3 dic 2018

I Mercatini di Natale in Porta Venezia a Milano




Il parco Idro Montanelli viene addobbato in chiave natalizia, un vero e proprio Villaggio delle Meraviglie in cui smarrire la strada fra casette incantate popolate di dolciumi, castelli, teatri, piste di pattinaggio, sentieri degli elfi e Babbo Natale, che spunta un po' ovunque.

Immancabili anche le giostre e le bancarelle fiabesche adatte non solo agli adulti ma in primis ai bambini. Il Natale di Porta Venezia è infatti tra i più amati dai piccoli visitatori per l'atmosfera fiabesca che lo caratterizza ormai da anni. All'interno del parco viene allestita puntualmente anche la casa di Babbo, destinazione prediletta dai bambini, dove è possibile divertirsi con numerose attività ludiche a tema natalizio.

Si può persino visitare il parco a bordo delle slitte di Babbo, seguendo il percorso degli elfi e attraversando man mano i vari giardini, per concludere il magico tour al Palazzo dell'Uomo delle Nevi. Quest'anno i mercatini in Porta Venezia avranno luogo a partire dal 1 dicembre 2018 fino al 6 gennaio 2019, con orari di apertura dalle 10:00 alle 21:00, fatta eccezione per il 24, 25 e 31 dicembre quando il villaggio delle meraviglie chiuderà con un po' di anticipo.

Diversi gli orari della casa di Babbo Natale ove è possibile scrivere letterine e scattare foto insieme a lui: dal 4 al 22 dicembre in giorni feriali sarà aperta dalle 15:00 alle 18:00, nei giorni festivi e nei weekend sarà aperta dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18:00, mentre il 25 dicembre dalle 15:00 alle 18:30. Dopo il 25 dicembre la casa di Babbo verrà rimpiazzata dalla casa della Befana, e anche con lei i bambini potranno immortalarsi in uno scatto riempiendo la calza in vista del 6 gennaio.

Infine la pista di pattinaggio resterà aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 21:00 tranne il 24 dicembre quando chiuderà alle 18:00, il 25 dicembre in cui resterà aperta dalle 15:00 alle 19:00 e il 31 dicembre, dalle 10:00 alle 18:00.
https://www.foxlife.it

I Mercatini di Natale sui Navigli


I Navigli da anni ospitano mercatini di Natale tra i più belli d'Italia ed eventi unici nel loro genere: Babbo Natale che fa il suo ingresso sulla slitta, le barche trainate da elfi, boschi incantati che coinvolgono il visitatore immergendolo in un'atmosfera senza tempo. D'altra parte sulle bancarelle artigiani e commercianti espongono regali, addobbi, prodotti artigianali, casette in legno e tante altre sciccherie.

Tra i mercatini più interessanti, perché lungo i Navigli nel mese di dicembre ne vengono organizzati diversi, si ricorda il Mercatone dell'Antiquariato sul Naviglio Grande, solitamente organizzato nell'ultima domenica del mese fatta eccezione per dicembre, quando viene anticipato al 16 del mese. Qui è possibile imbattersi in anticaglie, mobili di modernariato, pendoli, porcellane, gioielli, bambole d'epoca, giochi da tavolo, stampe antiche. Insomma, un paradiso per gli appassionati di vintage e dintorni. https://www.foxlife.it/

Dal 6 dicembre al 6 gennaio 2019.

Mercatino di Natale a Milano



Il Mercato si snoderà tra Corso Vittorio Emanuele e Via Arcivescovado fino a Piazza Fontana. Aprirà il 10 dicembre 2018 e chiuderà il 6 gennaio 2019. Gli orari saranno tutti i giorni dalle 08.30 alle 24.00.

Ai piedi della cattedrale milanese si snodano casette di legno tipiche che rimandano ai periodi di festa.  Bancarelle di cibi folcloristici, con specialità enogastronomiche tutte in versione milanese.

16 nov 2018

Il Natale di Martin di Tolstoj


La casa di Martin di Tolstoj

In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati... Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All'improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L'indomani mattina Martin si alzò prima dell'alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!-  rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera-  rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po' di pane e della zuppa. - Mangia, mia cara, e riscaldati -  le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: -  Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. -  È un po' liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti benedica.
-  Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un'ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava. Dopo un po', vide una donna che vendeva mete da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all'altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Martin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina - gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
- Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato - disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
- Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all'orecchio: - Martin, non mi riconosci?
- Chi sei? - chiese Martin.
- Sono io - disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.

Significati ed uso di alcune piante a Natale

Il vischio di Natale

il vischio è la pianta natalizia più ricercata, perché è anche la più rara. Dal momento che non affonda le sue radici nella terra, ma vive in modo aereo (in realtà è una pianta parassita, che vive cioè a scapito di un'altra pianta), gli antichi le attribuirono virtù curative. Tali virtù le furono attribuite proprio per il fatto che si riteneva si nutrisse di aria pura.

L'agrifoglio e il pungitopo

L'agrifoglio e il pungitopo sono ritenuti dalla tradizione cristiana come piante resistenti al male grazie alle loro foglie dure e spinose. Le loro bacche sono così divenute il simbolo del Natale.

Il ginepro

Il ginepro, secondo la tradizione, avrebbe protetto Maria mentre era in fuga dai soldati di re Erode e sarebbe anche la pianta il cui legno venne usato per fabbricare la croce di Gesù. Nell'antichità si riteneva che le sue bacche avessero il potere di risparmiare gli uomini dai morsi dei serpenti. Essendo poi il serpente simbolo del demonio, al ginepro venne attribuito anche il potere di tenere lontano dall'uomo il male e il peccato.

Il biancospino a Natale

Il biancospino germoglia nei giorni di Natale e fiorisce a Pasqua. Segna quindi con il suo ciclo vitale le tappe più importanti dell'anno liturgico cristiano. Si tramanda che il primo biancospino nacque a Glastonbury, in Inghilterra, dal bastone di san Giuseppe d'Arimatea.

Mercatino degli Angeli a Sordevolo



A Sordevolo si scopre il paese delle favole aspettando il Natale. L’atmosfera di festa si respira entrando in paese, tra le vie illuminate e gli angeli, immensi, che ti danno il benvenuto. Si respira il Natale tra le casette e le bancarelle del Mercatino degli Angeli, si respira tra le vie fredde, la chiesa e l’anfiteatro. E poi sui volti sorridenti delle persone.


Dicono che la valle dell’Elvo sia solare e sordevolo “un ridente paese di collina”. E così è, si vede e si sente. Lo dicono i visitatori, che nelle giornate di mercatino hanno affollato il paese. Lo dicono gli espositori, che ringraziano gli organizzatori e la loro perfetta manifestazione.

13 nov 2018

Ghirlanda con tappi di sughero

Ghirlanda con tappi di sughero








Prendere dei tappi di sughero ed unirli  tra loro con colla o spago per formare una ricca ghirlanda natalizia da completare poi con nastri colorati, pungitopo, rami di pino e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.
Occorrente:
colla a caldo
tantissimi tappi di sughero
spilli
stoffa
qualche pigna, bacca, ginepro, rametti vari
centimetro
sagoma di polistirolo


VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

 Tutta la magia del Natale a Viterbo. In una bellissima dimora del '400 potrai trovare La casa di Babbo Natale. Potrai visitare La Fabbr...