12 dic 2011

Natale in tavola nel Trentino Alto Adige

In Trentino-Alto Adige, terra di frontiera, la cucina è mitteleuropea ma con grandi influenze venete e del resto d’Italia. I giorni dei banchetti natalizi si chiamano Grossfleitschtage, i giorni della macellazione, dedicati al piacere e all’istinto della gola, ma per prepararsi al grande pranzo è necessario almeno un giorno di digiuno. La vigilia dunque è virtuosa ma a Natale ci si può sbizzarrire tra una montagna di Krapfen a base di farina di castagne e semi di papavero e di canederli bianchi con il brodo di manzo o con la zuppa e salsicce. Il pranzo prevede soprattutto carne di maiale, secondo la tradizione, affumicata e fresca, e i grandi arrosti misti con le patate.

E’ un giorno di lusso il Natale, come dimostra anche la pasticceria che abbonda, trionfante, sulle tavole altoatesine: cornetti ai pinoli, pasticcini all’anice, stelle alla cannella, gli Zelten, panforte con frutta secca e candita, e il dolce natalizio per eccellenza, il Weihnachtsstollen, con frutta candita e rum. Il pane fatto in casa è il cibo più consumato: sulla mensa altoatesina compaiono insieme allo speck profumato e al burro, il pane di segale e quello di grano saraceno, il pane d’orzo e quello profumato ai sei cereali.
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