a Santa Claus e ai vari personaggi delle fiabe Disney. Anche per gli adulti sono previsti eventi dedicati, con eventi teatrali, concerti live ed esibizioni di artisti itineranti.
    L'ingresso ai mercatini è previsto in orario continuato dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle 23.00, il sabato e la domenica dalle ore 10.00 all'1.00 del giorno seguente. Oltre alle varie aree di sosta adiacenti il polo museale, sarà possibile raggiungere i mercatini con i treni della Linea 2 Metropolitana che, con una frequenza di una corsa ogni 30 minuti nei giorni feriali, fermano proprio nella stazione del Museo.
    Nel comune di Portici, inoltre, è disponibile un servizio di bus navetta con varie fermate tra cui una in corrispondenza della strada che conduce al Museo.

Tra le attività più attese ci sarà la presentazione delle locomotive che hanno trainato il “Polar Express“.

Saranno presenti, inoltre, elfi, giocolieri, personaggi delle fiabe e Babbo Natale che cattureranno l’attenzione dei piccoli che potranno assistere a rappresentazioni teatrali e musicali, partecipare a laboratori creativi. Potranno poi stringere la mano a Santa Claus e ai vari personaggi delle fiabe Disney.

Infine gli adulti, per cui  sono previste iniziative dedicate, con eventi teatrali, concerti live ed esibizioni di artisti itineranti.

L’ingresso ai mercatini è previsto in orario continuato:
dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle 23.00;
il sabato e la domenica dalle ore 10.00 all’1.00 del giorno seguente.

1 nov 2018

E' Natale


E' Natale
E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta

che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta

22 gen 2018

Il Natale nella Roma antica: i Saturniali

Il Natale, certo, è la festività con cui si celebra la nascita di Gesù, ma una buona parte delle abitudini e dei riti che pratichiamo in famiglia e con gli amici, quindi al di fuori della liturgia cristiana, risale proprio al tempo degli antichi Romani.

L'uso di farsi i regali per Natale, le strenne natalizie, proviene infatti dalla tradizione di Roma antica che prevedeva proprio lo scambio di doni augurali durante i Saturnali (Saturnalia), festività in onore del dio Saturno che si celebravano dal 17 al 23 dicembre.

Secondo Varrone, l'usanza di farsi regali in questo periodo venne istituita da Tito Tazio, quindi agli inizi della fondazione di Roma, il quale per primo colse, come buon auspicio per il nuovo anno, il ramoscello di una pianta (arbor felix) posta nel bosco sacro alla dea Strenia, da cui derivò il termine strenae, strenne, per i doni di vario genere.

I Saturnali erano tra le feste più antiche ed importanti di Roma; in origine si celebravano per un solo giorno, il 17 dicembre, per poi essere estesi, all'incirca all'epoca di Cicerone, a una settimana, fino al 23 dicembre appunto. Si festeggiavano durante il riposo dai lavori agricoli e rappresentavano quindi la temporanea liberazione dalle fatiche del lavoro, dalle costrizioni sociali e dalle convenzioni morali, con un ribaltamento dei ruoli sociali, in cui gli schiavi erano temporaneamente liberi. La festa, dedicata a Saturno quale dio della fertilità, serviva anche ad augurare la fecondità della terra.

L'origine delle festività dei Saturnali è incerta: c'è chi la colloca all'epoca della costruzione, ai piedi del Campidoglio, del tempio dedicato a Saturno, individuata dagli studiosi tra il 501 e il 498 a.C., quindi agli inizi della Roma repubblicana; il dies natalis del tempio corrispondeva proprio al 17 dicembre. Alcune leggende riportate da Macrobio nella sua opera "Saturnali" fanno risalire le festività a Giano, antico re d'Italia che ospitò Saturno nel suo regno, imparando da lui i rudimenti dell'agricoltura, e che scomparso questi misteriosamente fu divinizzato, istituendo in suo onore le feste dei Saturnali. Un'altra tradizione fa risalire i Saturnali addirittura ai compagni di Ercole rimasti in Italia. In ogni caso, sempre stando a Macrobio, pare che le feste in onore di Saturno fossero molto antecedenti alla fondazione di Roma.

I Saturnali dell'antica Roma si aprivano con la celebrazione di riti religiosi, con i consueti sacrifici e l'allestimento del lettisternio (Lectisternium), l'offerta di cibo alla divinità la cui statua veniva adagiata sul letto conviviale, dopo averla liberata dai lacci che la tenevano legata per il resto dell'anno. Successivamente veniva allestito un grande banchetto al quale tutti, senza distinzione di ceto, erano invitati e al termine del quale i partecipanti si scambiavano l'augurio "Io, Saturnalia!".

I Saturnali erano dominati da un clima molto festoso e di trepidante attesa, descritti da Catullo come i giorni migliori. Segnavano il passaggio, infatti, tra il vecchio e il nuovo anno, tra il sole che muore e il nuovo che nasce; le celebrazioni si svolgevano a ridosso del solstizio d'inverno che per gli antichi romani cadeva proprio il 25 dicembre.

Durante le festività veniva sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi erano temporaneamente liberi di far quel che credevano, potevano parlare apertamente ai loro padroni, stare a tavola con loro e venire perfino serviti da loro, anche se in realtà questo non accadeva quasi mai, servendosi piuttosto i padroni di cuochi e servitori esterni, una sorta di "catering" dell'antichità.

Il gioco d’azzardo, normalmente vietato, era consentito a tutti, anche agli schiavi, anche se era considerato un momento sacro più che ludico. Saturno, infatti, era rappresentato come Giocoliere supremo, colui che possedeva la chiave del Gioco cosmico, cioè di ogni ciclo: regolava l'Ordine Universale con le mosse del suo bastone scettro. Il gioco pertanto serviva per predire il futuro.

La nostra tombola di Natale non è altro che una lontana reminiscenza di questa antica consuetudine.

Comunque, quello dei Saturnali, era un periodo per mangiare, bere, divertirsi ed essere gentili gli uni con gli altri, in un clima di euforia e di attesa per una nuova prosperità.

L’approccio più goliardico della festa era enfatizzato dall’abbigliamento: durante i Saturnali non si indossava la toga, che lasciava il posto a un abbigliamento più informale, molto colorato e sgargiante (synthesis) e tutti indossavano il pileo, un cappello a forma di cono, con la punta arrotondata e dal bordo rialzato, simbolo degli schiavi liberati. Si eleggeva anche una specie di re burla, Saturnalicius princeps, che vestiva con una buffa maschera e con colori sgargianti, tra i quali spiccava il rosso, il colore degli Dèi, e del nostro Natale...

Si usava scambiarsi dei doni, specialmente candele di cera, piccole immagini o bambole di terracotta dette sigillaria, dolci e frutta secca ed esotica.

Marziale nei suoi Epigrammi, Libro 14, cita alcuni esempi di regali che si offrivano durante i Saturnali: tavolette di scrittura, dadi, salvadanai, pettini, stuzzicadenti, un cappello, un coltello da caccia, una scure, diverse luci, balli, i profumi, un maiale, una salsiccia, un pappagallo, tavoli, bicchieri, cucchiai, capi di abbigliamento, statue, maschere, i libri e animali domestici.

Non molto diverso dunque dagli oggetti e dalle piccole cianfrusaglie del nostro Natale...

Non ci sono prove che i Cristiani dei primi secoli celebrassero la nascita di Gesù. Infatti, in accordo con le leggi e la tradizione ebraica delle origini è molto probabile che le nascite non venissero affatto celebrate, in quanto tali celebrazioni erano considerate un'usanza pagana.

Nei Vangeli non compare nemmeno un riferimento preciso alla data della nascita di Gesù. Fu la Chiesa pertanto a fissare una data in questo senso, con l’obiettivo di arginare i culti pagani e possibilmente inglobarli nelle proprie celebrazioni, come molto probabilmente è accaduto con le usanze romane legate ai Saturnali.

http://www.vivereitalia.eu

VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

 Tutta la magia del Natale a Viterbo. In una bellissima dimora del '400 potrai trovare La casa di Babbo Natale. Potrai visitare La Fabbr...