L'uovo, una forma perfetta che per un’occasione speciale incontra l'arte e diventa progetto di beneficenza.
L’Arte nell’uovo di Pasqua è un’iniziativa di beneficenza nata nel 2002 da un’idea di Sergio Valente, coiffeur tra i più celebri d'Italia, professionista di fiducia dei più grandi stilisti, consulente di tantissimi attori e personaggi dello spettacolo sul loro look. Lo scopo, raccogliere fondi per sostenere Associazioni umanitarie e di ricerca scientifica. In tutti questi anni sono stati coinvolti grandi artisti che, attraverso le loro opere, hanno sostenuto fattivamente importanti progetti grazie alla generosità di chi le ha poi acquistate.
Il prossimo 1 aprile, presso lo spazio Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni a Roma, inaugura la VIII edizione dell'iniziativa, interamente dedicata alla ricerca scientifica condotta dall’Associazione Atena (Associazione per le Terapie Neurochirurgiche Avanzate) Onlus fondata dal Prof. Giulio Maira e presieduta dal Prof. Angelo Vescovi. L'associazione ha l’obiettivo di migliorare la cura di alcune malattie neurochirurgiche per le quali le terapie sono ancora limitate. A tal fine, avvia nuovi progetti di ricerca, costituisce laboratori, finanzia ricercatori, favorisce lo scambio e la divulgazione dei risultati.
Testimonial dell'evento saranno Edwige Fenech, da tempo sostenitrice della manifestazione e Carlo Rossella. Le opere, ancora una volta ispirate alla forma e al concetto di uovo, saranno divise in gruppi di sei o sette artisti denominati “Isole” e ognuna di queste avrà un tutor, cioè una madrina o un padrino d’eccezione, che avrà il compito di mettere in risalto, promuovere e sostenere la propria “isola", oltre a intrattenere e interagire con gli ospiti. Tra i tutor che hanno già confermato la loro partecipazione Tosca D’Aquino, Gigi Marzullo, Sandra Carraro, Anna Fendi, Stefano Dominella, Cinzia Malvini, Marco Simeon, Mita Medici, Candida Morvillo, Arianna Marchetti e gli stilisti Grimaldi e Giardina.
Questi gli artisti che hanno voluto realizzare creazioni inedite ed esclusive per l'occasione: Giampaolo Atzeni, Betty Bee, Franco Bevilacqua, Patrizio Bitelli, Francesco Bruscia, Matteo Cainer, Anna Cammisa, Massimo Catalani, Mario Ceroli, Giuseppe Di Lelio, Lello Esposito, Massimiliano Fuksas, Piero Figura, Gian Paolo Giannotti, Alfredo Gioventù, Fabio Grassi, Carlo Guarienti, Nicola Guerraz, Oki Izumi, L'Aura e Alessandro Trentin, Laura 64 donato da Paola Cipriani, Emilia Lancia, Nino Lettieri, Cosimo Mirco Magliocca, Serafino Maiorano, Mamadesign Lab, Marta Marzotto, Samuele Mazza, Enrico Miglio, Igor Mitoraj, Ettore Mocchetti, Patrizia Molinari, Mauro Mori, Marzia Mosconi, Claudio Napoli, Giancarlo Neri, Emanuele Pantanella, Daniele Papuli, Federico Paris, Laura Pieralisi, Iodice Michele per Alberta Saladino, Antonino Sciortino, Valerio Tambone, Stefano Tonelli, Francesco Toraldo, Irene Veschi, Netta Vespignani per Renzo Vespignani, Elena Voltolina per Antica Murrina.
Le opere saranno esposte al pubblico nel giorni successivi al primo aprile, fino ad esaurimento, nel prestigioso spazio “Open Colonna” del Palazzo delle Esposizioni messo a disposizione dallo chef di fama internazionale Antonello Colonna. Scultori, pittori e interior designer hanno saputo dare libero sfogo alla propria creatività senza limitazione alcuna ad eccezione del soggetto ispiratore – cioè l’uovo – in modo da seguire ed esaltare il più possibile la tradizione del dono pasquale.
L'usanza di offrire uova decorate con elementi preziosi affonda le sue radici nella storia del tempo. Da sempre considerato “principio primo” di vita, la simbologia dell’uovo è antichissima. Strettamente legata al concetto di Resurrezione per i Cristiani e dunque alla primavera in quanto rinascita della vita sulla Terra, l’usanza di mangiare uova benedette a Pasqua risale al Medioevo, mentre è nel XIII secolo in cui risulta segnata nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra una spesa per 450 uova decorate e rivestite d'oro da donare come regalo di Pasqua. Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro la commissione di realizzare un regalo speciale per la zarina Maria.
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