25 gen 2009

Le feste più strane del Carnevale


La satira la fa da padrona, anche quest'anno, nel celeberrimo carnevale di Viareggio

che per il 2009 vede tra i protagonisti dei suoi carri allegorici diversi volti noti della politica e della tv. Torna, protagonista assoluto dell'opera del maestro Gionata Francesconi, il sette volte presidente del Consiglio Giulio Andreotti nel carro dal titolo 'Il potere logora chi non ce l'ha'. ''E’ nascosto dietro mucchi di vecchi mobili, sedie, specchiere, armadi e tanti altri orpelli ma c’è ancora - dice Francesconi - lui è sempre là''. Silvio Berlusconi è invece 'Il cannibale' (nella foto il bozzetto) della politica per i fratelli Cinquini che raffigurano il Cavaliere nei panni di un cuoco provetto che cucina a fuoco lento noti politici della sinistra. Bossi in un angolo affetta i salumi. Un'allegoria riassunta in una filastrocca che in alcuni passaggi recita così: ''Benvenuti al gran banchetto del padrone appena eletto, tanto cibo a volontà per la nostra società…''. Bersagliato anche il noto giornalista Bruno Vespa, protagonista del carro 'Porta a Porta' che lo vede su un trono d'oro mediare un dibattito tra oche e maiali.

Particolare è il Carnevale di Offida,

paese di 5mila anime arrampicato sull'appennino marchigiano tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto dove questa festa pagana è per tutti gli abitanti un appuntamento sacro. ''Il Carnevale è la nostra settimana santa'', spiega a Ign Luciano Casali. Qui il paese chiude del tutto dal giovedì al martedì grasso. ''Chiudono le fabbriche, chiudono le scuole, chiude persino il municipio perché sindaco e giunta partecipano ai festeggiamenti''. Festeggiamenti che affondano le loro radici nel lontano 1500 e i cui momenti clou sono: la festa de 'lu bov fint' il venerdì grasso, una sorta di parodia della corrida che si svolge tra le strade del paese come nella spagnola Pamplona, mentre vengono offerti gratuitamenti fiumi di vino (almeno 500 litri) e cibi tipici. ''Lu bov, ovvero il toro - spiega Casali - una volta era vero ma dal dopoguerra si usa un fantoccio di alluminio sotto al quale si nasconde un uomo che lo fa correre per tutto il paese e, come avviene a Pamplona, la gente vestita in costumi tradizionali scappa a ritmo di musiche spagnole''. Bacco è il vero protagonista della giornata, il toro è solo una scusa per dar spazio al rito orgiastico-dionisiaco. Nel fuggi fuggi generale infatti tutto è concesso: urtare il rivale in amore, palpeggiare una ragazza o fare uno sgambetto al professore più antipatico. Nelle giornate che seguono le porte dell'antico teatro fatto di palchetti e stucchi d'oro si aprono al popolino come accadeva un tempo quando, ai poveri, solo a carnevale era concesso mettervi piede. E lì la platea si trasforma in pista da ballo e i palchi in piccole casette dove ci si porta da mangiare e si scambiano chiacchiere e dolci dalla sera alla mattina alle 7. La festa finisce il martedì grasso con il falò dei 'vlurd', fasci di canne alte quattro metri che dopo aver sfilato accompagnati dalla musica delle 10 congreghe (piccole bande musicali) per tutta Offida, danno vita al grande fuoco nel quale si spegne il carnevale.

In Romagna la domenica di Carnevale (22 febbraio) si festeggia sul treno a Vapore tra Rimini a Fano.

I passeggeri del treno storico, composto da vetture degli anni '30 perfettamente restaurate con i caratteristici interni in legno, una volta raggiunta Fano, verranno accolti dal sindaco e della banda musicale che li socrterà in corteo fino alla sfilata dei carri dai quali avviene il tradizionale "getto delle caramelle". Alle 18.30 il treno riparte poi per Rimini a tutto vapore.

Un po' rischioso ma indubbiamente spettacolare il modo di festeggiare il carnevale a Ivrea

dove cuore della festa è la famosa battaglia delle arance che prende le mosse da una tradizione antica in cui venivano però lanciati i fagioli, simbolo di un'elemosina rifiutata del feudatario alle famiglie povere). Il lunedì di carnevale e il martedì grasso equipaggi di lanciatori sul carro (simboleggianti le guardie del tiranno) contro le squadre degli aranceri a piedi (i popolani ribelli) costituite da centinaia di persone si danno battaglia. Una battaglia simbolica che rappresenta la lotta per la libertà.

Ma nell'era di internet in rete non poteva mancare un modo goliardico per celebrare il Carnevale.

E' quello ideato su Facebook, il più popolare dei social network, dal gruppo 'Carnevale di Sciacca' che ha istituito il primo concorso di bellezza online per eleggere Miss Facebook Carnevale di Sciacca 2009 prendendo spunto dal reale concorso che una volta si svolgeva in città nei giorni della festa e che ormai non si svolge più.

Qui le concorrenti si sfidano a colpi di foto e possono essere votate solo dagli utenti che decidono di registrarsi al gruppo. La vincitrice sarà proclamata su Sciacca. Blogolandia.It il 18 febbraio e le sarà assegnata una fascia da esporre durante il Carnevale.

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