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12 ago 2011

Ferragosto 2011 in Italia

Saranno 325 i luoghi d'arte statali aperti a ferragosto: lo annuncia il ministero dei beni culturali (Mibac) sottolineando che così sarà messo a disposizione il "grande patrimonio" fatto di musei, gallerie, monumenti, palazzi, ville, castelli, templi, parchi, giardini, aree e siti archeologici, necropoli e scavi, aperti per tutta questa giornata di festa. Molti di essi, inoltre, "arricchiranno la propria proposta organizzando eventi quali concerti, mostre tematiche e suggestivi percorsi guidati".

Un'opportunità - spiega ancora il ministero - per fare un Ferragosto "davvero speciale alla riscoperta della ricchezza culturale del nostro Paese ed un'occasione per tutti i cittadini e i turisti stranieri di riscoprire, visitare e conoscere, anche d'estate, le bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche del grande patrimonio culturale". "Essere italiani - dice il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan - è un colpo di fortuna. Come si può definire altrimenti nascere in un Paese capace di offrire così tante meraviglie?! paesaggi, coste, borghi, città e campagne, un patrimonio naturale di immenso valore, reso ancor più prezioso da ciò che davvero tutto il mondo ci invidia, viene a visitare, copia, imita, sogna: i nostri musei, le nostre opere d'arte, il nostro inestimabile patrimonio artistico e culturale. Ringrazio il personale del Ministero per aver permesso a tutti, cittadini e turisti, di poter godere di questa straordinaria ricchezza anche nel giorno di Ferragosto". L'elenco completo dei luoghi e dei musei aperti a ferragosto può essere consultato sul sito del ministero dei beni culturali.

A FERRAGOSTO 36 MILIONI GLI ITALIANI IN VACANZA - Saranno 36 milioni gli italiani in vacanza a Ferragosto, giornata per la quale le previsioni prevedono bel tempo e in più, cadendo di lunedì, allungherà di un giorno le ferie degli ultimi vacanzieri. Lo rende noto Telefono Blu, che ha contato 3 milioni di persone partite in questi giorni dopo l'esodo di sabato e domenica. A partire da giovedì sera e fino a domenica si muoveranno invece altri 7 milioni di italiani, alla ricerca anche di una vacanza breve. In tutto quindi, stima l'Associazione, saranno 10 milioni gli italiani in ferie, che si aggiungeranno ai 26 milioni già in vacanza (contando anche gli andirivieni) portando al giorno di Ferragosto 36 milioni di italiani fuori dalle abituali abitazioni (1 milione in meno dello scorso anno). Su un altro fronte, saranno invece 3 milioni gli italiani che lavoreranno per gli altri in vacanza a Ferragosto, sia nelle città svuotate che nelle località turistiche. A livello di mete prescelte, gli italiani - informa ancora Telefono Blu - hanno scelto a Ferragosto un po' tutte le località e spenderanno la stessa cifra dello scorso anno (tra benzina, strutture ricettive, ristoranti, locali e altro). Nelle grandi città del Nord le partenze saranno prossime al 60%; in quelle del Centro quasi al 55% e intorno al 45% in quelle del Sud. In questi giorni i negozi aperti, rileva ancora Telefono Blu, erano più del solito dando l'impressione di maggiori presenze, ma da venerdì fino al 15 si assisterà a una chiusura generalizzata. Da ultimo, Telefono Blu stima che le 100 città comprese fra i 60 mila e i 130 mila abitanti avranno uno spopolamento superiore del 3% rispetto allo scorso anno.http://www.ansa.it

31 mag 2011

2 Giugno Festa della Repubblica Italiana

Si avvicina il 2 giugno, data in cui si celebra la festa della Repubblica. Proprio sessantacinque anni fa, il 2 e 3 giugno 1946 si tenne il referendum a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, dopo la caduta del fascismo. Per ricordare la nascita della Repubblica, ogni anno a Roma si tiene una parata militare ai Fori Imperiali cui partecipano le piu' alte cariche dello Stato.

Con il ricevimento offerto dal presidente della Repubblica nei Giardini del Quirinale hanno inizio le celebrazioni della Festa della Repubblica, che ricorre il due giugno e che quest'anno si intrecciano con una proiezione internazionale del 150.mo anniversario dell'Unita' d'Italia. Giorgio Napolitano ha infatti collegato alle tradizionali cerimonie una celebrazione della ricorrenza dell'unificazione italiana insieme con numerosi capi di Stato. Le delegazioni di Stati esteri e di organizzazioni internazionali invitate che hanno accettato l'invito sono oltre ottanta. Cominceranno ad arrivare domani e giovedi' due giugno parteciperanno alla tradizionale Parata Militare ai Fori Imperiali e poi, nel pomeriggio, saranno al Quirinale per assistere a un concerto e partecipare ad un pranzo in loro onore.

Questo, nel dettaglio, il programma diffuso dal Quirinale

Martedi' 31 maggio: Palazzo del Quirinale, ore 18.00 - Ricevimento nei Giardini del Quirinale.
Mercoledi' 1 giugno: Piazza del Quirinale, ore 15.30 - Cambio solenne della Guardia d'Onore.
Giovedi' 2 giugno
- ore 9.55 Altare della Patria - Deposizione di una corona di alloro sulla Tomba del Milite Ignoto;
- ore 10.20 Via di San Gregorio - Porta Ardeatina - Rassegna delle truppe schierate per la Parata;
- ore 11.00 Fori Imperiali - Parata Militare;
- ore 18:00 Palazzo del Quirinale - Concerto e successivo pranzo in onore dei Capi delle Delegazioni Ufficiali presenti a Roma per la Festa Nazionale della Repubblica.
Sabato 4 giugno:
dalle 9.00 alle 12.30 Palazzo del Quirinale - Apertura al pubblico dello spazio espositivo delle Carrozze con accesso da Via della Dataria, 96.
Domenica 5 giugno
dalle 10.00 alle 18.00 Giardini del Quirinale - In concomitanza dell'apertura al pubblico i complessi bandistici della Marina Militare, dell'Arma dei Carabinieri, dell'Aeronautica Militare, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dell'Esercito Italiano, eseguiranno brani musicali.
Per esigenze organizzative legate alla contemporanea apertura al pubblico dei Giardini del Quirinale, per la Festa della Repubblica, domenica 5 giugno 2011 il Palazzo restera' chiuso al pubblico. Per analoghe ragioni rimarra' chiusa, nei giorni 31 maggio e 1, 2, 3 e 5 giugno, la mostra 'Madonne rinascimentali al Quirinale', che invece sara' aperta sabato 4 giugno dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.http://www.ansa.it/

25 gen 2011

Capodanno cinese: arriva l'anno del coniglio

Sarà una grande e partecipata sfilata in via del Corso, al quale è prevista la partecipazione di un migliaio di persone, il piatto forte del capodanno cinese a Roma. In occasione dell’anno culturale della Cina in Italia, il Paese asiatico sceglie la via “muscolare” per mostrare la propria presenza all’interno del tessuto cittadino.

Lo farà con un corteo colorato che attraverserà una delle strade più rappresentative della Capitale, spostandosi dall’Esquilino, il quartiere multietnico per eccellenza, al pieno centro storico. Le trattative col Campidoglio sono ancora in corso, ma il via libera pare una formalità. L’appuntamento è per domenica 6 febbraio. Secondo il calendario cinese, in realtà, l’anno del Coniglio inizierà giovedì 3 ma la data è stata spostata per agevolare la partecipazione della comunità cittadina, composta prevalentemente di commercianti. La parata sarà aperta dai bambini della comunità romana, partirà da piazza Venezia e dopo aver risalito via del Corso, si concluderà in piazza del Popolo, dove sono in programma una serie di esibizioni di gruppo. Per dare particolare “valore aggiunto” all’iniziativa, per l’occasione giungeranno dalla Cina un gran numero di artisti di strada e saltimbanchi. Parallelamente una serie di spettacoli e iniziative avranno luogo nei viali dell’Auditorium Parco della Musica.

Inizialmente l’ambasciata cinese aveva pensato di fare richiesta di via dei Fori imperiale, più spaziosa e tale da consentire una parata maggiormente coreografica. La conclusione della sfilata, prevista in piazza del Popolo, ha però fatto rinunciare a questa ipotesi, per evitare un percorso eccessivamente lungo. In tutto saranno decine le città italiane che ospiteranno i festeggiamenti del capodanno cinese. Si parte con Napoli mercoledì 2 febbraio, giorno di vigilia. Allo scoccare della mezzanotte, giochi pirotecnici d’eccezione, del tutto in linea con la consolidata tradizione partenopea.http://www.ilvelino.it/

l'anno nuovo cinese inizia in concomitanza con la prima luna nuova dell'anno, ovvero il novilunio successivo al 12º o, negli anni particolari detti embolismici, composti da 13 mesi, al 13º dell'anno precedente (ciò significa anche il 2º o, raramente, il 3º novilunio dopo il solstizio d'inverno). Nel calendario gregoriano, tale giorno può cadere tra il 21 gennaio ed il 19 febbraio.

In ossequio con i dettami dell'astrologia cinese, ogni anno è contrassegnato da un "segno" animale e da un ramo terrestre (地支, dìzhī), che vanno a costituire un ciclo di 12 elementi; il capodanno cinese determina il passaggio da uno all'altro di questi elementi (è importante notare come, per quanto detto finora, se si vuole calcolare l'appartenenza di una persona ad un segno dell'oroscopo cinese in base all'anno gregoriano, si deve tenere conto dello slittamento del corrispondente anno lunare cinese di circa un mese all'inizio e alla fine dello stesso, per cui, ad esempio, i nati nel 1997 prima del 7 febbraio apparterranno al Topo piuttosto che al Toro).

Nella tabella a destra sono riportate le date del capodanno cinese dal 1996 al 2016, con l'indicazione del segno animale e del ramo terrestre per ciascun anno, secondo l'astrologia cinese.http://it.wikipedia.org/

11 gen 2011

Calendario Festività 2011 in Italia

1 gennaio sabato 
Capodanno o Primo dell'Anno 2011

6 gennaio giovedì 
Epifania o La Befana 2011

27 gennaio giovedì 
Giorno della Memoria 2011

14 febbraio lunedì 
San Valentino 2011

3 marzo giovedì 
Giovedì Grasso 2011

6 marzo domenica 
Carnevale 2011

8 marzo martedì 
Martedì Grasso 2011

19 marzo sabato 
Festa di San Giuseppe 2011

27 marzo domenica 
Ora Legale 2011

17 aprile domenica 
Le Palme o Domenica delle Palme 2011

24 aprile domenica 
Pasqua 2011

25 aprile lunedì 
Anniversario della Liberazione 2011
Lunedì dell'Angelo o Pasquetta 2011 

1 maggio domenica 
Festa dei Lavoratori o Festa del Lavoro 2011

8 maggio domenica 
Festa della Mamma 2011

2 giugno giovedì
Festa della Repubblica 2011

15 agosto lunedì 
Ferragosto o Assunzione 2011

30 ottobre domenica 
Ora d'Inverno 2011

1 novembre martedì 
Ognissanti o Tutti i Santi 2011

2 novembre mercoledì
Giorno dei Morti 2011

8 dicembre giovedì 
Immacolata Concezione 2011

25 dicembre domenica 
Natale 2011

26 dicembre lunedì 
Santo Stefano 2011

18 set 2010

La Festa dei Nonni: filastrocche e poesie

Il 2 Ottobre 2010 sarà festa per i nonni italiani.
La festa fu introdotta in Italia con la Legge 159 del 31 luglio 2005, quale momento per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale.

Viene festeggiata il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi.
Negli Stati Uniti la festa nazionale dei nonni (Grandparents Day)viene celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.

Nel Regno Unito, introdotta nel 1990, dal 2008 viene celebrata la prima domenica di ottobre.

In Canada viene celebrata dal 1995 il 25 ottobre.

In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati ogni anno separatamente. La Festa della Nonna già dal 1987, la prima domenica di marzo. Dal 2008 è stata introdotta la Festa del Nonno la prima domenica di ottobre.

Nonna ni nonnina
F. Evangelisti - M. Pagano

Dorme il gatto sopra il sofà
solo come me
e la mamma a quest'ora non c'è,
è in ufficio con il papà
meno male che ci sei tu a casa con me.

Nonna ni nonnina
domani è festa din don dan
quando din don dinda
domani il gallo canterà
il muratore non murerà,
il pescatore non pescherà
solo la nonna ni nonnina nonnerà.

Dimmi nonna è vero che,
tanto tempo fa
era piccolo anche papà
come è buffo pensare che,
stava in braccio a te
così grande e grosso com'è.

Nonna ni nonnina
domani è festa din don dan
quando din don dinda
domani il gallo canterà
il muratore non murerà,
il pescatore non pescherà
solo la nonna ni nonnina nonnerà.

I bambini che dici tu
nonna ma perché
sono tanto più buoni di me,
quando mamma fra un po' verrà,
nonna dille che
sono stata buona con te.
Nonna ni nonnina
domani è festa din don dan
quando din don dinda
domani il gallo canterà
il muratore non murerà,
il pescatore non pescherà
solo la nonna ni nonnina nonnerà.

Il fumaiolo non fumerà,
il girasole non girerà
solo la nonna ni nonnina nonnerà.
Solo la nonna ni nonnina nonnerà.

Girotondo dei nonni
Guardamagna - Gerlan

Ma che noia, sono stanco di studiare
Guardo il nonno che leggendo sta il giornale,
chiudo il libro e per un po' a giocare me ne andrò
e il nonnino ad invitare proverò.

Nonno, nonnino, giochiamo a nascondino
Ritorna ancor bambino, sorridi anche tu.
Nonna nonnina, che cuci la calzina
Su dammi la manina, nasconditi anche tu.

Lo so, lo so, girar dovrò,
ma alfin vi troverò.
Felici allor sorriderem e ancora canterem.

Nonno, nonnino, giochiamo a nascondino
Ritorna ancor bambino, sorridi anche tu.

Lo so, lo so, girar dovrò,
ma alfin vi troverò.
Felici allor sorriderem e ancora canterem.

Nonno, nonnino, giochiamo a nascondino
Ritorna ancor bambino, sorridi anche tu.
Nonna nonnina, che cuci la calzina
Su dammi la manina, nasconditi anche tu

Lo so, lo so, girar dovrò,
ma alfin vi troverò.
Felici allor sorriderem e ancora canterem.

Oh che peccato, il nonno si è fermato
La nonna si è stancata, non vuole più giocar!
La devo consolar!
La devo consolar!

I nonni
di Bruno Tognolini

Ci sono delle cose
che solo i nonni sanno,
son storie più lontane
di quelle di quest’anno.
Ci sono delle coccole
che solo i nonni fanno,
per loro tutti i giorni
sono il tuo compleanno.
Ci sono nonni e nonne
che fretta mai non hanno:
nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno



Il nonno
di Jolanda Restano

C’è un amico assai speciale
con cui gioco niente male;
con lui scherzo, parlo, rido,
e felice a lui m’affido.
Se ho i compiti da fare
o se invece vo’ a giocare,
non importa, sai perché?
Lui è sempre accanto a me!
Che sia giorno, notte o sera,
alba, inverno o primavera,
che sia estate oppure autunno
io sto bene con il nonno!

12 ago 2010

Filastrocca di Ferragosto

Ferragosto
di Gianni Rodari

Filastrocca vola e va
dal bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa i castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia alle cascate...
E chi quattrini non ne ha?
Solo, solo resta in città:
si sdrai al sole sul marciapide,
se non c'è un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento Presidente
faccio un decreto a tutta la gente;
"Ordinanza numero uno:
in città non resta nessuno;
ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi,
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini.
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato".

10 gen 2010

Giorni festivi in Italia nel 2010


Venerdì, 1 Gennaio 2010


Capodanno


Mercoledì, 6 Gennaio 2010

Epifania


Domenica, 4 Aprile 2010

Domenica di Pasqua


Lunedì, 5 Aprile 2010

Lunedì di Pasqua



Domenica, 25 Aprile 2010

Liberazione Italia


Sabato, 1 Maggio 2010

Festa del lavoro


Mercoledì, 2 Giugno 2010

Festa della Repubblica Italia



Domenica, 15 Agosto 2010

Ferragosto


Lunedì, 1 Novembre 2010

Ognissanti


Mercoledì, 8 Dicembre 2010

Immacolata Concezione


Sabato, 25 Dicembre 2010

Natale


Domenica, 26 Dicembre 2010

Santo Stefano

24 nov 2009

La Festa del Ringraziamento

Il 26 Novembre negli Stati Uniti si festeggierà il Thanksgiving Day, cioè la Festa del Ringraziemento.
La data cambia di anno in anno, ma cade sempre il quarto giovedi di Novembre.


Questa storica tradizione cristiana risale all'anno 1623. Quando fu effettuato il raccolto nel novembre 1623 William Bradford, Governatore della Colonia fondata dai Padri pellegrini, a Plymouth, nel Massachusetts, emise l'ordine:
« Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli ed i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina... per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni. »
I Padri pellegrini, a bordo della Mayflower, erano arrivati sulle coste americane nel 1620, dopo un duro viaggio attraverso l'Atlantico, in cui erano periti molti dei 102 pionieri imbarcati. Con l'inverno ormai alle porte, si erano trovati di fronte ad un territorio selvatico e inospitale, fino ad allora abitato solo da poche centinaia di nativi americani. Il primo anno fu molto duro. I Pellegrini vivevano in ripari di emergenza, il cibo scarseggiava e quasi la metà di loro non sopravvisse al rigido inverno. Con l'arrivo della primavera del 1621 la situazione migliorò. Per l'inverno i coloni riuscirono a mettere sotto sale del pesce e ad affumicare della carne. Dopo il duro lavoro degli inizi il governatore William Bradford indisse un giorno di ringraziamento a Dio per l'abbondanza ricevuta e per celebrare il successo del primo raccolto. Alla festa i coloni invitarono anche gli indigeni. Nel menù di quel primo Ringraziamento americano ci furono delle pietanze che divennero tradizione per le feste - in particolare il tacchino e il pumpkin (zucca) - insieme ad altre carni bianche, carne di cervo, ostriche, molluschi, pesci, torte di cereali, frutta secca e noccioline.
Il 29 giugno 1676 Edward Rawson redasse una proclamazione ufficiale di Thanksgiving per conto del governatore della contea di Charleston, in Massachusetts, che aveva deciso di indire un giorno di ringraziamento per la buona sorte di cui godeva la comunità e per celebrare la vittoria contro gli "indigeni pagani", cioè gli stessi indiani che avevano accolto e condiviso il territorio con Bradford e gli altri fondatori della colonia di Plymouth. Nei secoli successivi la tradizione del Thanksgiving si estese a tutto il Paese. Le tredici colonie (i primi stati americani) non celebrarono contemporaneamente il Giorno del ringraziamento fino all'ottobre del 1777, quando ne fu indetto uno per festeggiare la vittoria contro gli inglesi a Saratoga nella guerra per l'indipendenza. Fu George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti d'America, a dichiarare la festa per tutti gli stati nel 1789 proclamando una giornata nazionale di ringraziamento. Molti risero dell'idea, a cominciare da Thomas Jefferson, che da presidente non vi diede alcun seguito. Ma a metà del XIX secolo il Thanksgiving era diffuso nella maggior parte del territorio americano e osservato da tutti gli strati sociali, dai ricchi ai meno abbienti. (http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale)

Proprio come facevano i padri pellegrini, gli abitanti dello Stato di New York possono tornare a cacciare un tacchino selvatico per il tradizionale pranzo di Thanksgiving di giovedì prossimo.
Scomparsi da Long Island nel XIX secolo, di fronte all'avanzata dei terreni agricoli, i tacchini selvatici sono stati reintrodotti nel territorio negli anni '90 nell'ambito di un programma di conservazione dell'ambiente, ma ora sono troppi e i contadini si lamentano per i danni da loro provocati alle colture.
Mike Schiavone, che coordina il programma per il ripopolamento dei tacchini selvatici, ha spiegato al New York Times che i 75 tacchini originari sono ormai diventati 300mila. Così, per la festa del Ringraziamento, è stato eccezionalmente deciso di aprire la caccia per cinque giorni e con precise limitazioni (solo un animale a testa).
La festa, celebrata da tutte le famiglie americane, ha origine nel pranzo di ringraziamento dei primi coloni per i frutti della terra del Nuovo Mondo. E il tacchino, simbolo dell'abbondanza offerta dall'America, è sempre stato il piatto forte del pranzo. I due primi fortunati cacciatori, racconta il quotidiano, hanno voluto rendere solenne la cattura facendo impagliare gli esemplari uccisi. (http://www.adnkronos.com/IGN/)

Queste sono immagini della Parata dello scorso anno


13 ago 2009

Ferragosto a Milano

Fonte: Milanoalberghi.info

Ormai non esiste più l'estate con le città fatte di strade deserte e negozi dalle saracinesche rigorosamente abbassate: le vacanze degli italiani da anni si sono frammentate nel corso dell'anno intero, e soprattutto nella stagione calda, vuoi per la pesante crisi economica, vuoi proprio per le abitudini ormai cambiate, non si parte per molti giorni e comunque non tutti nello stesso periodo. Anno dopo anno è pertanto aumentato sempre più il numero di iniziative per chi resta in città.
Nonostante le temperature non propriamente invitanti, sono davvero tanto le cose da fare. Roma e Milano in tal senso, essendo le due metropoli per eccellenza del Nostro Paese, hanno una rosa di eventi da non perdere. Il capoluogo lombardo conferma di essere una vera e propria capitale culturale, e il Ferragosto a Milano lo dimostra.
Di seguito vediamo perchè...


Monet e il Giappone. Il Tempo delle Ninfee
Al Palazzo Reale fino al 27 settembre c'è una mostra imperdibile e alquanto particolare: Claude Monet, il padre dell'Impressionismo, viene celebrato con l'esposizione di alcuni suoi capolavori, venti per la precisione, realizzati tra il 1887 e il 1923 e che hanno come tema portante la cultura giapponese, i cui principi estetici tanto influenzarono lo stile e la creatività del grande pittore francese.
Provengono dal Museo Marmottan di Parigi tele dal grande impatto visivo, affascinanti per tecnica usata, colori e per il modo in cui Monet ha ritrovato e personalizzato l'estetica nipponica.


Darwin 1809-2009
Quest'anno ricorrono diverse celebrazioni importanti. Tra queste un posto di rilievo spetta alla mostra itinerante "Darwin 1809-2009", organizzata per festeggiare i duecento anni della nascita del grande scienziato inglese.
Charles Darwin, il padre dell'Evoluzionismo, con le sue teorie ha per sempre cambiato il percorso della civiltà umana: l'interesse intorno a simili argomenti è ampiamente dimostrato dall'enorme successo che l'evento ha registrato nella precedente "tappa", al Palazzo delle Esposizioni in quel di Roma. A Milano la mostra sarà ospitata fino al prossimo 25 ottobre presso la Rotonda della Besana.


Storie d'acqua
Il potere delle immagini, si sa, non è mai da sottovalutare, e spesso vale più di tante parole scritte o dette: ecco perchè per farsi un'idea definita di come è cambiato nel corso di oltre un secolo un paese in costante evoluzione quale è la Lombardia basta soffermarsi sui trentatre scatti della rassegna "Storie d'acqua". Si tratta di una mostra fotografica che si tiene a Palazzo Pirelli fino al 30 settembre e che vede come tema portante l'acqua intesa come risorsa idrica, dunque strumento cardine fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della Lombardia, oltre che elemento imprescindibile del paesaggio locale.

E si potrebbe andare avanti ancora con tutti i concerti, le serate musicali, le retrospettive cinematografiche, le iniziative gastronomiche sparse per ogni angolo della città.
Con l'imbarazzo della scelta su dove soggiornare in Alberghi Hotel Milano a Ferragosto potrebbe essere la carta vincente della tua estate 2009!

Ferragosto a Roma

Fonte: Romaviva.com

Le vacanze estive possono essere l'occasione giusta non solo per prendere la tintarella sulla spiaggia o fare una passeggiata nel verde della natura della montagna: qualche giorno "fuori porta" nello Stivale vale la pena organizzarsi per visitare almeno una delle tante belle città d'arte che l'Italia può vantare.
Il Ferragosto a Roma per esempio, contrariamente a quanto succedeva in passato, offre molteplici spunti d'interesse: se è vero che il traffico tipico della Capitale subisce una notevole flessione quanto a intensità, i romani a d andarsene in vacanza per lunghi periodi sono davvero pochi ( e fortunati!). Si spiega così come nelle ultime stagioni sia incrementato a dismisura il numero di iniziative ed eventi che si tengono a Roma.
Tra concerti, rassegne, mostre e serate danzanti, vediamo cosa offre il Ferragosto 2009 a Roma.


Hiroshige. Il Maestro della Natura
Ammontano a ben 200 le opere di una personale da non perdere al Museo del Corso. Tutte portano la firma di quello che è considerato il più grande pittore giapponese dell'800, Utagawa Hiroshige (1797-1858), il cui stile inconfondibile e la tecnica particolare con cui rappresentava le mille magie della natura influenzò in maniera determinante l'Impressionismo e il post Impressionismo. Van Gogh ad esempio fu tra coloro che all'arte di Hiroshige fece chiarissimi ed espliciti riferimenti.
La mostra ha avuto finora talmente tanto successo che la sua chiusura, inizialmente prevista per il 7 giugno, è stata posticipata al prossimo 13 settembre.


Bulgari tra eternità e storia. 125 anni di gioielli italiani
A Palazzo delle Esposizioni si chiude lo stesso giorno una mostra altrettanto particolare incentrata su un festeggiamento a dir poco "prezioso": si celebrano infatti quest'anno i 125 anni dall'apertura del primo negozio Bulgari a Roma, per la precisione in via Sistina.
Un bel ricordo sul fondatore Sotirio Bulgari e soprattutto l'esposizione di tanti sfarzosi e sfavillanti gioielli suddivisi in scrupoloso ordine cronologico daranno modo di far sognare ad occhi aperti, con la consapevolezza che anno dopo anno, da un'epoca all'altra si può ricostruire non solo l'evoluzione del design del rinomato marchio, ma anche un po' la storia di Roma, grazie a foto, documenti e materiale documentario.


Divus Vespasianus. Il Campidoglio e l'Egitto all'epoca dei Flavi
In un anno ricco di rievocazioni importanti segnaliamo quella legata alla figura dell'Imperatore Vespasiano, del quale ricorrono quest'anno i duemila anni della sua nascita: l'occasione della celebrazione si presenta con la mostra "Divus Vespasianus.Il Campidoglio e l'Egitto all'epoca dei Flavi", dove è possibile ammirare quanto fu capace di far realizzare lo storico Imperatore soprattutto riferendosi al profondo legame che ebbe con L'Egitto e l'arte orientale. La mostra è allestita ai Musei Capitolini fino al prossimo 4 settembre.


Letture d'estate lungo il fiume e fra gli alberi
Chi cerca il refrigerio di una piacevole serata estiva all'aperto, fuori dalle mura domestiche, lo trova senz'altro nel tradizionale appuntamento con " Letture d'estate lungo il fiume e fra gli alberi" .
Nella stupenda cornice dei giardini di Castel Sant'Angelo fino al 23 agosto è possibile sfogliare tra le bancarelle alla ricerca di un buon libro da leggere, col sottofondo musicale dei numerosi concerti jazz, e col profumo delle gustose prelibatezze presenti nei tanti stand gastronomici.


All'ombra del Colosseo
Nel 2009 si festeggia la ventesima edizione della manifestazione "All'ombra del Colosseo": iniziata lo scorso 26 giugno, la manifestazione terrà compagnia ai romani che non partono per le vacanze (o a quelli che tornano, altrettanto sconsolati!) momenti di pura evasione sempre sotto il segno del buon intrattenimento: fino al 5 settembre spettacoli, iniziative sportive ed appuntamenti da non perdere con il suggestivo sfondo del Parco del Celio.


Isola del Cinema e Vanity Skyy all'Isola Tiberina
A proposito di location belle da mozzare il fiato non si può non menzionare l'Isola Tiberina, ormai negli anni ribattezzata "L'isola del Cinema", per via della sempre gremita arena all'aperto dove scorrono le immagini proiettate dei tanti film di successo di ieri e oggi. Sempre sull'Isola Tiberina si segnala un locale tra i tanti dove è possibile gustarsi un aperitivo per poi cenare e ballare fino a tarda notte. Stiamo parlando dell'esclusivo Vanity Skyy Bar, per trascorrere serate di sicuri divertimento.

Dalle mostre storiche a quella incentrate sulla pittura, dalle serate a spasso per il festoso Centro Storico alle interessanti iniziative sportive e musicali, l'estate capitolina è davvero da non perdere.
Per una vacanza tutta da godersi, niente di meglio che trascorrere il Ferragosto a Roma in alberghi, b&b, e hotel di qualità, di cui la Capitale è piena. Buon Ferragosto romano a tutti!

9 ago 2009

Ferragosto 2009 a Firenze

L'estate è entrata nel suo punto più caldo, la città si è svuotata e per chi è rimasto non c'è altro da fare che cercare un po' di refrigerio in piscina, in qualche locale all'aperto e sulle rive dell'Arno che sono sempre e comunque animatissime.

I LOCALI - Al Noir, ad esempio ci si gode l'aperitivo al suon dei dj set. Mojito, Caipiroska, Margarita Frozen e chi più ne ha più ne metta, da sorseggiare sulla spalletta del Lungarno.

Aperitivo anche allo Zoe che quest'anno ha unito le forze insieme al Negroni e la piazzetta davanti ai due locali si è trasformata in un fresco wine bar estivo. Degustazioni di vini, light lunch e aperitivo tutti i giorni costituiscono il nuovo appuntamento dell'estate cittadina.

Proprio in pieno centro il Moyo è la meta preferita dei turisti all'inseguimento delle bellezze cittadine. Aperitivo anche al Sei Divino, estate di tutto relax, con serate rilassate tra le centinaia di bottiglie di vino esposte alle pareti. Al Barcelò si può gustare un aperitivo accompagnato da uno dei tanti cocktail frozen nel dehors estivo.

Splash, la verde e accogliente terrazza di Bellariva offre una terrazza solarium con ombrelloni, sdraio, lettini e nebulizzatore refrigerante. All'ora dell'aperitivo abili barman sudamericani preparano cocktail tropicali e dissetanti "Sucos" brasiliani (tipici succhi di frutta e verdura carioca). Il ristorante-pizzeria propone menu mediterranei alla carta oppure pizza (salata o dolce) cotta in forno a legna. La serata è accompagnata dalla musica dal vivo con il vivace piano bar di Ernesto Canino e le migliori orchestre latino-americane della Toscana.

Al Parterre musica, dj, eventi, libri, pizzeria e primi con la nuovissima idea di Mithiko & Go. Un altro spazio estivo dove passare un ferragosto a suon di musica è Tamburello, nel cuore del Parco della Cascine, dove regna una bella atmosfera vivace e frizzante ma allo stesso tempo semplice e giovanile.

Per chi si vuole scatenare in discoteca c'è il Central che, immerso nel polmone verde della città, sfodera tutto il fascino del suo giardino. Con due piste esterne e una interna assicura una varietà di musica che si adatta a tutte le esigenze.

Allo Scusa Mario proseguono le serate danzerecce. Venerdì: Nack Raw, musica dal vivo e a seguire il dj set di Raffa dj. Sabato con The Game One da Mario si balla a profusione con il dj più "trendy": Alex Montamix dj. Domenica: Love Boat Nite, la prima serata danzante dopo il mare con Alex Montamix dj.

A Le Pavoniere il giovedì si ripete l'appuntamento settimanale con ElettroTango, la magia del tango in chiave electro con un'affascinante selezione di tango/lounge proposta dalla music selector Amanda Enriquez. Il sabato Havana Livre porta in città i caldi ritmi di Cuba. Dj Miguel propone una selezione a base di calienti ritmi latini come danzón, rumba, cucaracha, e cha cha cha. La domenica Sun Splash Party è un vero e proprio pool-party in stile Miami con musica dance e aperitivo da vivere in costume da bagno e tacco 12.

Flò è uno dei più gettonati punti di ritrovo per la Firenze estiva grazie anche a una location privilegiata, in una delle posizioni più suggestive della vallata. Dal locale, spazioso e dinamico, si dominano le luci della città. L'aperitivo a buffet è variegato ed il suo asso nella manica sono proprio le selezioni musicali. Performance live e dj set d'eccezione con 8 ore di musica no stop per dare alla notte una colonna sonora da scoprire e costruire.

MOSTRE E CULTURA - Per un Ferragosto all'insegna della cultura e dell'arte, il Museo della Casa Buonarroti è aperto a un'esposizione di altissimo livello composta da 90 pezzi quasi tutti inediti e mai esposti. A vent'anni dalla morte di Robert Mapplethorpe la Galleria dell'Accademia celebra il talento del fotografo americano attraverso una mostra composta di 91 immagini emblematicamente accostate ai capolavori del Rinascimento tra cui spicca il David di Michelangelo.

Fino al 30 agosto a Palazzo Strozzi la Mostra su Galileo "Immagini dell'Universo" espone disegni, dipinti, sculture, modelli e strumenti scientifici che documentano lo studio di astri e cosmo dai Greci fino ai tempi moderni.

Alla Galleria degli Uffizi la mostra "Il Fasto e la Ragione" conduce attraverso un itinerario tra la storia e il gusto del Settecento, il secolo che vide la fine della fortunata dinastia fiorentina dei Medici.

L'Hotel Byron di Forte dei Marmi apre le sue porte al mondo della cultura e dell'arte contemporanea con una mostra di sculture realizzate appositamente per questi spazi dall'artista californiano Neal Barab.

CONCERTI E FESTIVAL - Infine diamo un'occhiata agli appuntamenti con la musica dal vivo e i festival estivi. A Montalcino e dintorni il XIV Festival della Valdorcia propone eventi che spaziano dal teatro alla musica pop, jazz e folk . Per il festival La Versiliana, reduce dal successo della tourneè che l'ha vista protagonista nei teatri italiani in primavera, Ornella Vanoni ritorna con il "Più di me tour 2009".

Fino al 16 agosto torna a Ripescia (GR) Festambiente, un festival dedicato all'ecologia e alla solidarietà, con stand di cibo biologico, dibattiti sul tema e tanti concerti pop rock. Tutto è a impatto zero, dentro il parco dell'Uccellina.

http://firenze.virgilio.it/

Ferragosto

Il Ferragosto è una festività tipicamente italiana, assente negli altri paesi europei, che cade il 15 agosto.
Tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta, è spesso caratterizzata da lauti pranzi al sacco e, data la calura stagionale, da rinfrescanti bagni in acque marine, fluviali o lacustri. Molto diffuso anche l'esodo verso le località montane o collinari, in cerca di refrigerio.

Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di autopromozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane allo scopo di fornire una adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.

Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto.

Nell'occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia: l'usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria dai decreti pontifici.

Coincide con la festa cattolica della dormizione e assunzione di Maria (madre di Gesù). Esiste un parallelo tematico tra il rapimento delle vergini sabine e quello della Vergine in cielo.
Wikipedia


Ferragosto sulla Riviera Romagnola
A poco più di un mese dalla Notte Rosa, la Riviera torna ad animarsi per il secondo evento più atteso di ogni stagione: il Ferragosto. Come ogni anno alle 10 e mezza del 14 agosto lo spettacolo di fuochi artificiali illumina tutte le spiagge, da Cesenatico fino a Cattolica, e dà inizio al giorno vero e proprio di Ferragosto, il 15 agosto. Ma eventi di ogni sorta riempiono l'intera settimana, tra importanti dj set, mostre, concertoni e feste sulla spiaggia.

Come gli appuntamenti organizzati dalla città di Rimini per il megaevento "Cento giorni in Festa" che propone party e sagre con musica ed enogastronomia sul litorale riminese, da Miramare fino a Torre Pedrera. Il 12 agosto i bagni dal 9 al 28 di Rimini ospitano "Notte sotto le stelle", le feste in spiaggia con tanta musica e divertimento. In piazza Darsena a San Giuliano il concerto di Sergio Casabianca è accompagnato dal mercato equo e solidale in collaborazione con l'Associazione "Una goccia per il mondo onlus".

Giovedì 14 agosto, dalle 20 a mezzanotte, la spiaggia del bagno 61 di Torre Pedrera sarà teatro di una Festa Brasiliana con musica dal vivo, sangria e tentazioni gastronomiche, mentre venerdì 15 gli amanti del ballo si daranno appuntamento sul lungomare di Torre Pedrera per una serata indimenticabile di musica e animazione, mentre il 16 agosto Viserba ospita il concerto di Michele Fenati che propone un omaggio alla musica anni '70 e '80 e a Lucio Battisti.

In occasione del giorno di Ferragosto anche la spiaggia di Cervia rimane aperta fino alle ore piccole per feste in spiaggia, concerti sotto le stelle e molte altre sorprese, e sempre sulla spiaggia si svolge il talk show degli scrittori che arrivano sulle imbarcazioni storiche sulla spiaggia del Grand Hotel di Cervia per raccontarsi al pubblico, per l'evento conclusivo della rassegna letteraria

La spiaggia ama il libro.
Ma la zona mare non è l'unica protagonista in questo ferragosto: a Rimini la mostra del museo Fellini presenta la biblioteca del famoso regista riminese Federico Fellini con le sue letture preferite, per mostrare e far conoscere il suo lato più intimo e nascosto. Il termine della mostra è stato prolungato fino al 16 agosto.

Solo per la sera del 15 agosto, la rocca malatestiana di Rimini, il Castel Sismondo, offre una visita guidata seguita da un buffet con piadina romagnola, tortillas e e pane azzimo e da una serata in musica con il concerto della Banda Città di Rimini e solisti della Rocca malatestiana.

Dj set e feste nei locali
I locali e le discoteche sulla spiaggia offrono feste con speciali collaborazioni e dj set. Al Turquoise di Rimini il 14 agosto il protagonista della festa è Iceberg: 80 degrees north , l'innovativa azienda che imbottiglia l'acqua dei ghiacciai che si staccano dalla Groenlandia per finire alla deriva in Canada. Il Beky Bay di Igea Marina propone invece la festa "Back to the Roots", per una serata Samba Reggae in compagnia del dj Accio Berto.

Al Peter Pan Club di Riccione i dj Albertino e Axwell accompagnano la note del ferragosto con Party Zone Dj Time, mentre la discoteca di Rimini Altro Mondo ospita il concerto del gruppo hip hop milanese I Club Dogo.

Gli eventi live
Giovedì 13 agosto J-Ax si esibisce all'Arena della regina di Cattolica, per la nuova tappa del tour del suo "Rap'n Roll". Uno spettacolo con oltre 30 brani molti dei quali inediti, altri sceltri tra i grandi successi più conosciuti degli Articolo 31.
A Riccione lo stesso giorno sarà presente Marco Carta nella centralissima Piazza Roma, sul mare direttamente alla fine di Viale Ceccarini. Il concerto fa parte del programma di Radio Deejay che per tutta l'estate trasmette in diretta da viale Ceccarini. Fino al 15 agosto live con i dj Federico Russo e Marisa, mentre dal 17 agosto si prosegue con Vic.

Sempre per l'happy hour di Radio Deejay, in viale Milano il 15 agosto si esibisce Cesare Cremonini.

Per gli amanti del jazz e della musica oltreoceano, Riccione propone sempre per sabato 15 l'evento "Alba Musicale": un'orchestra di 12 sax compie un viaggio entusiasmante dedicato al sound ragtime di Joplin, al jazz di Ellington fino ai tanghi di Piazzolla, presso i bagni 71 di Riccione.
Il 16 agosto alla Corte degli Agostiniani si esibiscono i Mercanti di Liquore, la formazione orientata alla musica acustica nata a Monza negli anni 90.

Anche Milano Marittima si anima con il sound jazz, con l'ultimo dei tre appuntamenti dei concerti che si svolgono sulla spiaggia libera, l'1, l'8 e il 15 agosto.

Ferragosto da ridere
La Riviera si trasforma anche in un teatro comico per il ferragosto, proponendo tanti spettacoli per ridere di gusto con i mattatori più conosciuti e anche quelli di domani. Ai bagni 18 di Viserba lo spettacolo Zelig Lab vede esibirsi a partire dalle ore 22 giovani comici in erba, mentre Riccione e Cattolica ospitano i comici più famosi: il 13 agosto Max Giusti dà spettacolo all'Oltremare di Riccione e il lunedì successivo, 17 agosto, cede il posto a Sergio Sgrilli e Baz direttamente da Zelig e Colorado Cafè.

All'Arena della Regina di Cattolica venerdì 14 agosto c'è Punto Zelig, lo spettacolo itinerante con alcuni tra i più bravi protagonisti del programma televisivo Zelig: Leonardo Manera, Giulio Vernia, Pablo e Pedro, mentre il 18 agosto presenta anche lo spettacolo di Enrico Brignano.

Speciale Ferragosto all'Italia in miniatura
Il 15 agosto all'Italia in Miniatura la moda del gavettone si trasforma in un vero assedio acquatico sugli spalti e sui torrioni di Cannonacqua, la riproduzione in scala 1:3 di Castel Sismondo, la Rocca Malatestiana di Rimini, sulla quale sono montati ben 32 cannoni ad acqua. Divisi in squadre e ingaggiati in un formidabile torneo all’ultima goccia, non è importante vincere quanto finire tutti felici e… bagnati.
2night

12 lug 2009

14 Luglio: Festa Nazionale Francese

Con presa della Bastiglia (14 luglio 1789) ci si riferisce alla cattura della prigione-fortezza della Bastiglia a Parigi durante la rivoluzione francese. La cattura di per sé poco importante assunse un enorme significato simbolico e divenne un'icona della rivoluzione.

Il 14 luglio tutta la Francia celebra la sua grande festa nazionale. Il giorno della Bastiglia ricorda l'assalto alla prigione di sicurezza della Bastille, che segnò l'inizio della rivoluzione francese.
Parigi festeggia con una grande parata militare sugli Champs-Elysées, fuochi d'artificio e celebrazioni in tutta la città.
La parata militare è imponente: tutte le unità militari e di polizia sfilano a piedi e sui mezzi motorizzati percorrendo gli Champs Elysées da Place de l'Etoile fino a Place de la Concorde. La sfilata avviene in presenza del presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello stato che assistono dalla tribuna d'onore in Place de la Concorde. Alla parata a terra si unisce la sfilata aerea che comprende una sessantina di aerei da combattimento e circa trenta elicotteri. La parata aerea è aperta dal passaggio dei jet acrobatici della Patrouille de France che segnano il cielo con i colori della bandiera nazionale.
I festeggiamenti continuano per tutta la giornata fino a sera quando la folla di parigini e turisti si riunisce sugli Champs de Mars per guardare l'incredibile spettacolo pirotecnico, che avvolge la Tour Eiffel con un'aura di luce e colori.
Il Giorno della Bastiglia è oggetto di grandi festeggiamenti in tutta la Francia; quindi anche siete fuori Parigi non preoccupatevi, potrete godervi parate, fuochi d'artificio e tanto divertimento assicurato.

La Marsigliese

Nel 1792, in seguito alla dichiarazione di guerra del Re all'Austria, un ufficiale francese alloggiato a Strasburgo, Ruoget de Lisle, scrive, nella notte tra il 25 e il 26 aprile, un "Canto di guerra per l'armata del Reno". Il canto è ripreso dai federati di Marsiglia che partecipano all'insurrezione delle Tuileries il 10 agosto 1792. Il suo successo è tale che è dichiarato canto nazionale il 14 luglio 1795. Dopo varie proibizioni e riabilitazioni, è ripristinato quale inno nazionale durante la III Repubblica (1879). Il 14 luglio 1915 le ceneri di Ruoget de Lisle sono trasferite agli Invalidi. Le costituzioni del 1946 e del 1958 ne ribadiscono il carattere di inno nazionale.


1. Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé !
Contre nous de la tyrannie,
L'étendard sanglant est levé, (bis)
Entendez-vous dans les campagnes
Mugir ces féroces soldats ?
Ils viennent jusque dans vos bras
Egorger vos fils et vos compagnes !

Refrain: Aux armes, citoyens,
Formez vos bataillons,
Marchons, marchons !
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons !

2. Que veut cette horde d'esclaves,
De traîtres, de rois conjurés ?
Pour qui ces ignobles entraves,
Ces fers dès longtemps préparés ? (bis)
Français, pour nous, ah ! quel outrage
Quels transports il doit exciter !
C'est nous qu'on ose méditer
De rendre à l'antique esclavage !

3. Quoi ! des cohortes étrangères
Feraient la loi dans nos foyers !
Quoi ! ces phalanges mercenaires
Terrasseraient nos fiers guerriers ! (bis)
Grand Dieu ! par des mains enchaînées
Nos fronts sous le joug se ploieraient
De vils despotes deviendraient
Les maîtres de nos destinées !

4. Tremblez, tyrans et vous perfides
L'opprobre de tous les partis,
Tremblez ! vos projets parricides
Vont enfin recevoir leurs prix ! (bis)
Tout est soldat pour vous combattre,
S'ils tombent, nos jeunes héros,
La terre en produit de nouveaux,
Contre vous tout prêts à se battre !

5. Français, en guerriers magnanimes,
Portez ou retenez vos coups !
Epargnez ces tristes victimes,
A regret s'armant contre nous. (bis)
Mais ces despotes sanguinaires,
Mais ces complices de Bouillé,
Tous ces tigres qui, sans pitié,
Déchirent le sein de leur mère !

6. Amour sacré de la Patrie,
Conduis, soutiens nos bras vengeurs
Liberté, Liberté chérie,
Combats avec tes défenseurs ! (bis)
Sous nos drapeaux que la victoire
Accoure à tes mâles accents,
Que tes ennemis expirants
Voient ton triomphe et notre gloire !

7. Nous entrerons dans la carrière
Quand nos aînés n'y seront plus,
Nous y trouverons leur poussière
Et la trace de leurs vertus (bis)
Bien moins jaloux de leur survivre
Que de partager leur cercueil,
Nous aurons le sublime orgueil
De les venger ou de les suivre

3 lug 2009

4 Luglio: La Festa dell'Indipendenza americana

Il 4 luglio l’America si ferma per celebrare se stessa.
E’ un giorno che gli europei ed, in particolare, gli italiani fanno spesso fatica a comprendere fino in fondo. Non è un semplice giorno di festa, non si tratta di “un giorno in più di vacanza” come, invece, è spesso per noi il 25 aprile. E’ un giorno che ogni americano è orgoglioso di celebrare. E notate che si dice “celebrare” la festa del 4 luglio e non semplicemente “festeggiare” il 4 luglio, in quanto il verbo “celebrare” porta con se tutta una serie di significati profondi, quasi un alone di sacralità, che, invece, la semplice parola “festeggiare” non riesce ad evocare.

Banalmente, si può dire che il 4 luglio si celebra la festa dell’indipendenza (Independence Day) delle colonie americane, ottenuta dall’Inghilterra nel 1776. Questa è la data che, per un americano, segna la nascita della democrazia nel suo paese. Questa è la data che segna la vera nascita degli Stati Uniti d’America e, poiché gli Americani si sentono profondamente attaccati alla loro patria, tanto da identificarsi interamente con essa, si può dire che il 4 luglio è la festa anche degli Americani stessi. (Per conoscere meglio la storia della festa dell’indipendenza visita il sito: http://www.fourth-of-july-celebrations.com). Leggi la Dichiarazione d’Indipendenza.

Come festeggiano gli Americani il 4 luglio? Ci sono alcune “formule” ricorrenti: barbecue, pic-nic o pranzi di famiglia. Durante il 4 luglio è rigorosamente vietato stare da soli: la regola è riunirsi con la propria famiglia (anche se dall’altra parte della costa) o con gli amici più stretti. Ci si ritrova in tarda mattinata (a seconda di cosa si è organizzato: barbecue, pic-nic o pranzo a casa), si canta l’inno nazionale tutti in fila e con la mano sul cuore e, nel pomeriggio, possibilmente ci si reca in strada o in un villaggio vicino per assistere alla tradizionale parata in costume a stelle e strisce e a festeggiare fino a sera, quando non mancherà lo spettacolo pirotecnico con fuochi d’artificio da far restare davvero senza fiato.

Chi non ha mai trascorso almeno un Independence Day negli States non penso riesca a capirmi realmente quando parlo di “senso profondo di appartenenza” o di “spettacolo pirotecnico” mozzafiato. Molti italiani reputano una “pagliacciata” questa festa, mentre invece penso non la si possa giudicare tale almeno fino a quando non la si è vissuta in prima persona…

http://guide.supereva.it/

8 giu 2009

29 giugno: San Pietro e Paolo..festa a Roma

Il 29 giugno tutti i romani fanno festa!
Infatti, si ricordano i loro patroni, i Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Pietro, che fu uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo, morì crocifisso nel 67 d.C. dopo aver predicato il vangelo per tutta la vita. Dai racconti degli evangelisti abbiamo il ritratto di un uomo dal forte carattere, controverso, pieno di debolezze e forse proprio per questo così umano, così vicino a noi. Gesù gli diede il ruolo di fondatore della Chiesa universale (di cui è patrono), chiamandolo Pietro, proprio per distinguere la sua particolare missione, quella di essere la "pietra" su cui fondare la sua chiesa (il suo nome originario era Simone).
La sua tomba si trova nella Basilica del Vaticano. Di lui sono molte le immagini che ricordiamo, e nell'immaginario popolare si fa riferimento a un uomo con una folta barba bianca che tiene con sé le chiavi del paradiso, e decide chi può entrare e chi no. E' patrono di macellai, pescatori, taglialegna, fabbri, fornai, calzolai ed anche dei costruttori di ponti.

Programma di riti ed eventi della Festa di San Pietro e Paolo a Roma

Il Papa impone il Pallio (una specie sciarpa di lana bianca) ad alcuni vescovi della città, che rappresenta l'unione tra la Chiesa Universale e quelle locali
Il Papa bacia il piede della statua di bronzo di San Pietro, adornata con il "piviale" rosso
Al tramonto si svolge la processione, che porta la catena di San Paolo, formata da 14 anelli di ferro
http://dreamguides.edreams.it/italia/roma/29-giugno-san-pietro-e-paolo

6 giu 2009

D-Day

Il temine D-Day viene usato per riferirsi allo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, che segnò l'inizio della liberazione dell'Europa continentale dall'occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale.

lle 6 del 6 giugno 1944 l'operazione anfibia alleata denominata "Overlord" era ormai vicina al suo climax. Nel pieno della notte, verso le 2.30 antimeridiane, le LSH (Landing ship Headquarters, Navi da Sbarco, Comandi Generali) Bayfield e Ancon avevano già raggiunto le 11 miglia dalle spiagge Omaha e Utah. Pochi minuti dopo, l'immensa flotta di piccole imbarcazioni, carri armati anfibi, mezzi dei genieri e ogni altro strano vascello utile per lo sbarco cominciò la sua lenta traversata verso il bersaglio designato. Per rispettare l'ordine di attaccare con la marea crescente, l'invasione avvenne in orari differenti da Ovest a Est, partendo dalle 6.30 AM di Utah Beach fino alle 7.20 AM circa della spiaggia Sword. L'avanzata americana verso le spiagge fu lenta e si protrasse per tre lunghe ore. Le Landing ship col loro fondo piatto come previsto erano difficili da governare su un mare molto agitato. Coloro che avevano passato in mare il 4 giugno raccontano che al confronto il beccheggio di quella giornata era una tranquilla gita su un lago se paragonato a ciò che dovettero passare nel D-Day. Alle 5.50 AM le navi della US Navy e della Royal Navy, che dovevano dare l'appoggio tattico alla fanteria, arrivarono nella zona delle 7 miglia nautiche dai bersagli. Da lì cominciarono il pesante bombardamento costiero che doveva servire per annichilire le difese tedesche.

Tutto sembrava procedere nella più assoluta tranquillità, quando improvvisamente sopraggiunsero 3 E-Boat (o S-Boat che dir si voglia) che riuscirono ad affondare lo sfortunato cacciatorpediniere norvegese Svenney. Sarà l'unica vittima navale alleata delle prime ore d'invasione. Pur essendo quasi insignificante, quest'attacco dimostra come la Kriegsmarine fosse a conoscenza dell'avvicinarsi della flotta d'invasione e che si fosse tentata una resistenza. La pochezza dei mezzi a disposizione e la potenza dei bombardamenti aerei alleati sui porti di Le Havre e Cherbourg consentì come unica risposta al fuoco nemico solo quella misera, ma coraggiosa, sortita di motosiluranti di cui abbiamo appena parlato.


Alle 6.30 i primi soldati americani della 4a divisione di fanteria americana cominciarono a sbarcare a Utah Beach. La risacca era minima, la resistenza tedesca ancora inferiore. Tutto si svolse come pianificato. Dieci minuti dopo il primo soldato, scese a terra il generale Theodore Roosevelt Jr, membro della famiglia Roosevelt di Oyster Bay che aveva già dato un presidente agli Stati Uniti, ma che era solo omonimo di Franklin D. Roosevelt. Egli si accorse che incredibilmente la corrente marina aveva trasportato le imbarcazioni d'assalto su una spiaggia sbagliata, più a sud del luogo previsto. Da un errore nacque il successo dello sbarco a Utah Beach. Praticamente nessuna perdita umana e dopo due sole ore, le avanguardie della 4a divisione erano già sulla strada verso S.te Mère Eglise per ricongiungersi con i paracadutisti che difendevano la zona dalla notte precedente.

Ciò che il destino sembrava aver concesso sulla spiaggia Utah, se lo riprese con gli interessi a Omaha Beach. Appena abbandonata la protezione della penisola del Cotentin, il mare era divenuto nuovamente agitato. L'avvicinamento della 1a divisione di fanteria americana era stato travagliatissimo. Alcune imbarcazioni erano affondate nella traversata portando con sé tra i gorghi gli sfortunati occupanti che nulla avevano potuto fare per salvarsi dall'annegamento. I primi plotoni che misero piede sulla spiaggia furono massacrati da una fitta pioggia di piombo proveniente dalla difesa costiera, dove era asserragliata la 352a divisione di fanteria tedesca, comandata dal generale Dietrich Kraiss. Essa, pur non essendo un'unità d'élite, aveva una resistenza incomparabilmente superiore a quella della 719a Divisione, composta per la maggior parte da anziani richiamati per necessità, che avrebbe dovuto inizialmente difendere la regione assegnata al V corpo d'invasione americano. L'avvicendamento era avvenuto solo dopo un'ispezione di Rommel nel mese di maggio. Il lassismo della truppa e la pochezza delle difese lo avevano talmente disgustato che la sostituzione degli uomini era stata pressoché immediata.

Così, per il puntiglio di un generale antinazista che però continuava a fare il proprio dovere di soldato, gli americani si trovarono ad affrontare una resistenza ben superiore a quella preventivata. Un unico elemento pare contraddistinguere le testimonianze di tutti i veterani sopravvissuti a quei primi tragici momenti. Essi ricordano con orrore imperituro come il mare fosse rosso del sangue delle persone che li avevano preceduti o seguiti e come la risacca accumulasse a poco a poco i cadaveri sul bagnasciuga. Alcuni tra questi veterani non si vergognano di dire che tremarono per il terrore. Eppure nessuno si fermò. Gli uomini continuarono a sbarcare, a correre, a scavalcare i commilitoni morti, a cercare quel poco riparo che la nuda spiaggia poteva fornire.

Se la fanteria era in crisi, molto più grave era la situazione delle truppe corazzate d'appoggio.

Dei 60 DD tanks che dovevano accompagnare la prima ondata di invasione, 24 scomparvero tra i flutti del mare in tempesta. Gli altri toccarono terra solo per la testardaggine del tenente colonnello Rockwall che rifiutò categoricamente di mandare al massacro il resto della propria unità e fece arenare gli LCT, permettendo ai tanks di uscire sulla spiaggia sparando. Sarà una sopravvivenza momentanea, perché anche tra questi la quasi totalità sarà sventrata da granate da 88mm di cannoni anticarro espressamente voluti da Rommel dopo la fatidica ispezione. Gli americani erano all'oscuro di tutto ciò sebbene si fossero occupati della possibile opposizione delle batterie di artiglieria costiera. In prossimità della Punta d'Hoc (punta d'Hoe nella storiografia anglosassone), era dislocata una fantomatica batteria di pezzi da 155 mm, tanto temuta quanto quella di Merville. Essa aveva una difesa naturale che era reputata inespugnabile. Si trovava alla sommità di una scogliera di diverse decine di metri che era praticamente perpendicolare al mare. Il 2° battaglione dei Rangers americani si era addestrato per mesi sulle scogliere dell'isola di Wight e si era visto come un reparto ben preparato potesse scalare una parete di roccia di quel tipo, almeno in teoria. Nella pratica l'impresa costò la vita a circa il 20% degli americani, i quali, una volta arrivati in cima ed espugnate le casematte tedesche, si accorsero che i pezzi da 155 mm non erano altro che tronchi d'albero. Le vere armi erano state spostate verso l'interno e per la maggior parte sarebbero state distrutte nel seguito della mattinata mentre erano ancora avvolte sugli affusti di trasferimento.

A Gold, Juno e Sword, i compassati anglo-canadesi avrebbero fatto ricredere gli alleati americani. L'esercito che contava solo sconfitte (a esclusione delle poche vittorie in terra d'Africa) si catapultò fuori dai mezzi da sbarco con un impeto che travolse ogni resistenza. Certo la 716a divisione che difendeva le spiagge non era della stessa qualità degli uomini di Omaha, ma l'avanzata britannica fu incredibile. Nella mattinata del D-Day, essi allargano la propria zona d'influenza alla regione costiera di Arromanches a Ovest e di St. Aubin a Est. La cittadina di Courseulles che doveva essere conquistata nelle prime ore dello sbarco resistette incredibilmente, ma i canadesi non se ne curarono, superando l'agglomerato urbano e prendendo d'assalto le colline che dividono Bayeux da Caen. Quando il sole raggiunse il suo apice sopra l'orizzonte, la 4a divisione americana si era ormai riunita con le truppe aviotrasportate nella zona di S.te Mère Eglise e le truppe britanniche erano a una manciata di chilometri dalle prime case di Bayeux. Solo a Omaha Beach l'invasione segnava il passo. L'epopea patriottica americana, ripresa successivamente nella cinematografia hollywoodiana, racconta che a mezzogiorno del D-Day solo una manciata di uomini aveva lasciato la spiaggia sotto il comando del generale Cota, aprendosi la strada attraverso i reticolati con l'esplosivo trasportato per centinaia di metri da coraggiosi uomini del Genio sotto il fuoco pressante delle mitragliatrici tedesche.

Mentre l'azione procedeva frenetica sulle spiagge, il Comando tedesco era pervaso da un irreale senso di rassegnazione. Rommel era stato avvisato dell'attacco in Normandia solo alle 6.30 della mattina quando già a Utah Beach gli Americani calpestavo il suolo francese. Ripartì immediatamente per il fronte rinunciando al colloquio con Hitler, ormai inutile. Von Rundstedt mantenne un comportamento estremamente prudente. Non impiegò in combattimento le sue truppe migliori e le forze corazzate rimasero saggiamente nascoste nei boschi dell'Alta Normandia intimorite dalla supremazia aerea americana. In quattro punti su cinque, le truppe alleate avevano creato delle teste di ponte che andavano ben oltre le spiagge d'invasione, dove Rommel avrebbe dovuto fermarli. Seguendo i timori della volpe del deserto la battaglia per la Francia era ormai perduta, perché gli angloamericani potevano giovarsi della grande mobilità e degli approvvigionamenti illimitati che si erano accumulati in Gran Bretagna. Eppure i soldati tedeschi tamponavano con grande successo gli sforzi nemici di sfondamento e a Omaha Beach minacciavano di rigettare in mare l'invasore. Allora cosa impedì una reazione tedesca più decisa in quelle ore così cruciali? Probabilmente l'assoluta mancanza di convinzione degli ufficiali che dovevano comandare il contrattacco. Von Rundstedt era per tradizione antihitleriano, Rommel lo era divenuto dopo l'inizio della guerra contro l'Unione Sovietica e molti altri con lui. Si direbbe che essi sperassero in una vittoria degli Alleati. Non certo a livello conscio, perché tutti si adoperarono per contrastare l'invasione, ma molto probabilmente nel loro inconscio, nel soppesare quale fosse il male minore per la Germania, Hitler o la sconfitta contro gli Alleati, molti tra loro dovettero pensare che la seconda soluzione comportasse delle indiscutibili attrattive e il successivo attentato contro il Fuehrer dovrebbe confermare l'ipotesi.

A mezzogiorno del D-Day, il mondo era ancora all'oscuro di cosa stesse avvenendo sulle spiagge della Normandia. Certo, la popolazione era stata avvisata attraverso la Radio, sia in Germania sia nei paesi alleati, ma non poteva sapere come si stessero comportando gli invasori, né se il Vallo Atlantico si fosse rivelato insuperabile come aveva promesso la propaganda di Hitler. Poco dopo le dodici, Winston Churchill si presentò davanti alla camera dei Comuni inglese per tenere un aggiornamento sulle operazioni militari in corso. In gioventù era stato un apprezzato cronista di guerra, tanto da rischiare nel 1899, quando era inviato del "Morning Post" in Sud Africa, di essere fucilato dai Boeri dopo essere stato catturato e anche quel giorno seppe ammaliare con le proprie parole tutto il suo pubblico. Trascorse più di venti minuti osannando l'operato delle truppe britanniche in Italia, le quali il giorno prima avevano liberato Roma, ormai dichiarata città aperta. Ci volle una domanda precisa per ottenere la seguente laconica risposta: "L'operazione Overlord prosegue secondo i piani." La frase di Churchill erano vera solo in parte.

Gli Alleati avevano fatto grandi progressi durante la mattinata, ma la situazione a Omaha Beach era ancora preoccupante. Inoltre, con il ritorno di Rommel sul suolo francese, parve che i tedeschi si scuotessero dalla loro apatia. La 709a divisione di fanteria tedesca del generale Dollmann contrattaccò sul Merderet e per più di due ore tra le 13.00 e le 15.00, sembrò possibile che gli americani fossero ricacciati verso Utah Beach; poi, nonostante forti perdite, gli aviotrasportati della 82a e 101a divisione americana mantennero il contatto con la fanteria e fecero fallire definitivamente il contrattacco. Il Generale Kraiss dava erroneamente per fallito lo sbarco a Omaha, un errore che si rivelerò fatale per tutto il lato destro della difesa tedesca. Egli spostò le proprie riserve in direzione Est per coprire il proprio fianco da una possibile sortita delle truppe britanniche che continuavano a proseguire in direzione di Bayeux. Ciò permise agli americani di attuare un vero sfondamento in prossimità della strada di Colleville, dove degli ufficiali risoluti e fortunati fecero arenare gli LCT 30 e LCI 54, risparmiando ai soldati e ai mezzi che li occupavano di dover affrontare direttamente il fuoco nemico. L'avanzata su quella spiaggia fu lenta e pagata con la vita di migliaia di soldati americani. Prima fu conquistata la zona delle dune in prossimità della prima linea di bunker tedeschi, in seguito. grazie a un bombardamento marino aggiuntivo della US Navy, si poté arrivare alle colline retrostanti il litorale e da lì la via era definitivamente aperta, mancando delle forze di riserva per impedire un'ulteriore avanzata.

Paradossalmente, il pericolo maggiore per l'operazione Overlord venne proprio nella regione dell'Orne, dove la vittoria alleata sembrava essere più salda. La 21a Divisione corazzata di stanza a Caen e forte di ben 127 Panzer Kw4, aveva originariamente ricevuto l'ordine di liberare la zona sinistra del fiume. Il colonnello tedesco Oppeln, comandante del 22° reggimento di carri armati di quella divisione, probabilmente di propria iniziativa, rilesse gli ordini ricevuti interpretandoli alla luce della nuova situazione tattica che si presenta davanti ai suoi occhi. Anziché proteggere Caen e ciò che rimaneva in mano ai tedeschi, egli superò il fiume Orne sull'unico ponte cittadino rimasto in piedi dopo i bombardamenti della mattina e si lanciò in direzione di Bièville. Le truppe canadesi rimasero sorprese dalla presenza di così tanti panzer e preferirono arrestare la propria avanzata e fortificarsi in attesa di rinforzi. Solo un paio di chilometri più a Ovest, il 192° reggimento dei Panzergranadiere della 21a Divisione Corazzata compiva un movimento in profondità che gli consentì di raggiungere il mare in prossimità di Luc-sur-Mer, tagliando in due le forze d'invasione britanniche. Verso le 18.00 le truppe tedesche, spossate dall'enorme sforzo del pomeriggio, si arrestarono e si misero sulla difensiva. Nella zona, entrambe le fazioni erano troppo sparse sul territorio per proteggere le proprie retrovie e attendevano pazientemente i rinforzi promessi dai propri superiori.

Sul principio, parve che fossero i tedeschi a ottenerli con maggiore sollecitudine. Hitler, svegliatosi verso mezzogiorno e informato celermente dell'avvenuta invasione, si convinse che i movimenti in Normandia non fossero altro che un diversivo in vista della vera invasione che sarebbe avvenuta a Calais. In ragione di ciò, egli vietò categoricamente a Rommel di usare la 15a Armata che dovette rimanere a protezione della città sulla Manica, ma acconsentì, per tutelarsi da ogni evenienza, allo spostamento della Panzer Lehr e della 12a Divisione Corazzata SS. Rommel ottenne queste riserve nel tardo pomeriggio e a quell'ora, su quasi tutte le spiagge, era tornata la calma. Esse erano in mano agli Alleati che già si stavano apprestando a montare i porti Mulberry e a cominciare lo sbarco delle divisioni follow up, cioè la 29a e 90a Divisione Americana e la 51a e 7a Divisione Corazzata Britannica. I tedeschi avevano poco tempo per approfittare della disorganizzazione che ancora affliggeva gli Alleati, poi tutto sarebbe stato perduto. Così alle 21.00 cominciò il viaggio della Panzer Lehr che avrebbe dovuto contrattaccare all'alba disperdendo le truppe nemiche intorno a Caen. Il viaggio della speranza della divisione tedesca è raccontato dai veterani come un'odissea. Il cielo era dominato dai Typhoons che sotto la guida di razzi illuminanti fecero strage dei mezzi corazzati, i quali, incolonnati su strade già duramente colpite, ebbero serie difficoltà a trovare un riparo. Il contrattacco previsto alle prime luci dell'alba non si verificò per tutto il giorno 7, concedendo un giorno in più ai rinforzi alleati per giungere dalla Gran Bretagna.

Probabilmente l'attacco non sarebbe servito in ogni caso. Pur non esistendo delle cifre precise sul numero esatto di uomini e mezzi sbarcato nel D-Day, rifacendoci al numero degli effettivi delle divisioni impegnate il giorno dell'invasione si può congetturare che il giorno dell'invasione toccarono il suolo francese circa 155.000 uomini delle forze alleate. Gli obbiettivi previsti dal piano originario non erano stati raggiunti, anzi, nelle posizioni intorno a Omaha Beach, le conquiste si limitavano a un paio di chilometri di terreno sabbioso. Caen rimaneva ancora in mano tedesca e con essa il suo vitale aeroporto. Cherbourg era potentemente difesa e non avrebbe mai concesso le proprie strutture portuali intatte. Ciononostante il Vallo Atlantico era stato forzato in cinque punti e, elemento ancor più importante, tutto il mondo libero era a conoscenza che le Democrazie tanto vituperate da Hitler, avevano cominciato la propria marcia sul continente europeo. Fu il riaccendersi della speranza nelle popolazioni delle nazione occupate il più grande risultato di "Overlord". Essa fu testimoniata nel proseguo della guerra dal crescente sentimento antitedesco che andò ad alimentare tutte le formazioni partigiane a partire dai maquis francesi che la sera del 6 giugno 1944 seppero, al di là di ogni menzogna della propaganda nazista, di non essere più soli nella lotta per la riconquista della libertà. (http://www.letturefantastiche.com/)

25 mag 2009

Memorial Day


L'ultimo lunedì di maggio si festeggia il Memorial Day, è il giorno che l'America ha scelto per ricordare e per rendere omaggio al sacrificio dei soldati americani nelle guerre che hanno combattuto.

Oggi negli Stati Uniti si celebra il Memorial Day, la giornata dedicata a ricordare i soldati che sono caduti o hanno combattuto in tutte le guerre a cui gli Usa hanno preso parte. Bandiere a mezz’asta, concerti delle bande militari, corone sulle tombe, preghiere, si susseguiranno in ogni città e paese.

E per la prima volta, a Saunemin, uno sperduto villaggio dell’Illinois, sarà celebrato anche un giovane che nel 1862, a soli 19 anni, andò volontario nell’esercito dell’Unione nella guerra contro il sud ribelle. Albert Cashier è il nome con cui il giovane immigrato irlandese si arruolò quel caldo giorno di agosto. Ma oggi sarà ricordato con il suo vero nome, Jennie Irene Hodgers. Dopo tanto tempo, infatti, gli abitanti di Saunemin hanno accettato di onorare quella donna che pur di combattere e difendere il nord si camuffò da uomo e per il resto della sua vita non tornò mai alle vesti femminili, se non quando - oramai vecchia e malata - fu ricoverata in ospedale e la sua identità venne scoperta.

Jennie fu arruolata nel 95esimo battaglione di fanteria, e partecipò a 40 fra battaglie e scontri con le forze della Confederazione. Fu anche presa prigioniera, ma riuscì a disarmare il soldato nemico che l’aveva catturata e a scappare, per tornare al suo battaglione. Combattè con tanto coraggio, e fu tanto convincente come soldato, che il suo capitano, C.W. Ives, la definì «un giovane senza paura». I suoi commilitoni ne ammiravano la perizia con il fucile, e non si stupirono mai del fatto che preferisse fare vita isolata e che non parlasse molto. Lo consideravano semplicemente un giovane solitario, ma lo consideravano uno di loro. Quando Jennie morì, nel 1915, e le autorità dell’ospedale dov’era stata ricoverata volevano seppellirla vestita da donna, i suoi commilitoni pretesero invece che fosse vestita con la divisa (che aveva sempre conservato) e con tutti gli onori militari.

La vicenda di Jennie Irene Hodgers sembra quasi inaudita, se non fosse che quella giovane mingherlina e ”senza paura” non fu che una delle tante donne che sotto mentite spoglie riuscirono a partecipare come soldati combattenti alla Guerra Civile, sia nelle file dei nordisti che dei sudisti. Vari storici sostengono che le donne che si camuffarono da uomo per prendere parte attivamente alla guerra furono almeno 700. Le studiose DeAnn Blanton e Lauren Cook hanno documentato le vicende di 250 di esse, nel libro They Fought Like Demons: Women Soldiers in the Civil War Combatterono come demoni: donne soldato nella Guerra Civile. E hanno spiegato come mai in tanti casi queste donne riuscirono a tenere nascosta la propria identità: era l’epoca Vittoriana, l’epoca del pudore portato all’estremo, e nessuno si spogliava mai, neanche in quelle rare occasioni in cui si faceva il bagno. Al momento dell’arruolamento, le autorità militari si limitavano a guardare che il candidato avesse denti sani, ci vedesse e ci sentisse bene, e capisse l’inglese, il resto non importava. E poi, con quelle divise larghe e informi, nascondere il corpo femminile non era difficile, come si nota dalle foto di Jennie.

La vita militare era primitiva, ed era normale che i soldati non usassero le latrine, ma si appartassero in campagna. L’igiene era approssimativa, e ci si lavava superficialmente e raramente. In poche parole: se una donna voleva mantenere l’incognito, non era difficile che ci riuscisse. Certo, le cronache testimoniano che non sempre lo volevano, tant’è che ci furono situazioni in cui dovettero rivelare la verità perché erano rimaste incinte.

Ma nella maggior parte, le soldatesse parteciparono alla vita al fronte in tutto e per tutto, spesso rimanendo ferite e anche uccise, e rivelandosi coraggiose e resistenti come gli uomini. E i motivi per cui scelsero l’inganno pur di combattere sono vari, e per nulla diversi da quelli che i loro colleghi maschi elencavano: spirito patriottico, desiderio di guadagnare, voglia di avventura. Quel che è strano, è che le loro vicende siano state riportate alla luce solo oggi. Eppure, all’epoca della Guerra Civile, il fatto che molte donne avessero combattuto travestite da uomini era venuto a galla: il caso di Jennie è il più famoso, ma i giornali locali ne raccontarono altri, e alcune delle protagoniste scrissero le loro memorie.

Esisteva addirittura una vera e propria categoria di romanzi d’avventura in cui i protagonisti erano donne soldato che combattevano eroicamente sotto mentite spoglie per poi tornare a casa, felici di aver servito la patria, pronte a sposarsi e fare figli. Ma se negli anni immediatamente dopo la guerra i sentimenti verso di loro erano ancora aperti e tolleranti, con il passare del tempo il perbenismo ebbe la meglio: l’idea che tante donne fossero vissute gomito a gomito con uomini e avessero combattuto e ucciso, sembrò così disdicevole che si preferì dimenticarlo, e nella cittadina di Saunemin qualcuno avrebbe voluto abbattere la casa dove Jennie si era ritirata a vivere dopo la guerra. I benpensanti la considerarono a lungo un ”travestito”, e se ne vergognavano. Solo negli ultimissimi anni, con l’arrivo delle donne al fronte, e gli esempi di coraggio che hanno fornito, la storia di quella ragazza che si fece tre anni di guerra senza un attimo di paura o di debolezza, è stata vista in una luce diversa.

Tornata la pace, nel 1865, Jennie lasciò l'esercito e tornò nell'Illinois, dove fece tanti lavori manuali, in campagna, sempre continuando a indossare i pantaloni e facendosi chiamare Albert Cashier. Il suo segreto, conosciuto solo da un medico che l’aveva curata quando fu investita da un’automobile nel 1910, sarebbe forse rimasto intatto fino alla fine, se non fosse stato che cominciò a soffrire di demenza senile e nel 1913 fu internata in un ospedale psichiatrico. E qui gli infermieri addetti a lavarla scoprirono che Albert era Jennie. L’ospedale la obbligò a trasferirsi nel reparto femminile e a indossare una lunga gonna. E fu quella gonna che la uccise: non abituata ad avere gambe e piedi intralciati da una veste, Jennie inciampò, cadde e rimase ferita, riportando un’infezione da cui non si rimise mai. Dopo mesi di malattia, morì, nell’ottobre del 1915, e solo allora le fu concesso di indossare di nuovo i pantaloni, ma solo perché i suoi commilitoni avevano insistito che venisse rispettata l’identità con cui aveva combattuto.

Festa della Repubblica

La Festa della Repubblica italiana è la festa nazionale italiana celebrata ogni 2 giugno. Dopo alcuni decenni di abbandono, fu resa nuovamente giorno festivo nel 2000 su iniziativa del secondo governo Amato per impulso, principalmente, dell'allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Di fatto è la principale festa nazionale civile italiana.

In questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502[1] l'Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.

L'emblema della Repubblica Italiana.Il 2 giugno celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della Presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (giorno in cui nel 1776 venne firmata la dichiarazione d'indipendenza).

In tutto il mondo le ambasciate italiane tengono un festeggiamento cui sono invitati i Capi di Stato del Paese ospitante. Da tutto il mondo arrivano al Presidente della Repubblica italiana gli auguri degli altri capi di Stato e speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia.

Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale italiana era la prima domenica di giugno, anniversario della concessione dello Statuto Albertino.

La festa era stata abrogata (motivazione addotta: la congiuntura) con la legge 5 marzo 1977, n.54 e reintrodotta nel 2001 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Nel giugno del 1948 per la prima volta Via dei Fori Imperiali a Roma ospitava la parata militare in onore della Repubblica. L'anno seguente, con l'ingresso dell'Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali.

Attualmente il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto presso l'Altare della Patria a Massa e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato.

Alla parata militare e durante la deposizione della corona d'alloro presso il Milite Ignoto, prendono parte tutte le Forze Armate, tutte le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Nel 2005, l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ordinò che defilassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma ed il personale civile della Protezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari dell'ONU, della NATO, dell'Unione Europea e rappresentanze di reparti multinazionali che presentano una componente italiana.

Dalla sua istituzione sino alla sua temporanea abolizione, la parata militare poteva contare sulla sfilata di maggiore personale. Dopo la re-introduzione l'organico defilante fu ridotto notevolmente e nel 2006 venne praticamente eliminata la presenza di mezzi terrestri ed aerei per ragioni di bilancio.

La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l'apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi bandistici dell'Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell'Aeronautica Militare Italiana, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

Quest'anno la parata del 2 Giugno durerà 10' in meno.
Il Ministro ha rassicurato che, nonostante i tagli, lo scenario dei Fori Imperiali sarà sempre lo stesso. «Saranno eliminate alcune coperture delle tribune. Al loro posto sono stati acquistati alcune migliaia di ombrellini tricolori, che potranno essere utilizzate sia per difendersi dal sole che nel caso in cui dovesse piovere, assicurando, nel caso di apertura, anche un bellissima coreografia».

24 apr 2009

1° Maggio Festa dei lavoratori

La Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Più precisamente, con essa si intende onorare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.

L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all' Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialista ed anarchico - suggerirono come data della festività il primo maggio.

Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.

L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.

La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.

In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.

1890: 1 maggio, per la prima volta manifestazione simultanea in tutto il mondo

Il 20 luglio 1889 il congresso costitutivo della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise che "una grande manifestazione sarebbe stata organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente i tutti i paesi e in tute le città, i lavoratori avrebbero chiesto alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore".
La scelta cadde sul primo Maggio dell'anno successivo, appunto per il valore simbolico che quella giornata aveva assunto.
In Italia come negli altri Paesi il grande successo del 1 Maggio, concepita come manifestazione straordinaria e unica, indusse le organizzazioni operaie e socialiste a rinnovare l'evento anche per 1891.
Nella capitale la manifestazione era stata convocata in pazza Santa Croce in Gerusalemme, nel pressi di S.Giovanni. La tensione era alta, ci furono tumulti che provocarono diversi morti e feriti e centinaia di arresti tra i manifestanti.
Nel resto d'Italia e del mondo la replica del 1 Maggio ebbe uno svolgimento più tranquillo. Lo spirito di quella giornata si stava radicando nelle coscienze dei lavoratori.

1891: la festa dei lavoratori diventa permanente

Nell'agosto del 1891 il II congresso dell'Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza. D'ora in avanti il 1 Maggio sarebbe stato la "festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà".

Il primo maggio durante il fascismo

Nel nostro Paese il fascismo decise la soppressione del 1 Maggio, che durante il ventennio fu fatto coincidere il con la celebrazione del 21 aprile, il cosiddetto Natale di Roma. Mentre la festa del lavoro assume una connotazione quanto mai "sovversiva", divenendo occasione per esprimere in forme diverse (dal garofano rosso all'occhiello, alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alla riunione in osteria) l'opposizione al regime. Il 1 Maggio tornò a celebrarsi nel 1945, sei giorno dopo la liberazione dell'Italia.

1947: L'eccidio di Portella della Ginestra

La pagina più sanguinosa della festa del lavoro venne scritta nel 1947 a Portella della Ginestra, dove circa duemila persone del movimento contadino si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino delle libertà, mentre cadevano i secolari privilegi di pochi, dopo anni di sottomissione a un potere feudale. La banda Giuliano fece fuoco tra la folla, provocando undici morti e oltre cinquanta feriti. La Cgil proclamò lo sciopero generale e puntò il dito contro "la volontà dei latifondisti siciliani di soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori".
La strage di Portella delle Ginestre, secondo l'allora ministro dell'Interno, Mario Scelba, chiamato a rispondere davanti all'Assemblea Costituente, non fu un delitto politico. Ma nel 1949 il bandito Giuliano scrisse una lettera ai giornali e alla polizia per rivendicare lo scopo politico della sua strage. Il 14 luglio 1950 il bandito fu ucciso dal suo luogotenente, Gaspare Pisciotta, il quale a sua volta fu avvelenato in carcere il 9 febbraio del 1954 dopo aver pronunciato clamorose rivelazioni sui mandanti della strage di Portella.

Il primo Maggio oggi

Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione delle abitudini hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema. E' diventato un appuntamento anche il tradizionale concerto rock che i sindacati confederali organizzano in piazza San Giovanni a Roma

Fonti: http://www.lomb.cgil.it/home.php http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

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