L’albero di Natale e il presepe napoletano tornano al Metropolitan Museum of Art rinnovando una tradizione natalizia di vecchia data a New York.
Dal 23 novembre al 6 gennaio, tra i rami del grande abete rosso, allestito nella hall del museo, voleranno gruppi di angeli napoletani e cherubini del XVIII secolo, mentre gruppi di figure del presepe fiancheggeranno la base.
La mostra del presepe è resa possibile dai doni fatti al museo dalla collezionista Loretta Hines Howard, che iniziò a raccogliere pezzi da presepe nel 1925. Poco dopo, la signora Howard concepì l’idea di presentare elaborati presepi di tradizione cattolica a fianco degli alberi di Natale, tradizione questa che com’è noto s’è sviluppata in origine tra la popolazione in gran parte protestante del nord Europa. Questa combinazione per la prima volta fu presentata al pubblico nel 1957, con la prima mostra al Metropolitan della raccolta Howard. Dal 1964, più di duecento figure del presepe napoletano del XVIII secolo sono state mostrate ogni anno in occasione delle festività natalizie.
L’albero imponente, splendente di luci ipnotizzanti, è ornato con putti e con circa 50 angeli mentre il paesaggio alla base mescola i tre elementi fondamentali del presepe napoletano del ‘700: la Natività, con i pastori adoranti e le loro greggi, la processione dei Re Magi e il loro seguito esotico di asiatici e africani e quindi l’elemento più distintivo, la folla colorata di cittadini e contadini rappresentati con un intriganti espressioni facciali. La scena teatrale si arricchisce, come tradizione vuole, con un assortimento di animali: pecore, capre, cavalli, un cammello e un elefante; il tutto tra le rovine di un tempio romano, pittoresche case ed una fontana.
Il presepe del Met è un omaggio a quell’arte che raggiunse il suo culmine di complessità e di eccellenza artistica nella Napoli del XVIII secolo dove le famiglie locali, spesso assistite da registi professionisti, facevano a gara per superarsi l’una con l’altra nella presentazione della propria mostra. L’alto livello artistico raggiunto si evidenzia nelle opere dei migliori scultori del periodo, tra cui Giuseppe Sammartino (l’autore del Cristo velato) e dei suoi allievi Salvatore di Franco, Giuseppe Gori, Angelo Viva. La collezione Howard comprende numerose opere attribuite a questi così come ad altri artisti di primo piano.http://www.daringtodo.com/
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