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L'Albero di Natale

18 dic 2010

Le tradizioni europee a Natale

Oggi le singole cucine del vecchio continente tendono a recuperare gli antichi sapori e le migliori materie prime e a unirli a nuovi gusti, spesso a nuovi ingredienti e a cibi provenienti da altri Paesi, esotici.
Non si può però prescindere dalla storia e dalle tradizioni, che rispecchiano la cucina di ogni singolo Paese, per raccontare le feste di Natale a tavola in Europa, dai Paesi scandinavi alla Germania, dall’Austria alla Russia, dalla Francia alla Spagna. In Svezia (www.visitsweden.com) i grandi preparativi vengono riservati allo smörgåsbord, la cena della vigilia che comincia con antipasti a base di aringhe marinate, salmone, polpettine, gratin di patate e acciughe (Janssons frestelse) e l’immancabile maiale che è presente in tavola anche il giorno di Natale: prosciutto cotto al forno, piede di porco in gelatina e salsicce in grande quantità.

Secondo una tradizione che dura dal Medioevo si passa poi al lutfisk, baccalà macerato per una settimana in acqua e soda e condito con panna, besciamella o burro fuso. Tutte le portate, anche quelle del pranzo natalizio, sono accompagnate dal vörtbröd, pane dolce preparato con mosto di malto. La cena termina con i pepparkakor, biscottini speziati con zenzero, cannella, cardamomo e chiodi di garofano, a forma di cuore, abete o maialino; e il dessert tradizionale, un budino di riso con latte e cannella, che nasconde secondo un’antica usanza una mandorla portafortuna. E’ lo stesso dessert che chiude il pranzo di Natale in Norvegia (www.visitnorway.it), dove le portate principali sono a base di pinnekjøtt, agnello affumicato e stufato. Anche qui c’è l’abitudine di mangiare carne di maiale, soprattutto salsicce e prosciutto marinato e bollito con salsa di mirtilli rossi, e il classico baccalà.

Tra i dolci spiccano i biscotti alla melassa, alla panna e all’avena, le cialde e il kransekake, formato da ciambelle sovrapposte di panpepato con mandorle e glassa. Il prosciutto è presente anche sulle tavole della Finlandia (www.visitfinland.com): in questo caso però è arrosto e si accompagna a diversi piatti di pesce. Qui il pranzo di Natale prevede tortine di funghi, porri ed erbe aromatiche, patate e salmone marinato con salsa di barbabietole. Come dessert vengono serviti i ginger snap, croccantini allo zenzero con una crema alle fragole. Come in Svezia anche in Danimarca (www.visitdenmark.com) il pasto più importante è la cena del 24 dicembre, quando tutta la famiglia si ritrova ad assaporare oca o anatra farcita con mele e prugne snocciolate oppure l’arrosto di maiale cucinato con dadini di pancetta croccanti.

Tra i contorni abituali ci sono il cavolo rosso in agrodolce e le patate caramellate. Il pranzo di Natale, invece, è un semplice buffet freddo con gli avanzi del cenone, gli smørrebrød, tartine di pane imburrato ricoperte di carne, salmone e verdure e una crema di riso e latte (julegrød), che ormai è diventato un tradizionale dessert con una mandorla portafortuna, riso, panna montata, vaniglia e sciroppo caldo. Nelle tavole danesi non mancano mai i biscotti di marzapane, i kleiner, frittelle di farina, burro, uova e limone, gli œbleskiver, frittelle coperte di zucchero o marmellata, i brune kager, pane di zenzero coperto di noci tritate, i pebernødder, biscottini con cannella, zenzero e noce moscata. La Danimarca è il Paese della birra e a Natale si produce la Julbryg con una gradazione alcolica tra i quattro e i sei gradi, ma nel periodo delle feste si prepara soprattutto il gløgg, un vin brulé con acquavite, uva sultanina, mandorle, zenzero e chiodi di garofano.

E’ servito bollente ed è indispensabile per riscaldarsi dal gelo invernale. A tavola, in Inghilterra (www.visitbritain.com/), non mancano mai l’oca e il tacchino arrosto, ripieni di cipolle, mele e i classici cavolini di Bruxelles e le patate arrosto con le salse. Il pranzo di Natale termina poi con mele al forno con zucchero a velo, il tradizionale Christmas pudding, storico e antico budino, e i mince pies, dolcetti rotondi a base di mele, uva sultanina, marmellata di albicocche, strutto e succo di limone, che si degustano con il vino dolce. In Scozia (www.visitbritain.com/it) il tradizionale pranzo di Natale prevede brodo di pollo con verdure e salmone come antipasto, tacchino arrosto con cipolla e salvia, salsicce con patate arrosto, carote e cavoli di Bruxelles.

Per dessert sono immancabili il pudding di Natale e una crema a base di whisky. In Francia (it.franceguide.com) il pranzo di Natale, che si chiama reveillon, il risveglio, varia da regione a regione e prevede ostriche, salsicce, prosciutto al forno, pollo arrosto e dolci decorati con figure di zucchero che ricordano Gesù Bambino. Il cenone più ricco si prepara in Provenza, dove la tradizione vuole che vengano preparati sette piatti di magro, a base di verdura e pesce, e 13 dessert, il numero dei commensali dell’Ultima Cena secondo la tradizione cattolica. Tra questi ci sono i Calissons d’Aix, biscotti ricoperti di glassa con mandorle e scorze di melone e arance candite, e i “quattro mendicanti”: mandorle, noci, nocciole e frutta secca, simbolo dei quattro ordini monastici.

In Spagna (www.spain.info/it) il pasto principale a cui dedicare tutte le energie è il cenone della vigilia, quando si assaporano tacchino o cappone. La farcitura di questi piatti varia a seconda della regione in cui ci si trova: in Galizia si usano le castagne, nelle Asturie le mele e in Catalogna l’uva passa, le prugne e i pinoli. Ma in ogni menu natalizio ci sono anche l’arrosto di maiale, possibilmente il maialino da latte, morbido e croccante, il capretto e il pesce al forno con contorni di patate, cavolo rosso e carciofi. Ultimamente si usa abbinare il pesce al salmone affumicato e soprattutto ai frutti di mare cucinati in tanti modi diversi. La cena termina con i polverones, dolci di pasta frolla con mandorle, anice e cannella, torrone alle mandorle – il più famoso è quello di Jijona con miele, noci tritate e cannella - e l’immancabile spumante spagnolo, il cava, o un bicchiere di buon sherry, il Jerez Manzanilla.

Per il cenone in Germania (www.germany-tourism.de), che deve finire rigorosamente prima di mezzanotte. si prepara un piatto di brodo di carne o pesce, semplice e leggero. Dopo la messa e la Krippenspiel, la rappresentazione della nascita di Gesù da parte dei bambini, si fa ancora un piccolo e veloce spuntino ma la vera festa comincia a mezzogiorno del 25 con un ricco menu a base di oca o anatra arrosto, accompagnate da un passato speziato di mele. Sono i dolci i veri protagonisti delle feste tedesche e tra tutti quelli più famosi sono il Lebkuchen, torta speziata al miele, e lo Stollen, originale di Dresda, un panetto a base di mandorle, frutta secca, canditi, uva sultanina e zucchero, la cui forma ricorda Gesù Bambino avvolto nelle fasce.

A differenza della Germania in Austria (www.vacanzeinaustria.com) si festeggia soprattutto la sera del 24 dicembre con una cena di magro. Nel menu sono d’obbligo la carpa fritta, specialità di Vienna, e una semplice zuppa come si usa nelle vallate alpine. Il pranzo del 25 dicembre, invece, è basato soprattutto su anatra e oca cotte al forno. Immancabili sono i dolci, alcuni dei quali vengono persino appesi sull’albero di Natale: biscotti alla cannella, alla vaniglia, al cocco, al cioccolato e alle mandorle, meringhe e montagne di frutta secca. Buonissimo è il Kletzenbrot, una specie di plumcake a base di frutta secca, tipico delle Alpi tirolesi.http://www.ansa.it

1 commento:

Lalique ha detto...

felice natale friend
from Turkey
buona domenica :)
Buone feste
http://laracroft3.skynetblogs.be http://lunatic.skynetblogs.be

Arriverà Natale.

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