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12 apr 2011

Orecchie da coniglio.....per divertirsi a Pasqua

Non si tratta propriamente di una decorazione per la casa, ma di un copricapo da far indossare ai bimbi il giorno di Pasqua per trasformarli in simpatici coniglietti oppure per la tradizionale caccia all'uovo se deciderete di organizzarne una. È molto semplice da realizzare e non richiede una particolare abilità manuale. Ecco, nel dettaglio, cosa vi occorre o come procedere.

Cosa vi occorre:
Una fascia da bambino rosa
Quattro strisce di feltro rosa lunghe circa 16 cm e larghe 10
Due strisce di feltro bianche lunghe circa 8 cm e larghe 5
Del fil di ferro
Un paio di forbici dentellate e un paio di forbici per stoffa normali
Colla tipo Vinavil

Come procedere:
Su un foglio di carta, disegnate la sagoma delle due orecchie tenendo conto che quelle del coniglio sono piuttosto lunghe e strette. Ritagliatele e, utilizzandole come modello, tagliate della stessa forma e misura i 4 pezzi di feltro rosa (usate le forbici dentellate e prevedete un pezzetto aggiuntivo di stoffa alla base delle orecchie che vi servirà per cucirle sulla fascetta per capelli). Procedendo nello stesso modo, tagliate il feltro bianco che dovrà avere la stessa forma di quello rosa ma dimensioni leggermente ridotte. Piegate, quindi, il fil di ferro in modo che assuma la forma delle orecchie (l'arco allungato che creerete, dovrà essere di un paio di cm in meno rispetto alle orecchie rosa) e bloccatelo all'interno dei due pezzi di stoffa cuciti tra loro. Il fil di ferro non è strettamente necessario, ma può essere utile per dare alle orecchie la forma che desiderate (leggermente piegate verso l'interno, ritte come quelle di un cane in stato di allerta….). Dopo aver realizzato entrambe le orecchie con la stoffa rosa e il fil di ferro, sovrapponete a ciascuna delle due il feltro bianco già tagliato, che incollerete sull'interno usando della colla Vinavil.
Lasciate asciugare, cucite le orecchie così ottenute sulla fascetta rosa (al posto di ago e filo potrete utilizzare anche delle semplici graffette) e… voilà, il gioco è fatto!http://donne.virgilio.it/

La caccia all'uovo - egg hunt

Si tratta sicuramente del gioco più conosciuto e divertente da fare la domenica di Pasqua.
Il coniglietto di Pasqua sta alla Pasqua, appunto, come Babbo Natale sta al Natale; per intenderci: è colui che porta i doni e le buonissime uova di cioccolata.
Mentre, però, a Natale i doni se ne stanno belli tranquilli sotto l'albero, in questo caso essi dovranno essere cercati per tutta la casa e, se lo avete, nel giardino antistante (sempre sperando che sia una giornata di sole!).
Il sabato sera qualcuno, il coniglietto di Pasqua, appunto, si sarà preoccupato di nascondere tutti i doni nei posti più segreti. Questi ultimi, anziché essere incartati come si fa normalmente, saranno impacchettati dentro contenitori a forma di uova, di plastica o in cartone (si trovano in commercio nelle cartolerie o nei negozi di giocattoli), con grossi fiocchi per renderli più colorati.

Il giorno seguente, subito dopo pranzo, prima di mangiare il tradizionale uovo di cioccolato, ai bimbi verrà chiesto di scovare le uova e raccoglierle in un cestino. Quando tutte le uova saranno state trovate, i piccoli potranno scartarle e, se ce ne sono di commestibili, mangiarle.
È un gioco che piace tanto ai bambini e che li terrà impegnati per un paio di ore.

La variante:
al posto di uova-regalo usate uova vere e organizzate una vera e propria caccia al tesoro con tanto di vincitore finale, secondo una tradizione tipica negli Stati Uniti. Colorate le uova in modo diverso e assegnate a ogni colore un valore numerico. Alla fine della caccia, vincerà il bambino che avrà totalizzato più punti.
Se, invece, vorrete fare una scorpacciata, usate i classici ovetti di cioccolata, organizzate la caccia e dichiarate vincitore colui che avrà raccolto più uova.http://donne.virgilio.it/

I riti della settimana Santa in Italia

Il periodo pasquale rappresenta da sempre un'opportunità di assistere a manifestazioni devozionali che affondano le proprie radici in un passato ricco di arte e cultura. Nel corso della Settimana Santa si svolgono in tutta Italia rappresentazioni e processioni che commemorano la Passione, la Morte e la Resurrezione di Gesù Cristo. Quasi ogni borgo della Penisola, dai capoluoghi fino ai più piccoli centri, allestisce una sua ricostruzione delle vicende della Storia Sacra, richiamandosi a tradizioni peculiari del territorio.
A Vittoria (Ragusa) le devozioni del Venerdì Santo sono costituite dalla rappresentazione del Dramma Sacro. Al mattino un'antica e preziosa statua del Cristo morto, posta all'interno di un'urna-cataletto, viene condotta in processione dalla Basilica della città a piazza Calvario e inchiodata alla croce presso un tempietto neoclassico. Per tutto il pomeriggio la statua è lasciata all'adorazione dei fedeli e la sera la rappresentazione scenica si conclude con la deposizione dalla croce. Il corpo di Cristo viene ricollocato nell'urna e riportato al sito originario.
Ad Enna il Venerdì Santo si tiene una processione cui partecipano le Congregazioni, antiche corporazioni delle arti e dei mestieri riconosciute fin dai tempi dei sovrani spagnoli, i cui circa duemila confratelli, incappucciati nei costumi tradizionali, sfilano portando su vassoi i venticinque simboli del Martirio di Gesù.
Anche i comuni medievali dell'Umbria offrono suggestivi scenari alle tradizioni e alle liturgie pasquali: ad Assisi (Perugia) la sera del Giovedì Santo nella Cattedrale di San Rufino si svolge la Deposizione del Crocefisso, rito che rappresenta quanto resta di un'antica laude trecentesca sulla Passione. I riti del Venerdì Santo, invece, prevedono al mattino una processione per il trasferimento del Cristo Morto dalla Cattedrale alla Basilica di San Francesco e in serata la Processione delle Confraternite che, al chiarore delle fiaccole, segue lo stesso percorso con la statua della Madonna Addolorata.
Fede, folklore e tradizione caratterizzano gli antichi riti pasquali del Salento, in un tuffo tra passato e presente. A Gallipoli ha luogo la Processione dei Misteri e della Tomba di Cristo, con le statue dei Misteri Dolorosi portate in processione dal tramonto del Venerdì Santo alle prime ore del mattino del Sabato Santo. All'alba infatti avviene l'incontro con la Processione di Maria Desolata che parte intorno alle tre, nel buio della notte squarciato solo dalla luce dei quattro lampioni, dallo squillo lacerante della tromba e dal lugubre rullare del tamburo scordato.
Nella Capitale si svolge la dodicesima edizione del Festival di Pasqua, rassegna fondata nel 1998 dal regista Enrico Castiglione e interamente dedicata alla musica sacra. I concerti si tengono nella cornice di alcune delle più belle chiese e basiliche della Città Eterna. Anche a Ravenna è di scena la grande musica, con i Concerti di Pasqua, rassegna organizzata dall'Orchestra Città di Ravenna e ospitata nelle basiliche bizantine della città.
A Mantova, durante i giorni della Settimana Santa come si ripete ogni anno da secoli, rivive l'Ostensione dei Sacri Vasi che contengono alcune gocce rapprese di sangue, ritenuto appartenente a Gesù Cristo, misto ad un poco di terriccio. I due reliquari d'oro che lo contengono vengono esposti, il pomeriggio del Venerdì Santo, alla venerazione dei fedeli sull'altare dell'imponente Basilica di Sant'Andrea, massima espressione del genio di Leon Battista Alberti. I preziosi oggetti, usualmente conservati nella cripta sotterranea, furono realizzati nel 1876 dal milanese Giovanni Bellezza, su commissione dell'Imperatore Francesco Giuseppe, per sostituire quelli cinquecenteschi che erano stati trafugati.
http://www.italica.rai.it

Piatti tipici di Pasqua: dolci e salati

Torte dolci

* Colomba pasquale, prodotto industriale o artigianale
* Pastiera, tipica della Campania
* Pigna dolce, del Lazio meridionale
* Scarcella della Puglia o cuddura, "cicilio" della Sicilia, sorta di grossa ciambella guarnita con uova sode munite di guscio, parzialmente inglobate nell'impasto e fermate da strisce di pasta frolla decorata, infornate
* Schiacciata, della Toscana
* Pie, dolce tipico della Calabria e della tradizione di Mileto fatte da una sorta di pasta frolla a doppio strato contenente all'interno marmellata di uva con noci e aromi naturali,
* Casadina, dolce tipico della Sardegna realizzato con una sottile sfoglia di pasta racchiuso a mo' di scodellina con i bordi delicatamente frastagliati, ha all'interno un ripieno a base di formaggio (il nome ricorda appunto il nome latino del formaggio) o ricotta e uva passa, così conosciuto nella zona del Logudoro, mentre al centro-sud, nel Campidano è realizzata in forme e ingredienti più o meno simili (sovente con l'aggiunta di zafferano prodotto nel sud dell'isola) col nome di Pàrdula
* Pinza triestina, dolce lievitato, di forma rotonda con tre tagli in superficie. Tipico delle province di Gorizia e Trieste
* Pizza di Pasqua di Civitavecchia, dolce tipico di Civitavecchia e zone limitrofe. La pasta lievitata dopo la cottura presenta una pellicola scura e l'interno di color nocciola. Ha un inconfondibile profumo di cannella e i pezzettoni di cioccolato la rendono golosissima. Si può mangiare anche accompagnata da affettati e uova nella classica colazione di Pasqua
* Tortano di Pasqua di Gaeta, dolce tipico della città di Gaeta consistente in una ciambella (tipo plumcake) ricoperta di glassa e zuccherini colorati
* zambela
* romagnola, dolce tipico della romagna che le azdòre (massaie) andavano a cuocere al forno la domenica delle palme
* pasimata, dolce lucchese tipo pane dolce, consumato tradizionalemente durante la Quaresima e, benedetto in chiesa, nel giorno di Pasqua.

 Torte salate

* Casatiello, preparato in Campania
* Pizza di Pasqua o pasqualina, Torta pasqualina o pasquale: dolce rustico al formaggio, tipico dell'Italia centrale
* Sguta, di origine calabrese

Centrotavola per Pasqua

ALBERO DI PASQUA


Gallinelle simpatiche per la tavola!!

Facciamo divertire i bambini decorando delle semplici uova sode come se fossero delle piccole galline!!



Ci occorrono:
Uova sode
1 carota
Pomodorini
Insalata
Capperi (o pezzetti di olive verdi o nere)
1 tubetto di maionese

tagliare a metà le uova sode; tagliare i pomodorini a fettine, le carote a bastoncini e triangolini. Un uovo sodo tagliarlo a fette ed ogni fetta a metà, staccando il tuorlo dal bianco.
Disporre su di un piatto le foglie d'insalata, sistemarci le mezze uova, poggiandole sulla parte piatta. Attaccarci, usando la maionese come colla, il pomodorino per la cresta, i capperi (o olive) per l'occhio, il triangolino di carote per il becco e quelle a bastoncini per le 2 zampette. Utilizzare i tuorli per fare le ali e i 3 bianchi per la coda.

8 apr 2011

Le uova di cioccolato dell'Ail, contro le leucemie

 Le uova di cioccolato dell'Ail (Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma) uniscono la golosità del cacao, le sue proprietà (pulisce le arterie e allontana il cancro) e un gesto di solidarietà. Dall'8 al 10 aprile, in 3.800 piazze d'Italia si può acquistare a 12 euro un uovo e sostenere la ricerca sulle malattie del sangue.
Tra i testimonial dell'iniziativa ci sono l'attore Giorgio Tirabassi, il calciatore Nicolas Burdisso e la campionessa di canoa Josefa Idem.

28 mar 2011

Come colorare le uova sode per la Pasqua

La tradizione di colorare le uova e disporle in casa o sulla tavola della festa ha origini antiche che deriverebbero dai riti propiziatori pagani.
Secondo Plinio tra i romani si usava seppellire nei campi uova dipinte di rosso per tenere lontani gl influssi malefici e propiziarsi un buon raccolto.
Ora le uova si possono dipingere di vari colori sia con coloranti sintetici che naturali.

Se si vuole usare i coloranti sintetici, si possono mettere le uova in acqua calda colorata, addizionata di aceto; in questo modo si otterranno colori intensi e brillanti.
Se si vogliono usare colorazioni naturali bisogna prima colorare l'acqua facendo bollire delle  bucce di cipolla o zafferano o cumino o rape rosse. Poi bisogna farla raffreddare ed immergervi le uova lasciandole in infusione per almeno un paio d'ore.
Con questa tecnica si otterranno colorazioni più tenue e trasparenti.
Per ottenere colori più scuri si possono tè nero o caffè, per il rosso vanno bene le bucce di cipolle rosse o il succo delle rape rosse. Il blu lo potremo ottenere con il cavolo rosso, mentre con gli spinaci otterremo un bel verde.

Uovo di Pasqua da Guinness

Il centro commerciale «Le Acciaierie» di Cortenuova ha covato un'idea di taglia forte per festeggiare la Pasqua: realizzare l'uovo di cioccolato più grande del mondo, con il quale concorrere alla conquista del Guinness World Record. «L'originale impresa punta a far conoscere la nostra realtà fatta di diverse insegne commerciali, di un ipermercato Bennet ma anche di un cinema multisala e di un'area ristoranti e tempo libero di alto livello – ha chiarito l'addetto stampa della struttura Roberto Piangatelli – e partecipa al Guinness World Record con un'iniziativa che unisce quattro momenti importanti prossimamente a calendario: festa del papà, compleanno del centro commerciale, Pasqua e festa della mamma». L'inizio dei lavori è previsto per il 19 marzo.

L'uovo sarà costruito nella piazza centrale del centro commerciale e ogni fase sarà osservabile in tempo reale dai visitatori di passaggio. Questa sfida è un momento importante anche per il Consorzio degli operatori, il Gruppo Pedroni e la società di gestione Agorà. Il direttore del centro commerciale Marco Bugliesi sottolinea: «In un momento economico nel quale le realtà commerciali stentano a varare progetti di ampio livello, Le Acciaierie si impongono con un evento straordinario e unico al mondo, per riconfermare la nostra vocazione di polo attrattivo di livello regionale e nazionale». Il maxi uovo di cioccolato, una volta completato, rimarrà esposto fino all'8 maggio, ricorrenza della Festa della mamma. http://www.ecodibergamo.it

Uova di Pasqua solidali

In occasione della Pasqua torna la tradizionale campagna di raccolta fondi di Ant: a partire da questo mese e fino ad aprile compreso, sara' possibile trovare le uova di cioccolato offerte dai volontari della Fondazione nelle principali piazze italiane. La campagna culminera' nelle date nazionali del 2 e 3 aprile e proseguira' per tutto il mese. Ancora una volta Carlo Conti sara' testimonial dell'iniziativa, prestando la propria immagine a titolo gratuito. Con una piccola donazione si potra' sostenere l'attivita' della Fondazione: basta infatti un solo uovo per finanziare mezza giornata di cure per un malato di tumore assistito da Ant. "Il nostro obiettivo - afferma Raffaella Pannuti, segretario generale della Fondazione - e' diffondere il piu' possibile l'eubiosia, ovvero l'idea che la vita possa e debba essere vissuta in dignita' fino all'ultimo istante. Andare in centinaia di piazze italiane e' un modo per sensibilizzare la gente alla solidarieta', soprattutto in un momento di grave crisi economica come quello in cui viviamo. E' fondamentale che realta' come Ant, che sono in grado di offrire welfare a prezzi contenuti e con la garanzia di un servizio eccellente, possano proseguire il proprio impegno nel sociale. E' grazie a iniziative di raccolta fondi come questa e all'aiuto di tanti che Ant, da oltre trent'anni, continua ad assistere oltre 3.300 persone ogni giorno in tutta Italia, attivando anche progetti di prevenzione rivolti alla cittadinanza".http://bologna.repubblica.it

29 mar 2010

I Riti Pasquali in Italia

 Fonte: http://www.ansa.it/


Uomini incappucciati, incatenati e scalzi, costumi d’epoca, immagini sacre in cartapesta, croci insanguinate, fuoco, colombe, stendardi, riti dei Santi protettori, urla: ogni città, ogni regione, ogni zona d’Italia celebra una propria Pasqua con riti e tradizioni diverse.

Li accomuna la rappresentazione teatrale della morte e della resurrezione di Cristo, catarsi collettiva che mette in scena il dolore per superarlo. Durante le celebrazioni pasquali le rappresentazioni viventi in tutto il Paese sono oltre tremila: la gente scende in piazza per celebrare e commemorare il calvario sacro di Cristo e la sua redenzione, dalla notte di venerdì quando sfila per le strade con le fiaccole, a piedi scalzi o in catene per rendere più faticoso il percorso dell’espiazione,alla domenica di Pasqua, quando, dopo la Messa, esplode l’elemento gioioso che si manifesta nel volo della colombe, nello scoppio dei mortaretti, nei fuochi d’artificio e nelle grida esultanti dei fedeli per ringraziare il Cristo risorto. Ogni borgo ha una storia da raccontare e lo fa attraverso usanze popolari diverse: da Nord a Sud è un susseguirsi di rappresentazioni sacre, di feste e di sagre. Conoscere ogni rito pasquale è come fare un viaggio nella storia e nel folclore del nostro Paese, un viaggio alla scoperta di tradizioni religiose, ma anche di antichi costumi artigianali e popolari.

Molte delle processioni più spettacolari si compiono in Sicilia: le celebrazioni, che risalgono a epoche antiche e che hanno assimilato riti e tradizioni popolari, sono drammatizzate in scenografie commoventi, vere e proprie rievocazioni storiche della passione di Gesù, dove il copione prevede l’eterna lotta del bene che sconfigge il male, della vita che vince sulla morte. Con la partecipazione commossa della gente si mettono in scena l’ultima cena, il trasferimento simbolico all’orto dei Getsemani, il tradimento di Giuda con la cattura di Gesù e il processo, il calvario, l’agonia e la sua morte, la deposizione, la sepoltura e la resurrezione. La processione dei Misteri di Trapani è senz’altro la più conosciuta: i fedeli, completamente coperti da cappucci e tuniche, sfilano a piedi nudi in processione seguendo un cerimoniale rigoroso stabilito già dal 1765 dalle Confraternite, le corporazioni di arti e mestieri di chiara origine spagnola. Ognuna esibisce un certo numero di statue in rappresentanza di un mestiere (mistere), che il venerdì santo porta assieme all’urna del Cristo morto e dell’Addolorata per le strade e le piazze della città fino alla cattedrale per farle benedire. Nelle processioni di Palermo compaiono le maschere della morte e dei demoni, mentre in quelle di Caltanissetta spuntano gigantesche statue di cartapesta che rappresentano gli apostoli. A Enna insieme alle croci si fanno sfilare i 24 simboli del martirio di Cristo: tra questi, la croce, la borsa con i trenta denari, la corona, la lanterna, il gallo, i chiodi e gli arnesi per la flagellazione. In provincia di Messina, invece, la processione assomiglia più a una sfilata carnevalesca, con corse, rumore di catene e squilli di trombe. I devoti indossano elmetti sui quali sono dipinti croci, pesci, cuori intrecciati, corni rossi o brevi frasi, tutti motivi tratti dalla simbologia popolare.


Anche in Sardegna i riti della Settimana Santa sono davvero suggestivi: a Sassari di grande effetto è la rappresentazione della Madonna dei Sette Dolori, quando la statua della Vergine, addobbata con oro e gioielli, viene portata in processione dai membri di tutte le confraternite alla ricerca del figlio morto, che si conclude la domenica di Pasqua in piazza Colonna Mariana con il loro suggestivo incontro. A Oliena, in provincia di Nuoro, si svolge l’originale rito della scrocifissione: Gesù viene tolto dalla Croce dalle “pie donne” (quelle menzionate nel Vangelo) e viene portato in due lunghe e sentite processioni lungo le vie del paese fino al Duomo. La gente segue il corteo ai lati delle strade e sui balconi, da dove spara in aria con fucili e pistole, annunciando la resurrezione. Ad Alghero la Pasqua ha forti radici spagnole e si celebra con grande fervore e con il coinvolgimento della popolazione. Per un’antica tradizione, che risale al 1501 quando nella città si insediò una colonia di Aragonesi, una statua lignea del Cristo viene esposta alla devozione dei fedeli, mentre le donne vestite a lutto vi si affollano per chiedergli la grazia. Anche qui il venerdì santo si assiste al rito della schiodatura del Cristo dalla croce e alla sua deposizione nella culla, quando dalla chiesa della Misericordia parte la processione che accompagna il Cristo al lume di candele ricoperte da cartoncini rossi. I fedeli avanzano con un antico passo di danza che mima l’atto del cullare il Cristo, mentre le Confraternite sfilano indossando cappucci a punta. La domenica di Pasqua il Cristo risorto incontra la Madonna tra voli di colombe e fuochi d'artificio.

In Puglia i fedeli incappucciati (perduni) di Taranto sfilano scalzi per la città a chiedere perdono, mentre in provincia di Bari, a Ruvo, si svolge la processione degli “otto Santi” che sfilano per le vie del centro, rischiarato dalle fiaccole portate dai confratelli e dalle bianche lenzuola appese ai balconi. Durante il corteo si assiste allo scoppio della Quarantana, un fantoccio che ha le sembianze di una vecchia signora vestita di nero, la cui esplosione segna la vittoria della vita sulla morte.


E’ impossibile citare tutti i luoghi dove si svolgono le processioni più spettacolari e affascinanti e raccontare la bellezza di tutti i riti e la loro partecipazione popolare. Ma ci sono alcune tradizioni che meritano una citazione, come quella dell’isola di Procida e di Firenze. La Settimana Santa di Procida è dal XVI secolo una delle più suggestive della Campania. Il giovedì santo, al tramonto, si svolge laprocessione dei dodici apostoli, organizzata dalla confraternita dei Bianchi, la più antica, fondata nel 1583. Terminata la funzione religiosa dodici confratelli si incappucciano e con una croce in spalla e una corona di spine sul capo procedono per le strade dell’isola. Al termine della processione nella sacrestia di una delle tredici chiese dell’isola si svolge l’ultima cena, dove si consuma un pasto a base di legumi, pesce arrostito, agnello, pane azzimo e vino. Infine il venerdì santo alle prime luci dell’alba inizia la processione dei “misteri”, statue portate a braccia rappresentanti scene della vita e della morte di Gesù, organizzata dalla confraternita dei Turchini fondata nel 1629 dai Padri Gesuiti. A Firenze la domenica di Pasqua si fa scoppiare il carro, che, trainato da buoi inghirlandati e scortato dagli sbandieratori, procede per le vie della città fino ad arrivare sul sagrato del Duomo, tra musica e grida. Il rito rappresenta la benedizione del fuoco e racconta una storia che risale alla prima crociata, nel 1096, quando Pazzino de’ Pazzi, cavaliere fiorentino al seguito di Goffredo di Buglione, piantò per primo lo stendardo cristiano a Gerusalemme. In ricompensa gli vennero donati alcuni frammenti di pietra del Santo Sepolcro, che riportò a Firenze e che usò per accendere il fuoco sacro del sabato santo. Da allora si rese la cerimonia più suggestiva costruendo un carro che portasse il fuoco tra le strade della città.

24 mar 2010

Dolci di Pasqua: La Pastiera napoletana

Nella preparazione di questo dolce tradizionale,a sua volta derivato da dolci antichissimi, si incrociano abilità
dolciaria, religiosità, storia, mitolologia, a cominciare proprio dai suoi ingredienti principali: grano e ricotta.

E' piuttosto nota la simbologia della spiga di grano come principio di vita: il chicco di grano, che è sepolto nella terra e germoglia, veniva consideratoun simbolo di rinascita sia dalla simbologia pagana che da quella cristiana.
La corrispondenza temporale della festività cristiana della resurrezione di Cristo con le festività pagane legate
al culto della Madre Terra.

Alla rinascita della natura in primavera, è ben simboleggiata dal chicco di grano, principio di vita. Quanto alla ricotta, essa è prodotto dell'arte casearia dei pastori, arte tra le più arcaiche dell'uomo, che precede gricoltura e che secondo il mito, viene insegnata all'uomo dagli Dei. Per trovare l'antenata della pastiera si deve risalire all'antica Roma , dove troviamo una ricetta riportata da Apicio, grande gastronomo dell'antichità, di un dolce a base di grano,formaggio fresco, miele ed uova.

Solo molti secoli dopo che si profilerà quella che ancora si tramanda come ricetta della tradizionale pastiera, ad opera delle suore del convento di San Gregorio Armeno.

3 feb 2010

Cestino di Pasqua

Questo cestino può essere realizzato per addobbare la tavola di Pasqua e poi "smontato" a fine pasto oppure può essere un simpatico regalo, un po' diverso dal solito, da fare ad amici e parenti.
La sua esecuzione è molto semplice. La cosa importante è scegliere delle decorazioni che si accordino con il colore del tulle per un bell'effetto cromatico. Noi abbiamo optato per petali di rosa, violette, bottoncini gialli e foglie verdi di zucchero con cui abbiamo ricreato dei fiori sulla superficie dell'uovo di cioccolato. Farli aderire è molto semplice, basta preparare della glassa con lo zucchero a velo secondo le istruzioni sulla confezione. Un puntino di glassa serve per attaccare ciascun elemento.
Una volta preparato l'uovo, passare alla confezione finale. Fissare il tulle sul fondo del cestino, disporre gli ovetti e sopra l'uovo.
Il dolce cestino è pronto.

OCCORRENTE:
1 Uovo di cioccolato
Decorazioni varie di zucchero
Gr 50 di Zucchero a velo
Gr 400 di Ovetti di cioccolato
Veli di tulle di colori diversi
1 Cestino

Tradizioni pasquali nelle varie religioni

LA PASQUA EBRAICA
La Pasqua è molto sentita dagli Ebrei, che in questo modo celebrano la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto dei Faraoni e l'inizio del cammino che attraverso un viaggio di quarant'anni nel deserto li portò in Israele. Quella ebraica è una grande festa familiare, forse più della cristiana (ricordate il detto: "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi"?), che coinvolge tutti i membri della famiglia, dal più piccolo al più anziano, durante la quale gli adulti, attraverso la lettura dell'Haggadà (libro di leggenda), giochi e canti, raccontano ai bambini le peripezie degli antichi Padri nella terra dei Faraoni. Tutta la lettura del libro è fatta con domande, che i bambini pongono attraverso simpatiche canzoncine, e risposte, sempre cantate, degli adulti.
La storia ebraica racconta che Dio, come vuole la tradizione, scelse Mosè per guidare il popolo ebraico fuori dall'Egitto. Il Faraone, però, non voleva rinunciare ai suoi schiavi e tentò in tutti i modi di ostacolare la loro fuga fino a quando Dio non decise di intervenire in loro aiuto e l'Egitto fu colpito dalle famose dieci piaghe; alla fine il Faraone fu costretto a lasciar partire gli ebrei, che Mosè guidò nel leggendario passaggio del Mar Rosso, le cui acque si aprirono per farli passare. La tradizione vuole, però, che la fuga fosse avvenuta in modo molto frettoloso e che gli ebrei non avessero avuto il tempo di far lievitare il pane. In ricordo di questo fatto, durante tutto il periodo pasquale, viene abolito dalla cucina il lievito,e, al posto del pane, si mangia per otto giorni il pane azzimo in cui il lievito è del tutto assente.
Uno dei giochi preferiti dai bambini durante la cena di Pasqua (che in ebraico si chiama Seder) è la ricerca di un pezzetto di questo pane che gli adulti hanno sapientemente nascosto. Oltre che attraverso la lettura e i canti, nel corso della cena pasquale, si ripercorre l'avventura degli ebrei in Egitto anche attraverso una serie di simboli, ad esempio mangiando un'ottima marmellata di frutta secca e vino dolce, il cui colore richiama quello dei mattoni che gli schiavi Ebrei usavano per costruire le piramidi egiziane.

IL RITO GRECO-ORTODOSSO
In Grecia la Pasqua è sentita più del Natale. In tutto il Paese e in tutte le isolette la sera prima della mezzanotte si tengono processioni verso santuari e chiese, recitando salmi. La Quaresima finisce con il suono delle campane e la celebrazione dei riti di Resurrezione, nella notte di Pasqua. Nelle chiese, al buio, vengono accese candele che devono essere riportate a casa accese. I riti della Pasqua continuano a tavola, con il pane pasquale, dolcetti, uova colorate di rosso e la tipica "Maghiritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello. Ovunque si organizzano balli, processioni e manifestazioni folkloristiche. Alcune molto belle e particolari sono quelle di Corfù, Mégara (presso Atene), Aràchova e Livadia (presso Delfi). Le tradizioni più antiche sono conservate nell'Epiro e a Creta.
Una tradizione ateniese vuole che si preparino delle uova sode rosse, una per ciascun commensale. Prima del pranzo, inizia la 'battaglia delle uova' ovvero ogni ospite gioca tenendo l'uovo stretto nella mano e colpendo la punta dell'uovo, quello del vicino: vince l'ospite che dopo aver combattuto con tutti avrà ancora l'uovo intero.
In Russia Sagorsk diviene la capitale della Pasqua: è la cittadina dove risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia (massima autorità della religione ortodossa). La celebrazione del rito Pasquale comincia alla mezzanotte del sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua le famiglie Russe si recano sulla tomba di un parente, dove viene consumato un picnic. La sera di Pasqua si tiene una cena con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il "Pasxa", un piatto sostanzioso a base di tvorag (ricotta): altre ricette tipiche della Pasqua ortodossa sono il Kulich e il Kisel di frutta varia (trovi qui le ricette di questi piatti).
Pasqua nel Regno Unito
Nel Regno Unito, una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all'attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale.
A Londra, l'uso del Royal Maundy Gifts, è ricordato nell'abazia di Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal sovrano su di un vassoio d'argento, dopo la cerimonia religiosa.
Il Venerdì Santo vive ancora l'usanza degli hot-cross buns dolci, di antichissima tradizione, che un tempo si usavano mangiare come protezione contro il fuoco. Nel pub di Londra chiamato "Il Figlio della Vedova" si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo quanto descritto da una leggenda: "una vedova che attendeva il figlio marinaio disperso in mare non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli hot-cross buns. Questi dolcetti sono delle brioches fatte con la cannella e uvetta sulla cui superficie vi è una croce di glassa, a ricordare la passione di Cristo.
Un'usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; questo avviene a Preston, dove le uova rotolano su un pendio erboso. Un'altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.
Buona Pasqua in Inghilterra si dice Happy Easter

13 gen 2010

Biglietti di Pasqua

Pulcino ballerino

Materiale: cartoncino bristol, colla, forbici, colori.
Esecuzione: 

Dovete preparare tre sagome separate: 

1) la base del bigliettino che avrete colorato come un verde prato e a cui dovrete praticare un taglietto in basso, dove andranno inserite le zampette del pulcino.
2) il pulcino che potrete colorarlo come più vi piace e ritagliarlo.


3) la sagoma del guscio dell'uovo che dovrete attaccare al bigliettino (appena sotto il taglietto), lasciando però staccata la parte superiore in cui dovrà passare il pulcino.

P.S. Ritagliate un piccolissimo biglietto su cui scriverete gli auguri di Pasqua e attaccatelo sotto il becco del pulcino come da immagine.

Biglietto con pulcino 
MATERIALE:
cartoncino, colori, forbici,eventualmente colla.

ESECUZIONE:
si ritaglia una sagoma dal cartoncino bianco facendo in modo che solo la parte superiore si apra.
Sul lato esterno del biglietto, in alto, si disegna metà guscio dell'uovo e si ritaglia la parte inferiore eliminandola, come si vede nell'esempio. All'interno si disegna l'altra metà del guscio con il pulcino, infine si colora il tutto.
Volendo si possono disegnare sia il pulcino che la metà inferiore del guscio su un cartoncino a parte, poi, dopo averli colorati e ritagliati, si può incollare il guscio lungo il bordo inferiore, in modo che il pulcino si possa liberamente sfilare.

Biglietto a tendina 

MATERIALE:
cartoncino celeste chiaro e rosa, colori a legno o a spirito,forbici, colla.
ESECUZIONE:
disegnare, alla base del cartoncino celeste, un davanzale e su di esso, al centro, un vaso di fiori (oppure si potrebbe incollare un vaso di fiori ritagliato da una rivista).Dopo aver eventualmente colorato, incollare sul cartoncino le sagome delle tendine  magari dietro le sagome si possono preventivamente incollare degli spessori fatti con dei pezzettini di cartone che serviranno per dare rilievo alle tende.

12 apr 2009

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