Il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcavano in Sicilia al comando del generale George Patton.
Era l’inizio della liberazione d’Italia, come disse il generale Eisenhower, per “ristorare l’Italia come nazione libera”.
Tutto cominciò con la presa di Pantelleria, poi, nell’arco di un mese, le forze anglo-americane liberarono l’intera isola, giungendo a Messina il 17 agosto.
Il 3 settembre l’ottava armata inglese di Montgomery sbarcava in Calabria, sei giorni dopo gli americani al comando del generale Clark prendevano terra a Salerno.
Il 1° ottobre Napoli viene liberata, ma la linea Gustav, all’altezza di Montecassino, blocca l’avanzata alleata fino alla primavera del ‘44.
A giugno l’avanzata alleata libera Roma, ma è ancora arrestata dal secondo poderoso baluardo difensivo tedesco, la linea Gotica.
Solo nella primavera del ‘45 la linea cade, la Toscana è libera e le truppe alleate irrompono nel Nord Italia.
Il 21 aprile le truppe del generale Alexander entrano a Bologna, nei giorni successivi gli Alleati raggiungono Milano, Genova, Venezia.
E trovano le città già liberate dalle truppe partigiane del Comitato di Liberazione Nazionale.
Nelle città la popolazione insorge contro le truppe d’occupazione nazista e contro i fiancheggiatori fascisti.
I tedeschi sono in rotta verso i valichi alpini e a Dongo, sul lago di Como, Mussolini viene catturato dai partigiani.
Una ventina di righe servono solo a ricordare la cronaca della Campagna d’Italia, ma non rendono conto delle sofferenze e dei dolori patiti in quegli anni dalla popolazione civile.
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.
http://www.leggievai.it/
22 apr 2009
12 apr 2009
L'uovo di cioccolato più grande d'Europa
10 apr 2009
Storia della Colomba di Pasqua
Il racconto più suggestivo riguardo alla nascita della colomba è un aneddoto legato alle vicende guerresche di re Alboino. Proprio nel il giorno di Pasqua del 568, il sovrano longobardo adunò l'assemblea del popolo in armi, e, in quell’occasione, venne deliberato l'attacco all'Italia. A Pavia, per inviare il messaggio di una sottomissione pacifica, gli assediati avrebbero fatto recapitare da alcune bellissime fanciulle al condottiero un pan dolce dalla forma emblematica di colomba. Sappiamo che la città cedette alla stretta longobarda ma pare anche che Alboino promise di rispettare gli uccelli rappresentati dal dolce, simbolo di pace, in segno di indulgenza, e che mantenne la parola anche dopo aver saputo che “Colomba” era altresì il nome di tutte le ragazze ambasciatrici! Un lieto fine adatto alla storia di un dolce che, anche nella cultura cattolica ha assunto un significato positivo: com’è scritto nella Bibbia, infatti, fu proprio una colomba, con un ramoscello d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il diluvio universale per testimoniare la riconciliazione fra Dio e gli esseri umani.La mitologia della colomba include anche altre vicende favolose ma, quel che è certo, è che il dolce si diffuse a partire dai primi del 1900 sulla spinta creativa di un’azienda ancor’oggi nota, con l’intento di dedicare un dolce lievitato alla Pasqua che fosse alla stregua del panettone natalizio.( http://it.msn.com/)
A Milano, Pavia e dintorni vi è una suggestiva leggenda che viene tramandata insieme ad un antica usanza di consumare a Pasqua una colomba di pane dolce in onore e ricordo di San Colombano. Si narra che al suo arrivo in città, attorno al 612, l'abate irlandese venne ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un suntuoso pranzo. Gli furono serviti numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, benchè non fosse di venerdì, rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di precetto quale quello pasquale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane bianche, come le loro tuniche monastiche. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e che poi decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano, ma questa fu un altra storia. Però la colomba bianca divenne anche il simbolo iconografico del santo, ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. (http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale)
L’ “invenzione” della Colomba è però legata anche ad un’altra leggenda che si fa risalire alla Battaglia di Legnano, nel 1176, vinta dai comuni Lombardi contro Federico Barbarossa, imperatore di Germania.
L’ idea del dolce sarebbe venuta ad un condottiero del Carroccio, che avrebbe fatto confezionare dei pani a forma di colomba in omaggio ai tre volatili bianchi, simbolo di protezione suprema, che durante la battaglia si erano posati sopra alle insegne lombarde decretandone anche la vittoria. (http://www.giallozafferano.it/)
A Milano, Pavia e dintorni vi è una suggestiva leggenda che viene tramandata insieme ad un antica usanza di consumare a Pasqua una colomba di pane dolce in onore e ricordo di San Colombano. Si narra che al suo arrivo in città, attorno al 612, l'abate irlandese venne ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un suntuoso pranzo. Gli furono serviti numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, benchè non fosse di venerdì, rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di precetto quale quello pasquale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane bianche, come le loro tuniche monastiche. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e che poi decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano, ma questa fu un altra storia. Però la colomba bianca divenne anche il simbolo iconografico del santo, ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. (http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale)
L’ “invenzione” della Colomba è però legata anche ad un’altra leggenda che si fa risalire alla Battaglia di Legnano, nel 1176, vinta dai comuni Lombardi contro Federico Barbarossa, imperatore di Germania.
L’ idea del dolce sarebbe venuta ad un condottiero del Carroccio, che avrebbe fatto confezionare dei pani a forma di colomba in omaggio ai tre volatili bianchi, simbolo di protezione suprema, che durante la battaglia si erano posati sopra alle insegne lombarde decretandone anche la vittoria. (http://www.giallozafferano.it/)
9 apr 2009
Pasqua tra riti e tradizioni
Italia che vai, Pasqua che trovi.
Processioni, sacre rappresentazioni, sfilate di carri e balli: la Pasqua italiana si tinge di mille colori riscoprendo le proprie tradizioni e radici. Ogni evento è tuttavia accomunato da un medesimo senso di partecipazione popolare e da grandi emozioni, dovute alla spettacolarità delle manifestazioni. Tra radici cristiane e folklore l’Italia festeggia la resurrezione di Gesù in mille modi differenti, tutti da scoprire e da vedere. Ecco, da Nord a Sud, le manifestazioni più curiose ed interessanti.
Nord ItaliaA Mantova il giorno del Venerdì Santo si tiene l’Ostensione dei Sacri Vasi, che vengono esposti alla venerazione dei fedeli sull’altare maggiore della Basilica di Sant’Andrea. Nel corso della serata invece ha luogo la processione in cui i reliquiari vengono portati dal Vescovo di Mantova. I Sacri Vasi contengono alcune gocce rapprese di sangue ritenuto appartenente a Gesù, mescolate a terriccio. Secondo la tradizione la sacra reliquia venne portata a Mantova da San Longino, il soldato romano che trapassò con la lancia il costato del Redentore.
Nel giorno di Pasqua invece a Forni Avoltri, in provincia di Udine, si svolge il Lancio des cidulos, che consiste nel lancio delle rotelle di legno arroventate sul fuoco. Rito propiziatorio di origine celtica, il lancio è legato alla fertilità. Sul Colle di Tops domenica viene acceso un grande falò da cui i giovani coscritti lanciano le rondelle di faggio infuocate.
A Genova invece una delle usanze tipiche, tramandate fino ai giorni nostri, è quella di visitare gli altari addobbati presso le chiese. Gli altari, conosciuti col nome di Casacce, venivano spesso decorati con fiori e fini broccati; nel diciassettesimo secolo i festeggiamenti pasquali furono curati in modo particolare, creando processioni di grande spettacolarità ed impatto visivo. Era tradizione che gli altari addobbati venissero visitati in numero dispari, uso che è rimasto sino ai giorni nostri, e che ogni anno tutti i fedeli osservano scrupolosamente recandosi presso le suggestive chiese del centro storico. Da non perdere è la tradizionale processione serale del Giovedì Santo che, dal XV secolo, si svolge su percorsi ben precisi con soste nella Cattedrale e in sei Chiese del Centro Storico.
Sempre in Liguria, ma in provincia di La Spezia si accende gioved sera, e poi tutte le sere fino al 1 maggio, al cadere del tramonto, la "Pasqua luminosa di Manarola": opera di Mario Andreoli, che da una quarantina di anni ha creato anche il celebre "Presepe di luci".
Centro ItaliaAlle ore 21 di venerdì si svolge a Bracciano (Roma) la XXXIV edizione de “La Passione di Cristo”, organizzata come sempre dal Rione Monti, con la partecipazione di almeno 150 personaggi. La parte teatrale si svolge all’interno della Caserma “Enrico Cosenz”. La crocifissione ha poi luogo sul bastione del Castello Odescalchi, a 15 metri d’altezza con suggestivi giochi di luce. Uno spettacolo emozionante.
Nel suggestivo scenario dei sotterranei di Palazzo Orca a Città della Pieve, Perugia, domenica e lunedì vengono rappresentati invece i Quadri Viventi, ossia le scene della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Grissina, in provincia di Firenze, anche quest’anno diventa teatro della Rievocazione Storica del Venerdì Santo, le cui origini risalgono al XVII secolo. Un corteo storico di circa 500 figure in costume fa da cornice alla Via Crucis. La rievocazione è apprezzata per la sua spettacolare raffinatezza scenica, la quale è stata segnalata da illustri persone del mondo dell’arte come il maestro Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi e Carla Fracci.
Sempre a Firenze è però degno di nota anche lo Scoppio del Carro, che consiste nello spettacolare innescamento di un razzo a forma di colombina da un carro. I fuochi erano considerati fiamme sacre da distribuire al popolo come simbolo pasquale di vita nuova.
Sud ItaliaA Procida (Na) una spettacolare processione dei Misteri, strutture alte 3-4 metri e lunghe 7-8 costruite nelle settimane precedenti dai cittadini con cartapesta, gesso, foglie e legna. Prima della processione però c’è il Corteo degli Incappucciati, 12 confratelli della congrega dei Bianchi, che scortati da un centurione, impersonano gli apostoli.
A Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il giorno di Pasqua si celebra la tradizionale festa dell’Affruntata, che dà il via a tutte le festività religiose dell’anno. La rappresentazione, di grande impatto emotivo, è mirata a rievocare l’incontro tra la Beata Vergine e il Cristo Risorto.
In Sicilia a San Fratello (Me) dal mercoledì al venerdì santo prende vita la più antica, ma anche più inconsueta, festa del dramma popolare in Italia. I giovani del paese impersonano i giudei con vestiti appariscenti e corrono all’impazzata per le vie facendo un gran baccano con trombe e tamburi. Si tratta di una specie di esorcismo collettivo per scacciare il male. Lo stesso avviene ad Adrano nella Diavolata e a Prizzi nel Ballo dei Diavoli.
Mentre in Sardegna ad Alghero si tiene la processione di Las Cerques, in cui la statua della Madonna dei Sette Dolori vaga di chiesa in chiesa per cercare il Figlio. Sempre nella città sarda il venerdì è possibile vedere il Desclavament, in cui la statua del Cristo deposto viene portata per le vie della città illuminate dai farols, fiaccole rosse portate dalle donne. Tutti riti che esprimono le profonde radici nella cultura catalana.
http://www.tgcom.mediaset.it/
Processioni, sacre rappresentazioni, sfilate di carri e balli: la Pasqua italiana si tinge di mille colori riscoprendo le proprie tradizioni e radici. Ogni evento è tuttavia accomunato da un medesimo senso di partecipazione popolare e da grandi emozioni, dovute alla spettacolarità delle manifestazioni. Tra radici cristiane e folklore l’Italia festeggia la resurrezione di Gesù in mille modi differenti, tutti da scoprire e da vedere. Ecco, da Nord a Sud, le manifestazioni più curiose ed interessanti.
Nord ItaliaA Mantova il giorno del Venerdì Santo si tiene l’Ostensione dei Sacri Vasi, che vengono esposti alla venerazione dei fedeli sull’altare maggiore della Basilica di Sant’Andrea. Nel corso della serata invece ha luogo la processione in cui i reliquiari vengono portati dal Vescovo di Mantova. I Sacri Vasi contengono alcune gocce rapprese di sangue ritenuto appartenente a Gesù, mescolate a terriccio. Secondo la tradizione la sacra reliquia venne portata a Mantova da San Longino, il soldato romano che trapassò con la lancia il costato del Redentore.
Nel giorno di Pasqua invece a Forni Avoltri, in provincia di Udine, si svolge il Lancio des cidulos, che consiste nel lancio delle rotelle di legno arroventate sul fuoco. Rito propiziatorio di origine celtica, il lancio è legato alla fertilità. Sul Colle di Tops domenica viene acceso un grande falò da cui i giovani coscritti lanciano le rondelle di faggio infuocate.
A Genova invece una delle usanze tipiche, tramandate fino ai giorni nostri, è quella di visitare gli altari addobbati presso le chiese. Gli altari, conosciuti col nome di Casacce, venivano spesso decorati con fiori e fini broccati; nel diciassettesimo secolo i festeggiamenti pasquali furono curati in modo particolare, creando processioni di grande spettacolarità ed impatto visivo. Era tradizione che gli altari addobbati venissero visitati in numero dispari, uso che è rimasto sino ai giorni nostri, e che ogni anno tutti i fedeli osservano scrupolosamente recandosi presso le suggestive chiese del centro storico. Da non perdere è la tradizionale processione serale del Giovedì Santo che, dal XV secolo, si svolge su percorsi ben precisi con soste nella Cattedrale e in sei Chiese del Centro Storico.
Sempre in Liguria, ma in provincia di La Spezia si accende gioved sera, e poi tutte le sere fino al 1 maggio, al cadere del tramonto, la "Pasqua luminosa di Manarola": opera di Mario Andreoli, che da una quarantina di anni ha creato anche il celebre "Presepe di luci".
Centro ItaliaAlle ore 21 di venerdì si svolge a Bracciano (Roma) la XXXIV edizione de “La Passione di Cristo”, organizzata come sempre dal Rione Monti, con la partecipazione di almeno 150 personaggi. La parte teatrale si svolge all’interno della Caserma “Enrico Cosenz”. La crocifissione ha poi luogo sul bastione del Castello Odescalchi, a 15 metri d’altezza con suggestivi giochi di luce. Uno spettacolo emozionante.
Nel suggestivo scenario dei sotterranei di Palazzo Orca a Città della Pieve, Perugia, domenica e lunedì vengono rappresentati invece i Quadri Viventi, ossia le scene della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Grissina, in provincia di Firenze, anche quest’anno diventa teatro della Rievocazione Storica del Venerdì Santo, le cui origini risalgono al XVII secolo. Un corteo storico di circa 500 figure in costume fa da cornice alla Via Crucis. La rievocazione è apprezzata per la sua spettacolare raffinatezza scenica, la quale è stata segnalata da illustri persone del mondo dell’arte come il maestro Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi e Carla Fracci.
Sempre a Firenze è però degno di nota anche lo Scoppio del Carro, che consiste nello spettacolare innescamento di un razzo a forma di colombina da un carro. I fuochi erano considerati fiamme sacre da distribuire al popolo come simbolo pasquale di vita nuova.
Sud ItaliaA Procida (Na) una spettacolare processione dei Misteri, strutture alte 3-4 metri e lunghe 7-8 costruite nelle settimane precedenti dai cittadini con cartapesta, gesso, foglie e legna. Prima della processione però c’è il Corteo degli Incappucciati, 12 confratelli della congrega dei Bianchi, che scortati da un centurione, impersonano gli apostoli.
A Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il giorno di Pasqua si celebra la tradizionale festa dell’Affruntata, che dà il via a tutte le festività religiose dell’anno. La rappresentazione, di grande impatto emotivo, è mirata a rievocare l’incontro tra la Beata Vergine e il Cristo Risorto.
In Sicilia a San Fratello (Me) dal mercoledì al venerdì santo prende vita la più antica, ma anche più inconsueta, festa del dramma popolare in Italia. I giovani del paese impersonano i giudei con vestiti appariscenti e corrono all’impazzata per le vie facendo un gran baccano con trombe e tamburi. Si tratta di una specie di esorcismo collettivo per scacciare il male. Lo stesso avviene ad Adrano nella Diavolata e a Prizzi nel Ballo dei Diavoli.
Mentre in Sardegna ad Alghero si tiene la processione di Las Cerques, in cui la statua della Madonna dei Sette Dolori vaga di chiesa in chiesa per cercare il Figlio. Sempre nella città sarda il venerdì è possibile vedere il Desclavament, in cui la statua del Cristo deposto viene portata per le vie della città illuminate dai farols, fiaccole rosse portate dalle donne. Tutti riti che esprimono le profonde radici nella cultura catalana.
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5 apr 2009
Colorare le uova con colori naturali
Arriva la Pasqua e ci mettiamo a decorare e regalare le uova.
L’uovo simboleggia la vita e la rinascita, la Pasqua coincide con l’inizio primavera. Meno male che abbiamo conservato qualche usanza divertente anche se un po’ pagana. Qui vi spiego come tingerle con colori naturali, in modo che poi si possano mangiare senza alcun pericolo. Ci sono dei coloranti alimentari che hanno colori molto accesi e che non sono tossici. Però li devi buttare nell’acqua ed è finito il gioco. Con i colori derivati dai vegetali invece, potrete divertirvi con i vostri bambini e pastrocchiare attendendo la magia.
BLU: mettete 1/2 cavolo rosso in 1/2 litro d’acqua, bollitelo per 30 minuti, estraetelo e lasciate raffreddare il liquido di cottura. Immergete le uova sode a temperatura ambiente per 3 minuti.
GIALLO: bollite le uova in acqua a cui avrete aggiunto due bustine di zafferano.
VIOLA: bollite le uova in acqua rafforzata da un pestato di mirtilli.
ROSA: bollite le uova insieme a pezzetti di barbabietola rossa (meglio se grattuggiata).
ROSSO: preparate un decotto di buccia di cipolla rossa, facendola bollire per almeno 30 minuti. Filtrate il decotto e lasciatelo raffreddare. Immergete le uova a temperatura ambiente, cuocetele a fuoco lento e toglietele dopo 10 minuti di bollitura.
VERDE: come sopra, preparate un decotto di spinaci.
Se volete le uova monocrome immergetele semplicemente; se invece volete delle striscioline, applicate qualche giro di elastico.
Se vi sentite particolamente creative, create delle “riserve” alle vostre uova, applicando sul guscio ben lavato foglie o petali dopo averli immersi in po’ di albume (che farà da collante) e legate il tutto con un rettangolino di garza o di collant nuovo. In questo modo la parte coperta dalla fogliolina non verrà colorata e resteranno dei disegni bellissimi.
http://www.donnamoderna.com/
L’uovo simboleggia la vita e la rinascita, la Pasqua coincide con l’inizio primavera. Meno male che abbiamo conservato qualche usanza divertente anche se un po’ pagana. Qui vi spiego come tingerle con colori naturali, in modo che poi si possano mangiare senza alcun pericolo. Ci sono dei coloranti alimentari che hanno colori molto accesi e che non sono tossici. Però li devi buttare nell’acqua ed è finito il gioco. Con i colori derivati dai vegetali invece, potrete divertirvi con i vostri bambini e pastrocchiare attendendo la magia.
BLU: mettete 1/2 cavolo rosso in 1/2 litro d’acqua, bollitelo per 30 minuti, estraetelo e lasciate raffreddare il liquido di cottura. Immergete le uova sode a temperatura ambiente per 3 minuti.
GIALLO: bollite le uova in acqua a cui avrete aggiunto due bustine di zafferano.
VIOLA: bollite le uova in acqua rafforzata da un pestato di mirtilli.
ROSA: bollite le uova insieme a pezzetti di barbabietola rossa (meglio se grattuggiata).
ROSSO: preparate un decotto di buccia di cipolla rossa, facendola bollire per almeno 30 minuti. Filtrate il decotto e lasciatelo raffreddare. Immergete le uova a temperatura ambiente, cuocetele a fuoco lento e toglietele dopo 10 minuti di bollitura.
VERDE: come sopra, preparate un decotto di spinaci.
Se volete le uova monocrome immergetele semplicemente; se invece volete delle striscioline, applicate qualche giro di elastico.
Se vi sentite particolamente creative, create delle “riserve” alle vostre uova, applicando sul guscio ben lavato foglie o petali dopo averli immersi in po’ di albume (che farà da collante) e legate il tutto con un rettangolino di garza o di collant nuovo. In questo modo la parte coperta dalla fogliolina non verrà colorata e resteranno dei disegni bellissimi.
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1 apr 2009
27 mar 2009
Festival di Pasqua
Il 5 aprile, l'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune, il Sindaco Gianni Alemanno, il Ministero dei Beni Culturali e la Fondazione Sorella Natura, sosterranno l'apertura del 12° Festival di Pasqua, dedicato alla musica sacra nelle grandi basiliche di Roma, con la regìa di Enrico Castiglione, che ne è stato ideatore e fondatore. «Perché non eseguire – egli pensò all'inizio – nelle stupende chiese di Roma la tanta musica sacra che la Chiesa possiede? Il Vaticano mi ha appoggiato e tuttora il Festival gode dell'Alto Patronato della Pontificia Commissione Beni Culturali della Chiesa. Ma sono stato copiato: ormai non c'è luogo sacro che non ospiti orchestre».
Per i dieci anni del Festival, Castiglione ha raccolto più di 50 concerti nella collana spagnola di dvd «Lo Mejor de la Musica Sacra» della Planeta-De Agostini. «Per il Festival di Pasqua hanno cantato la Gasdìa, Bruson, la Caballé, Carreras, con le orchestre Symphonica Toscanini e la celebre BBC, con direttori come Metha e Maazel. Gli artisti fanno a gara per partecipare: Francesco Siciliani mi ha insegnato che occorre appassionarli con eleganza, altrimenti non vengono». L'inaugurazione in S. Croce in Gerusalemme avverrà con un voci corali di 15 religioni, diretto da Fabio Nossal, come messaggio di pace.
L'indomani in S. Sabina avremo il mottetto «Canticum Canticorum» di Palestrina della Schola Romana Ensemble, mentre una chicca ci aspetta nella Basilica dei S.S. Apostoli il 7 aprile: in omaggio ad Händel per il 250° della morte, l'Ensemble RomaBarocca diretto da Lorenzo Tozzi eseguirà il «Il Trionfo del Tempo e del Disinganno», rarità del 1707 oggi interpretata dal soprano Alla Gof, dal sopranista Manzotti, da Mario Bassani e Massimo Crispi. L'8 in S. Maria sopra Minerva, l'Orchestra Luigi Cherubini eseguirà poi il Requiem tedesco di Brahms diretto da Paolo Ponziano Ciardi. «L'anno scorso nel Festival presentammo le IX Sinfonie di Beethoven dirette da Lorin Maazel, perché anche nella musica profana esiste il sacro: ed oggi chiuderemo il 12 aprile all'Ara Coeli con musica d'oggi. "The Birth of Christ" dell'americano Andrew Miller, con voci provenienti da Broadway, andrà in Mondovisione con la mia regìa».
http://iltempo.ilsole24ore.com/
Per i dieci anni del Festival, Castiglione ha raccolto più di 50 concerti nella collana spagnola di dvd «Lo Mejor de la Musica Sacra» della Planeta-De Agostini. «Per il Festival di Pasqua hanno cantato la Gasdìa, Bruson, la Caballé, Carreras, con le orchestre Symphonica Toscanini e la celebre BBC, con direttori come Metha e Maazel. Gli artisti fanno a gara per partecipare: Francesco Siciliani mi ha insegnato che occorre appassionarli con eleganza, altrimenti non vengono». L'inaugurazione in S. Croce in Gerusalemme avverrà con un voci corali di 15 religioni, diretto da Fabio Nossal, come messaggio di pace.
L'indomani in S. Sabina avremo il mottetto «Canticum Canticorum» di Palestrina della Schola Romana Ensemble, mentre una chicca ci aspetta nella Basilica dei S.S. Apostoli il 7 aprile: in omaggio ad Händel per il 250° della morte, l'Ensemble RomaBarocca diretto da Lorenzo Tozzi eseguirà il «Il Trionfo del Tempo e del Disinganno», rarità del 1707 oggi interpretata dal soprano Alla Gof, dal sopranista Manzotti, da Mario Bassani e Massimo Crispi. L'8 in S. Maria sopra Minerva, l'Orchestra Luigi Cherubini eseguirà poi il Requiem tedesco di Brahms diretto da Paolo Ponziano Ciardi. «L'anno scorso nel Festival presentammo le IX Sinfonie di Beethoven dirette da Lorin Maazel, perché anche nella musica profana esiste il sacro: ed oggi chiuderemo il 12 aprile all'Ara Coeli con musica d'oggi. "The Birth of Christ" dell'americano Andrew Miller, con voci provenienti da Broadway, andrà in Mondovisione con la mia regìa».
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