In Valle d'Aosta è già Carnevale. In questa regione la tradizione delle maschere ha profonde radici storiche e prende piede già a partire da gennaio, tra balli, feste e sfilate che colorano di allegria le ultime settimane dell'inverno. I dieci borghi della cosiddetta "Coumba freida", ossia la "valle fredda", stretta e profonda che collega Aosta al Colle del Gran San Bernardo, sono i primi a dare vita ai festeggiamenti. In tutti i paesi (Allein, Bionaz, Doues, Etroubles, Gignod, Ollomont, Roisan, Saint-Rhemy-en-Bosses, Saint-Oyen e Valpelline) sfilano le stesse maschere con i personaggi legati al folklore contadino e al passaggio delle truppe di Napoleone.
Il rituale del Carnevale della "Coumba Freida" prevede - oltre a balli in maschera, pranzi e cene con accompagnamento musicale, spettacoli anche la chiassosa sfilata della "Benda", un gruppo di maschere legate alla tradizione rurale, per le strade delle diverse frazioni. La Benda viene accolta dalle famiglie con offerta di dolciumi, prodotti tipici e bevande. Tra i personaggi principali i più conosciuti sono le "Landzettes", dal colorato costume ornato di specchietti, perline e campanelli e con in testa il cappello a feluca, che ricorda la divisa dell'esercito napoleonico che nel 1800 attraversò il Colle del Gran San Bernardo, diretto a Marengo.
Le feste, dopo il primo appuntamento che ha avuto luogo nelle scorse settimane ad Ollomont, sono in calendario il 22 e 23 gennaio a Valpelline, il 5 febbraio a Oyace, il 19 e 20 febbraio a Allein, il 26 febbraio a Gignod, il 3 e 4 marzo ad Etroubles, il 5 marzo a Bionaz, Roisan, Saint-Oyen e Valpelline, il 6 a Saint-Rhemy-en-Bosses e dal 6 all'8 marzo a Doues. I festeggiamenti carnascialeschi nei borghi valdostani più vicini al confini con il Piemonte, invece, traggono ispirazione dalla storia romana e medievale della Valle d'Aosta. A Pont-Saint-Martin il Carnevale si festeggia fin dal 1902 rievocando, da un lato, la sconfitta ad opera dei romani degli antichi abitanti della Valle d'Aosta, i Salassi, e dall'altro leggende come quella della 'Ninfa' del Lys (il torrente che attraversa l'abitato) e quella di San Martino e il diavolo. Le celebrazioni si svilupperanno secondo il tradizionale calendario della settimana grassa dal 3 al 9 marzo. Dal 5 all'8 marzo, infine, nel borgo e al castello di Verres si celebra
il Carnevale più noto e sfarzoso della regione, con un rituale che trae origine da un episodio realmente accaduto nel XV secolo che ha per protagonisti la feudataria Caterina di Challant e il marito Pierre d'Introd.
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