A Faenza, in provincia di Ravenna, la "Nott de Bisò" è un'occasione per gustare specialità gastronomiche e vin brulé a profusione.
A Ferrara i questuanti sono accompagnati da diversi personaggi mascherati: una vecchia grinzosa, un vecchione e altri due o tre straccioni, di cui uno tutto tinto di nero a simboleggiare uno dei Re Magi. Tutti insieme intonano canti popolari per invitare i cittadini a essere generosi.
In Friuli Venezia Giulia il giorno dell'Epifania si salutano le feste appena passate con l'accensione del tradizionale "Pignarul", un covone di rovi con in cima un pupazzo che rappresenta la Befana. Secondo la tradizione, in base a dove va il fumo, è possibile fare previsioni su come sarà l'anno nuovo.
Anche Roma vanta una lunga tradizione di festeggiamenti. Nel suo poema sinfonico Feste romane, Ottorino Respighi ha riservato alla Befana un famoso stornello: "Lassatece passà semo romani", in riferimento alla confusione della notte di piazza Navona. In questo angolo della capitale, fino agli anni Cinquanta, gli artigiani esponevano splendidi presepi, marionette, teatrini. Adesso le numerose bancarelle offrono numerosi giocattoli, befane di ogni forma e colore, dolciumi e zucchero filato.
Rimanendo nel centro Italia, in vari piccoli centri in provincia di Chieti, come Palmoli o San Salvo, la vigilia dell’Epifania gruppi di cantoririnnovano la tradizione della questua, girando per le case del paese con "du bbotte", fisarmoniche, chitarre e campanelli, facendo richiesta di cibi e bevande.
In Toscana è buona abitudine intonare la Befanata, ovvero la canzone della Befana. Ancora oggi viene cantata da gruppi di fanciulli o di adulti che, accompagnati di solito da strumenti musicali, vanno di porta in porta, la sera del 5 gennaio, per propiziarsi la Befana e sollecitare i regali in cambio. A Firenze la tradizione prevede la Cavalcata dei Magi, una sfilata di Cortei storici, con oltre 500 figuranti, che dopo aver attraversato il centro si ritrovano in Piazza della Signoria, dove è in scena il presepe vivente.
Urbania, in provincia di Pesaro, si è candidata come il luogo più originale e adatto per ospitare la "La Casa della Befana". Per tutto l'anno i bambini mandano le loro lettere alla cara Vecchietta, che provvede personalmente a rispondere ad ognuno. Dal 2 al 6 gennaio il paese diventa teatro di balli, canti e concorsi di "bellezza" per befane.
In provincia di Cuneo si prepara la Fugassa d'la Befana un dolce con la sorpresa, molto simile ad una margherita. Dentro l'impasto sono nascoste due fave: secondo la tradizione chi prendeva quella bianca pagava la focaccia, chi trovava quella nera pagava il vino.
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