12 dic 2015

Natale 2015 a Piazza Navona: si gioca!!!

All'ombra della Fontana dei Quattro Fiumi da sabato  girerà la giostra per i bambini e saranno allestiti i 12 spettacoli viaggianti: dal tiro al bersaglio alla pesca della paperella e allo scoppio dei palloncini. L'ufficio tecnico del municipio sta controllando le ultime carte, poi è questione di ore e gli stand dei giochi potranno montare. Niente presepe, né dolciumi. Navona diventa una sorta di mini "lunapark".

10 dic 2015

“Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”)


“Yes, Virginia, there is a Santa Claus”
 (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”)


Nel 1897 il dottor Philip O’Hanlon di Manhattan si sentì domandare da Virginia, la sua bambina di otto anni, se Babbo Natale esistesse davvero. Virginia aveva cominciato a dubitarne per quello che le avevano detto degli altri bambini. Suo padre le suggerì di scrivere al New York Sun, un importante quotidiano del tempo, assicurandole che “se lo dice il Sun, allora è vero”.

Diede così a uno dei direttori del giornale, Francis Pharcellus Church, l’opportunità di superare la semplice domanda e trattare questioni filosofiche più ampie. Church era stato corrispondente di guerra durante la Guerra Civile, in un tempo di grandi sofferenze e poche speranze. Malgrado l’editoriale venne pubblicato come settimo nella pagina delle opinioni – persino dopo un commento sulla “bicicletta senza catena” appena inventata – il suo messaggio colpì molti lettori. Più di un secolo dopo resta l’editoriale più riprodotto nella storia dei giornali anglosassoni.

 Lei scrisse: “Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon” Questa era la domanda di Virginia.

Church le rispose così: Virginia, i tuoi amici si sbagliano. Sono stati contagiati dallo scetticismo tipico di questa era piena di scettici. Non credono a nulla se non a quello che vedono. Credono che niente possa esistere se non è comprensibile alle loro piccole menti. Tutte le menti, Virginia, sia degli uomini che dei bambini, sono piccole. In questo nostro grande universo, l’uomo ha l’intelletto di un semplice insetto, di una formica, se lo paragoniamo al mondo senza confini che lo circonda e se lo misuriamo dall’intelligenza che dimostra nel cercare di afferrare la verità e la conoscenza.

 Sì, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Cielo, come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse! Sarebbe triste anche se non esistessero delle Virginie. Non ci sarebbe nessuna fede infantile, né poesia, né romanticismo a rendere sopportabile la nostra esistenza. Non avremmo altra gioia se non quella dei sensi e dalla vista.

 La luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo si spegnerebbe. Non credere in Babbo Natale è come non credere alle fate! Puoi anche fare chiedere a tuo padre che mandi delle persone a tenere d’occhio tutti i comignoli del mondo per vederlo, ma se anche nessuno lo vedesse venire giù, che cosa avrebbero provato?
Nessuno vede Babbo Natale, ma non significa che non esista.

Le cose più vere del mondo sono proprio quelle che né i bimbi né i grandi riescono a vedere.
Hai mai visto le fate ballare sul prato?
 Naturalmente no, ma questa non è la prova che non siano veramente lì.
Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie del mondo che non si possono vedere. Puoi rompere a metà il sonaglio dei bebé e vedere da dove viene il suo rumore, ma esiste un velo che ricopre il mondo invisibile che nemmeno l’uomo più forte, nemmeno la forza di tutti gli uomini più forti del mondo, potrebbe strappare.

Solo la fede, la poesia, l’amore possono spostare quella tenda e mostrare la bellezza e la meraviglia che nasconde.
Ma è tutto vero?
Ah, Virginia, in tutto il mondo non esiste nient’altro di più vero e durevole.
Nessun Babbo Natale?
Grazie a Dio lui è vivo e vivrà per sempre.
Anche tra mille anni, Virginia, 10 volte 10 mila anni da ora, continuerà a far felici i cuori dei bambini.


Quante devono essere le renne di Babbo Natale?


Il Perché proprio non lo so bisognerebbe chiederlo a lui! Ebbene, sentite cosa accadde lo scorso anno! Il Natale si stava avvicinando a grandi passi, il mondo cominciava a coprirsi di luci, suoni, colori, l´atmosfera era quella di un momento di magia... e Babbo Natale era già in agitazione: carico di regali per i bimbi di tutto il mondo, si preparava a partire, quando gli accadde un bel guaio. Scheggia, Fulmine, Furia e Ardore, quattro delle sue fedelissime, ma ormai vecchie renne, dopo ben cento anni di onorato servizio decisero di andare in pensione, non se la sentivano più di affrontare tante fatiche... Che fare? 100 anni di lavoro erano veramente molti e il Buon Vecchio non poteva rifiutare quella richiesta. Subito si mise al lavoro, preparò un grandissimo cartello con queste parole: "Cercasi renne, stipendio ottimo, disponibilità immediata..." e lo appese sulla porta di casa. Ma passavano i giorni e non si presentava nessuno. Babbo Natale era molto preoccupato, telefonava in continuazione, mandava e-mail in tutto il mondo e fax negli angoli più sperduti del cielo ... finalmente si presentarono quattro dolcissime renne: una giovane coppia di sposi con due piccoli maschietti renna dagli occhi languidi e sognanti; erano disoccupati, venivano da molto lontano, cercavano una casa ed avevano bisogno di lavorare. Questa tenera famigliola piacque subito a Babbo Natale che accolse con gioia papà, mamma ed i piccoli, ma come in tutte le storie c'era un MA: i piccoli sarebbero stati capaci di trainare con forza la pesante slitta carica di regali? Allora mamma renna ebbe un´idea geniale: comprò otto pattini e li infilò alle zampe dei suoi piccoli Lampo e Notte e fu un successone!!!! La batteria di renne si ricompose immediatamente, Lampo e Notte, aiutati dai loro pattini non sentivano la fatica e volavano come razzi superando ogni ostacolo, e così, come sempre, Babbo Natale fu puntuale nel consegnare un sacco di doni a tutti i bambini.

Nel mondo come festeggiano il 6 Gennaio?



In Spagna il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto e corrono a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchier d' acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da da mangiare e una scarpa .
In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui i Re sfilano per le vie cittadine su dei carri riccamente decorati.

In Francia, invece, nel giorno dell' epifania si usa fare un dolce speciale, all' interno del quale si nasconde una fava.
Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.
Il dolce si chiama "gâteau des Rois" ("dolce dei Re").
Il dolce era diviso in altrettante porzioni quanti erano i convitati, più una.
Questa porzione supplementare, chiamata "la parte del Buon Dio" o "la parte della Vergine", era destinata al primo poverello che si sarebbe presentato.
Per molto tempo, l'Epifania fu più importante del giorno del Natale.
Questa tradizione ha portato al costume di fare del seme nascosto nel dolce un vero oggetto da collezione: dal fagiolo secco al seme dorato in oro a 24 carati, se ne trovano per tutti i gusti. Al Museo di Blain sono conservati più di 10.000 semi, e ogni anno si organizza una fiera per collezionisti. Esiste persino una rivista dedicata all'argomento.

In Russia La chiesa ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio.
Secondo la leggenda i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka ,una simpatica vecchietta.

In Germania questo è il giorno della venuta dei Re Magi.
Spesso i preti e i chierichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche Verso o intonano una canzone sacra. Le persone di religione cattolica si recano in chiesa, a messa, ma in Germania il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come solito e i bambini vanno a scuola.

In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni.
Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale.
Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.

In Ungheria il giorno dell' epifania i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.

In Romania la festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.

VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

 Tutta la magia del Natale a Viterbo. In una bellissima dimora del '400 potrai trovare La casa di Babbo Natale. Potrai visitare La Fabbr...