16 nov 2018

Il Natale di Martin di Tolstoj


La casa di Martin di Tolstoj

In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati... Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All'improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L'indomani mattina Martin si alzò prima dell'alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!-  rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera-  rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po' di pane e della zuppa. - Mangia, mia cara, e riscaldati -  le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: -  Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. -  È un po' liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti benedica.
-  Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un'ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava. Dopo un po', vide una donna che vendeva mete da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all'altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Martin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina - gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
- Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato - disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
- Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all'orecchio: - Martin, non mi riconosci?
- Chi sei? - chiese Martin.
- Sono io - disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.

Significati ed uso di alcune piante a Natale

Il vischio di Natale

il vischio è la pianta natalizia più ricercata, perché è anche la più rara. Dal momento che non affonda le sue radici nella terra, ma vive in modo aereo (in realtà è una pianta parassita, che vive cioè a scapito di un'altra pianta), gli antichi le attribuirono virtù curative. Tali virtù le furono attribuite proprio per il fatto che si riteneva si nutrisse di aria pura.

L'agrifoglio e il pungitopo

L'agrifoglio e il pungitopo sono ritenuti dalla tradizione cristiana come piante resistenti al male grazie alle loro foglie dure e spinose. Le loro bacche sono così divenute il simbolo del Natale.

Il ginepro

Il ginepro, secondo la tradizione, avrebbe protetto Maria mentre era in fuga dai soldati di re Erode e sarebbe anche la pianta il cui legno venne usato per fabbricare la croce di Gesù. Nell'antichità si riteneva che le sue bacche avessero il potere di risparmiare gli uomini dai morsi dei serpenti. Essendo poi il serpente simbolo del demonio, al ginepro venne attribuito anche il potere di tenere lontano dall'uomo il male e il peccato.

Il biancospino a Natale

Il biancospino germoglia nei giorni di Natale e fiorisce a Pasqua. Segna quindi con il suo ciclo vitale le tappe più importanti dell'anno liturgico cristiano. Si tramanda che il primo biancospino nacque a Glastonbury, in Inghilterra, dal bastone di san Giuseppe d'Arimatea.

Mercatino degli Angeli a Sordevolo



A Sordevolo si scopre il paese delle favole aspettando il Natale. L’atmosfera di festa si respira entrando in paese, tra le vie illuminate e gli angeli, immensi, che ti danno il benvenuto. Si respira il Natale tra le casette e le bancarelle del Mercatino degli Angeli, si respira tra le vie fredde, la chiesa e l’anfiteatro. E poi sui volti sorridenti delle persone.


Dicono che la valle dell’Elvo sia solare e sordevolo “un ridente paese di collina”. E così è, si vede e si sente. Lo dicono i visitatori, che nelle giornate di mercatino hanno affollato il paese. Lo dicono gli espositori, che ringraziano gli organizzatori e la loro perfetta manifestazione.

13 nov 2018

Ghirlanda con tappi di sughero

Ghirlanda con tappi di sughero








Prendere dei tappi di sughero ed unirli  tra loro con colla o spago per formare una ricca ghirlanda natalizia da completare poi con nastri colorati, pungitopo, rami di pino e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.
Occorrente:
colla a caldo
tantissimi tappi di sughero
spilli
stoffa
qualche pigna, bacca, ginepro, rametti vari
centimetro
sagoma di polistirolo


12 nov 2018

Mercatini di Natale 2018 a Trento


La 25a edizione dei Mercatini di Natale si terrà nel centro di Trento dal 24 novembre 2018 al 6 gennaio 2019

Il Natale torna a Trento e porta luci, colori, suoni e profumi delle feste. Oltre alle casette con tanti prodotti artigianali loicali per i tuoi acquisti e regali di Natale, grande spazio è dedicato alla gastronomia con i prodotti del Trentino, dai vini ai distillati, dai salumi ai formaggi da portare a casa. E in piazza tante specialità culinarie da gustare in compagnia!

Oltre alla storica sede di Piazza Fiera il mercatino è presente anche in Piazza Cesare Battisti.  Con le sue 90 casette di legno, Il Mercatino di Natale è la manifestazione principale di “Trento Città del Natale”, ma molte altre sono le iniziative in città.

In città, non perdere l'occasione di assaggiare gli speciali menu di Natale a tavola 2018, proposte enogastronomiche di osterie tipiche, ristoranti e pizzerie, valide per tutto il periodo del mercatino, dal 23 novembre al 6 gennaio.

Il mercatino è aperto tutti i giorni dalle h. 10.00 alle h. 19.30; 25 dicembre chiuso, 26 dicembre e 1 gennaio dalle h. 12.00 alle h. 19.30

Per maggiori informazioni visita anche il sito di www.discovertrento.it 

Albero di Natale interattivo per Aosta


L'albero sarà realizzato in legno, materiale plastico trasparente e una rete di metallo antinfortunistica: “L’albero di Natale di Aosta sarà una sorpresa per tutti quelli che andranno in piazza Chanoux  – ha commentato Venturotti – perchè sarà possibile entrarvi dentro e salire fino a nove metri di altezza per godere così di una prospettiva nuova della piazza”.

L'opera alta complessivamente 12 metri sarà inagurata il 22 novembre, qualche giorno prima del Marche Vert Noel "con il quale si integrerà nel modo migliore" ha sottolineato Fea. Sarà possibile accedervi  fino a 9 metri di altezza salendo “dei grandi scalini che partono da una lunghezza di sei metri alla base fino a due metri alla cima - ha proseguito Fea - così che dalla piazza si potrà ammirare l'interattività dell'albero con i suoi visitatori e viceversa; la rete metallica che lo avvolgerà garantirà totale sicurezza alla struttura".

 “L'albero si presenterà come una sorta di moderno  'cono' chiaramente riconducibile alla festività natalizia – ha detto Venturotti –  sarà illuminato da luci bianche a led che in cima disegneranno una sorta di moderna stella cometa; le luci saranno dislocate lungo 18 tubi installati in verticale oltre alla punta".

“Prosegue il cammino intrapreso tre anni fa con l’Ordine degli architetti - ha detto il presidente della Chambre, Nicola Rosset – dalla prima realizzazione, ovvero la postazione delle biciclette elettriche, due anni fa abbiamo ideato la casa di Babbo Natale al Marché Vert e ora questo progetto divenuto realtà: non ci fermiamo qui, però, vogliamo andare ancora oltre e potremo farlo facendo 'rete' tra enti pubblici e privati".
http://www.valledaostaglocal.it/

Concerto di Natale in Vaticano



José Feliciano, Dee Dee Bridgewater, Anastacia, i cantautori Edoardo Bennato, Ermal Meta, Raphael Gualazzi, Giovanni Caccamo e altre due voci femminili italiane, quelle di Elisa e di Alessandra Amoroso saranno al centro della prossima edizione del tradizionale Concerto di Natale in Vaticano, sul palco dell'Aula Paolo VI, il prossimo 15 dicembre, in onda su Canale 5 il 24 dicembre in prima serata. Nel cast anche il flautista Andrea Griminelli e il suonatore del flauto di Pan, Gheorghe Zamfir, oltre all'astro nascente Mihail, con la partecipazione straordinaria di Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero.

Gli artisti si esibiranno in espressioni della tradizione musicale natalizia e in brani evergreen di ogni genere, dal rock al pop, dal jazz al gospel, dal soul alla lirica.
Anche quest'anno, accompagnato dall'Orchestra Universale Sinfonica Italiana diretta dal maestro Renato Serio, con la collaborazione del maestro Stefano Zavattoni, ci sarà il coro statunitense New Direction Tennessee State Gospel Choir. Il complesso vocale che accompagnerà i solisti sarà quello dell'Art Voice Academy, mentre le voci bianche saranno quelle del Piccolo Coro Le Dolci Note diretto dal maestro Alessandro Bellomaria.

Il 26° Concerto di Natale in Vaticano è promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica della Santa Sede, a favore della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes e di Missioni Don Bosco Valdocco Onlus. Sostiene due progetti per due campi profughi, in Iraq e in Uganda.
(ANSA)

VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

 Tutta la magia del Natale a Viterbo. In una bellissima dimora del '400 potrai trovare La casa di Babbo Natale. Potrai visitare La Fabbr...